ImageQuest'articolo intende essere una piccola guida per installare SUSE Linux sul notebook Dell XPS M1710, aggiungendo l'usabilità del server grafico XGL con il gestore Beryl. Quello che si vuole ottenere è un sistema veloce e stabile utilizzando le ottime risorse hardware della macchina.


In questi ultimi anni si sta assistendo ad un incredibile fermento tra le comunità open source di sviluppatori Linux. Ormai non è più, o non solamente, il Sistema Operativo da “monkey coder” rinchiuso in uno scantinato: Linux sta entrando sempre più in diversi ambiti, tra cui sicuramente il desktop casalingo. Si sta prestando maggiore attenzione alla sua interfaccia, alle sue peculiarità e, soprattutto, alla sua usabilità.

Quest'ultimo è il concetto chiave del futuro che si prospetta con la rivoluzione di XGL e lo sgravio della nostra (multi)CPU da alcuni carichi di lavoro che via via si stanno spostando sulla GPU. Senza contare le nuove promesse di KDE 4 ed i nuovi e accattivanti progetti come Plasma.

Questo breve articolo intende essere una piccola guida, più amichevole possibile, per installare SUSE Linux (alcuni passi si applicano anche ad altre distribuzioni) sul proprio notebook Dell XPS M1710, insieme al server grafico XGL, ripercorrendo i passi che ho effettuato per essere soddisfatto della mia configurazione. Premetto che il notebook in questione si adatta molto bene ad un ambiente Linux e fin dal primo avvio la maggior parte delle periferiche viene perfettamente riconosciuta.

IndiceImage

1. Specifiche Tecniche

  • Processore: Intel Core Duo T2600 2,16 GHz
  • Schermo: 17’’ WUXGA (1920x1200) UltraSharp con TrueLife
  • Scheda video: nVidia GeForce 7900GTX (512 MB)
  • Memoria: Sdram DDR2 2048MB 667MHz
  • Hard Disk: 100 GB (7200 rpm SATA)
  • Drive ottico: Masterizzatore DVD R/RW
  • Networking: Wireless 802.11 1/b/g, Bluetooth, Modem 56k
  • Porte: IEEE 1394 a 4-pin, 6 USB 2.0 (Universal Serial Bus), RJ11 Modem, 1 DVI, 1 VGA, 1 S-Video, Component Video e S/PDIF, lettore di schede di memoria 5-in-1, jack per microfono e cuffie, RJ45 Ethernet
  • Sistema Operativo (originario): XP Professional SP2 (English version)
  • Dispositivi di input: Tastiera QWERTY (English version 

2. Partizionamento

Se avete già partizionato l'hard disk del Dell XPS formattando con filesystem adatti a Linux, potete saltare questa sezione, altrimenti procedete con la lettura.
Il partizionamento è la parte più “fastidiosa” nel processo di installazione di un ambiente Linux, e anche se i tool dedicati oggi sono stabili ed efficienti è sempre bene fare dei backup prima di procedere. Come tool di partizionamento è possibile utilizzare Partition Magic oppure tool free come GParted (http://gparted.sourceforge.net/) che ho utilizzato proprio nel mio caso.

Iniziamo:

1. Fate il backup dei vostri dati importanti e assicuratevi di poter reinstallare windows nel caso peggiore.

2. Deframmentate la partizione windows tramite defrag. Cercate di eliminare il più possibile bande rosse (file frammentati). Questo punto è solo una procedura di sicurezza ulteriore.

3. Scaricate e masterizzate l'immagine iso di SUSE (se non lo avete già fatto).

4. Scaricate e masterizzate GParted.

5. Assicuratevi che il CD-ROM sia il primo dispositivo nella sequenza di boot (potete controllare dalle opzioni del BIOS) inserite quindi il CD di GParted e riavviate.

6. Nella schermata che vi si presenta, caricate il modulo xvesa, poi 1600x1200 a 24 bpp

7. A questo punto disporrete di un ambiente minimo per creare e organizzare le partizioni.

8. Effettuate il resize della partizione NTFS (Windows) nel mio caso dai 100 a circa 60 Gb. E cliccate su “Apply” - Premere questo pulsante modificherà fisicamente la partizione ed è il punto più “pericoloso” dell'intera guida.

9. Ora nello spazio vuoto (unallocated) che si è creato, fate una partizione extended, all'interno di essa dovrete creare le partizioni per LInux. Un buono schema di partizionamento potrebbe essere il seguente: una partizione swap, una partizione ext2 (per /boot), una per la home (XFS o ext3) e una per la radice Linux (XFS o ext3).

10. Creata la nostra tabella di partizionamento, dovremo adesso scriverla sull'hard disk: ancora una volta clicchiamo su Apply, ora il processo sarà leggermente più lungo.

11. Se è tutto andato per il meglio, fate eject del CD di GParted (esiste un menu apposito) e inserite il DVD di installazione di SUSE.

Nota: La prima volta che tornerete al riavvio di windows, verrà automaticamente effettuato un checkdisk, poiché abbiamo modificato le partizioni. Si tratta solo di un CheckUp “medico” :-)

3. Installazione SUSE

Una volta inserito il DVD di installazione di SUSE, ci si presenta una procedura guidata molto amichevole e molto semplice da seguire. Nella fase di rilevamento partizioni, assegnate alle diverse partizioni i relativi mount point, quindi la partizione swap per lo swap di linux, la radice / nell'apposita partizione, così come la partizione /home e la /boot.
Quindi l'installazione procede con il riconoscimento ed un setup minimale del nostro hardware. Oltre a questo, verrà chiesto il vostro Desktop environment preferito (KDE o Gnome), verrà installato GRUB per il dual boot con Windows (partizione automaticamente rilevata) e infine vi verrà richiesto di riavviare. Effettuate, quindi, l'eject del DVD di installazione SUSE e riavviate.
NOTA: La prima versione di SUSE 10.1 (poi rimasterizzata) contiene yast2 non perfettamente funzionante, quindi conviene o installare la versione rimasterizzata o ancora meglio la nuova SUSE 10.2.

4. Il primo avvio di SUSE

Al boot ora avremo una rilassante schermata sul celestino che permette la selezione del Sistema Operativo (generalmente “SUSE”, “Windows” e “SUSE failsafe”), selezioniamo SUSE. Il sistema verrà avviato e si presenterà il nostro Desktop Environment (scelto durante l'installazione), nel mio caso KDE, alla risoluzione standard di 1024x768.
Ecco la lista di hardware che dovrebbe essere stato riconosciuto:

  • La scheda grafica 7900 GTX, senza accelerazione 3D
  • Serial ATA
  • Suono (intel HDA)
  • Supporto multiprocessore e dual core (Kernel smp)
  • Bluetooth
  • Scheda di Rete
  • USB, firewire
  • Lettore/Masterizzatore CD/DVD

Maggiori informazioni hardware dall'output di lspci:

# lspci

00:00.0 Host bridge: Intel Corporation Mobile 945GM/PM/GMS/940GML and 945GT Express Memory Controller Hub (rev 03)
00:01.0 PCI bridge: Intel Corporation Mobile 945GM/PM/GMS/940GML and 945GT Express PCI Express Root Port (rev 03)
00:1b.0 Audio device: Intel Corporation 82801G (ICH7 Family) High Definition Audio Controller (rev 01)
00:1c.0 PCI bridge: Intel Corporation 82801G (ICH7 Family) PCI Express Port 1 (rev 01)
00:1c.1 PCI bridge: Intel Corporation 82801G (ICH7 Family) PCI Express Port 2 (rev 01)
00:1c.2 PCI bridge: Intel Corporation 82801G (ICH7 Family) PCI Express Port 3 (rev 01)
00:1c.3 PCI bridge: Intel Corporation 82801G (ICH7 Family) PCI Express Port 4 (rev 01)
00:1d.0 USB Controller: Intel Corporation 82801G (ICH7 Family) USB UHCI #1 (rev 01)
00:1d.1 USB Controller: Intel Corporation 82801G (ICH7 Family) USB UHCI #2 (rev 01)
00:1d.2 USB Controller: Intel Corporation 82801G (ICH7 Family) USB UHCI #3 (rev 01)
00:1d.3 USB Controller: Intel Corporation 82801G (ICH7 Family) USB UHCI #4 (rev 01)
00:1d.7 USB Controller: Intel Corporation 82801G (ICH7 Family) USB2 EHCI Controller (rev 01)
00:1e.0 PCI bridge: Intel Corporation 82801 Mobile PCI Bridge (rev e1)
00:1f.0 ISA bridge: Intel Corporation 82801GBM (ICH7-M) LPC Interface Bridge (rev 01)
00:1f.2 IDE interface: Intel Corporation 82801GBM/GHM (ICH7 Family) Serial ATA Storage Controller IDE (rev 01)
00:1f.3 SMBus: Intel Corporation 82801G (ICH7 Family) SMBus Controller (rev 01)
01:00.0 VGA compatible controller: nVidia Corporation Unknown device 0299 (rev a1)
03:01.0 FireWire (IEEE 1394): Ricoh Co Ltd Unknown device 0832
03:01.1 Class 0805: Ricoh Co Ltd R5C822 SD/SDIO/MMC/MS/MSPro Host Adapter (rev 19)
03:01.2 System peripheral: Ricoh Co Ltd Unknown device 0843 (rev 01)
03:01.3 System peripheral: Ricoh Co Ltd R5C592 Memory Stick Bus Host Adapter (rev 0a)
03:01.4 System peripheral: Ricoh Co Ltd xD-Picture Card Controller (rev 05)
09:00.0 Ethernet controller: Broadcom Corporation NetXtreme BCM5752 Gigabit Ethernet PCI Express (rev 02)
0c:00.0 Network controller: Intel Corporation PRO/Wireless 3945ABG Network Connection (rev 02)

Iniziamo ora la configurazione di SUSE per ciascun dispositivo hardware.

5. Wireless

Questa sezione permette di configurare la nostra scheda Wi-Fi Intel PRO/Wireless presente sull'XPS.
I pacchetti da installare sono:

  • kdenetwork3-wireless
  • wlan-kmp-smp
  • ipw3945d
  • ipw-firmware
  • wireless-tools

Una volta installati e soddisfatte le dipendenze, riavviate e, una volta dentro al desktop environment, abilitate Bluetooth e wireless tramite la combinazione fn+F2; oltre alla spia Bluetooth lampeggierà a intermittenza anche la spia WiFi, alla ricerca di nuove reti.
Quando si è connessi ad una rete wireless, la spia diventa stabile.
Nel caso di KDE, le reti wireless rilevate sono gestite e visualizzate da knetworkmanager, oltre a vari tool per monitorare forza del segnale e molto altro.
Il driver funziona perfettamente senza particolari note di rilievo.

6. Driver per accelerazione 3D e Configurazione Grafica

Questo è il processo di configurazione più importante, soprattutto in vista di XGL (o AIGLX). Si va a sfruttare la potenza della nostra Nvidia GeForce 7900 gtx utilizzando i driver ufficiali nvidia, sempre di ottima fattura e installabili in pochi passi.

Prima di tutto è necessario scaricarsi gli ultimi driver disponibili dal sito Nvidia. Al momento della scrittura dell'articolo si tratta della versione 9746 che aggiunge inoltre supporto alle schede 8800 GS e GTX.

Fatto ciò, seguite questa procedura:

1. Dal package manager Yast2 o SMART, controllate che siano presenti (e in caso contrario installateli) i pacchetti 'make', 'gcc' e 'kernel-source', quest'ultimo deve avere la stessa versione del vostro kernel, ottenibile digitando su una shell il comando:

$ uname -r

che restituisce la stringa: <versione_kernel>-smp.

2. A questo punto dovremmo avere tutti gli ingredienti: premere la combinazione CTRL+ALT+F1, dalla nuova shell digitare:

$ su
Password: <inserire password root>
# init 3

Attendere il completo raggiungimento del runlevel 3 che terminerà completamente il server X.

3. Sempre da root posizionarsi sulla directory dove è presente il driver scaricato e avviare la procedura di installazione tramite il comando:

# sh NVIDIA-Linux-x86-<versione_driver>-pkg1.run -q

Accettare le condizioni e durante l'installazione si presenterà la schermata:

Image 

4. Dopo questa operazione il driver nvidia verrà compilato:

Image

5. Se tutto è andato per il meglio, dalla shell digitare:

# sax2 -r -m 0=nvidia

Dove '0' è il numero zero, non una lettera.

6. Da sax2, ora è possibile configurare la risoluzione a 1920x1200 a 24 bpp. Salvare le impostazioni e uscire.

7. A questo punto possiamo riavviare tramite il comando reboot e se tutto funziona correttamente, ci si presenterà il nuovo logo Nvidia. Per controllare che l'accelerazione 3D sia effettivamente abilitata, da una shell digitare:

$ glxinfo | grep direct

Se la stringa restituita è “direct rendering: yes” allora i driver sono stati installati correttamente e l'accelerazione 3D abilitata.

7. XGL e Beryl

ImageÈ bene premettere che questa sezione dovrebbe essere aggiornata spesso, dato che i progetti seguenti sono in una fase di sviluppo esponenziale, si parla, infatti, di update e modifiche quasi a ritmi giornalieri.
Una volta installati correttamente i driver grafici, si può procedere con l'installazione del sistema XGL: XGL è un ulteriore strato al di sopra del sistema grafico Xorg, è possibile utilizzare anche AIGLX, gia integrato nelle ultime release di Xorg. Ci sono pregi e difetti nell'utilizzo di XGL o AIGLX (maggiori informazioni sono disponibili a questo link ).

In questo caso, la via scelta è XGL.
Nelle distribuzioni SUSE, XGL è già presente nel DVD di installazione, quindi è sufficiente installare i pacchetti da Yast o altri packet manager, i pacchetti da installare sono:

  • xgl
  • xgl-hardware-list

Soddisfatte tutte le dipendenze, aprite Yast2 > “Sistema” > “Editor per File /etc/sysconfig”. Ora selezionare la voce “Desktop” > “Display manager” > DISPLAYMANAGER_XSERVER: cambiare quindi il valore di questa voce da “Xorg” a “Xgl”, ora completare premendo “Fine”, come mostrato in figura:

Image

Entrate nella shell e digitate:

$ su
Password: <inserire password root>
# rm /var/X11R6/bin/X
# ln -s /usr/X11R6/bin/Xgl /var/X11R6/bin/X

Per cambiare il link simbolico e farlo puntare a Xgl. Bene, a questo punto la procedura XGL è terminata, tuttavia per essere tutto funzionale manca un tassello fondamentale: un compositing window manager.

Due sono i principali: Compiz e Beryl, entrambi molto validi, compiz è stato il primo che ho testato e i problemi sorti della versione installata riguardavano alcuni memory leak (dopo alcune ore di utilizzo le animazioni perdevano fluidità e frame-rate) e ha dipendenze da metacity (ambiente Gnome). Al momento attuale Compiz ha recuperato molto del terreno perso nei confronti di Beryl e, trovandomi in ambito KDE, ho preferito comunque muovermi successivamente su Beryl.
Tuttavia essendo molto simili, le relative procedure di installazione e configurazione sono quasi identiche.

Per installare Beryl sono necessari i seguenti pacchetti:

  • beryl-core
  • beryl-dbus
  • beryl-manager
  • beryl-plugins
  • beryl-settings
  • emerald
  • emerald-themes

Una volta riavviato il note, per ottenere gli effetti 3D desiderati, è necessario avere in esecuzione i seguenti processi:

  • beryl-manager
  • beryl-xgl
  • emerald
  • xgl

Notare che il processo emerald è quello che gestisce lo stile delle finestre, se non appaiono quindi i pulsanti di chiusura/massimizza/iconizza, molto semplicemente emerald non è in esecuzione e va (ri)avviato.

A sinstra XGL con il processo Emerald attivo; A destra senza Emerald.
A sinstra XGL con il processo Emerald attivo; A destra senza Emerald.


In ambiente KDE è possibile eseguire Beryl all'avvio in maniera automatica digitando su una shell:

# ln -s /usr/bin/beryl-manager ~/.kde/Autostart/beryl-manager

e quindi riavviare. Nel caso ci siano problemi, è sufficiente rimuovere questa voce nell'avvio automatico tramite:

# rm ~/.kde/Autostart/beryl-manager

Se la procedura è andata a buon fine ed è apparso il logo fluttuante di Beryl all'avvio, premendo CTRL+ALT+Freccia Sinistra/Destra dovremmo ottenere la rotazione del famoso cubo. Inoltre dal Beryl-Manager sono parametrizzabili una quantità industriale di opzioni, dallo skydome, ai vari effetti di transizione finestre.

Alcuni effetti Beryl in azione: In questo screenshot si notano gli effetti di trasparenza dei 4 desktop, sollevamento finestre in base allo stack di ordinamento, una shell a meta' tra 2 facce e in primo piano (finestra a sfondo blu) una macchina virtuale su VMware che sta eseguendo SuSE 10.2. Notare che anch'essa subisce tutti gli effetti XGL tra cui anche trasparenze in tempo reale.
Alcuni effetti Beryl in azione: In questo screenshot si notano gli effetti di trasparenza dei 4 desktop, sollevamento finestre in base allo stack di ordinamento, una shell a meta' tra 2 facce e in primo piano (finestra a sfondo blu) una macchina virtuale su VMware che sta eseguendo SuSE 10.2. Notare che anch'essa subisce tutti gli effetti XGL tra cui anche trasparenze in tempo reale.

Il seguente video (risalente a diversi mesi fa) del mio portatile mostra alcuni effetti di XGL ed alcuni esempi di facilità d'uso del sistema (nel video con il gestore Compiz). Nella demo, alcuni esempi del modello fisico “spring model” implementato per il movimento “molle” delle finestre, un video ad alta definizione e Blender in esecuzione:

 

Qui invece è disponibile il mio attuale profilo di Beryl.

8. Tasti Frontali per la gestione Multimediale

Nel caso le ultimissime versioni di SUSE non riconoscano già automaticamente i tasti multimediali frontali del nostro XPS M1710, questa sezione permette di configurarli in modo da interagire sia con il volume sonoro, sia con i comandi play/pause, stop e traccia successiva/precedente.

Image

I pacchetti da scaricare sono:

  • keytouch
  • keytouch-editor

Una volta lanciato keytouch, al primo avvio da root, vi verrà richiesto il modello di tastiera da una lista, scegliete il più compatibile (es: Dell Inspiron 6000).

A questo punto potete assegnare a ogni tasto una funzione, come ad esempio associare a “play” la funzione di AmaroK play (o altri riproduttori audio) e via dicendo.
Importante lanciare il demone keytouchd all'avvio, nel caso di KDE basta creare il seguente script in autostart ( /home/<nomeutente>/.kde/Autostart ): 

[Desktop Entry]
Encoding=UTF-8
Exec=kmix && keytouchd
GenericName[en_US]=
StartupNotify=false
Terminal=false
TerminalOptions=
Type=Application
X-KDE-autostart-after=kdesktop

Salvate quindi il seguente script ad esempio come “tasti-frontali.desktop”.

9. Accesso alla Partizione Windows

Per accedere in sola lettura alla partizione Windows, è sufficiente editare con un qualsiasi editor testuale come utente root il file /etc/fstab aggiungendo la seguente riga:

/dev/sda<id-win>  /win   ntfs ro,user,noauto,umask=0222   0 0

Dove <id-win> è il numero assegnato alla partizione di Windows, nel mio caso “2” (/dev/sda2). E riavviare.

Nel caso si voglia accedere anche in scrittura (sconsigliato) si può utilizzare il pacchetto ntfs-3g presente sui repository standard.
A questo punto, per rendere facile l'accesso, sotto ambiente KDE è possibile creare uno script simile a questo:

[Desktop Entry]
Comment=
Comment[it]=
Encoding=UTF-8
Exec=mount /win & konqueror /win
GenericName=Windows Partition
GenericName[it]=Windows Partition
Icon=
MimeType=
Name=Windows Partition
Name[it]=Windows Partition
Path=
StartupNotify=true
Terminal=false
TerminalOptions=
Type=Application
X-DCOP-ServiceType=
X-KDE-SubstituteUID=false
X-KDE-Username=

Una volta salvato questo script come “PartizioneWin.desktop” sul desktop, provvederà a montare e aprire automaticamente sotto konqueror la partizione windows.

10. Gestione periferiche iPod

Collegando un iPod a una delle 6 porte usb verrà riconosciuto come semplice disco USB, sono necessari quindi alcuni pacchetti aggiuntivi per visualizzare ed eventualmente sincronizzare il database musicale. I pacchetti da installare sono presenti sulla repository Packman:

  • gtkpod
  • libgpod
  • kio_ipodslave

GTKpod è un programma che vi permetterà di accedere al database musicale, mentre il KIO slave ipod (ancora in fase di test) permetterà di accedere all'ipod direttamente da Konqueror (sotto KDE) tramite l'indirizzo ipod:/  e sincronizzare tramite semplice drag & drop (poco testato).

11. Webcam

Per far funzionare la webcam, abbiamo bisogno dei seguenti pacchetti presenti nei repository Packman, Guru, Webcam Drivers e il repository GNOME stable (per la mini-applicazione gqcam):

  • usbvision-kmp-smp
  • gspcav1-kmp-smp
  • spca5xx-kmp-smp
  • v4l-tools
  • motv
  • camsource
  • telak
  • gqcam

Dopo aver controllato tutte le dipendenze, installare i pacchetti e riavviare. Collegare la webcam a una porta USB, lanciare da shell qgcam e se tutto funziona correttamente questa piccola applicazione mostrerà la cattura video. Nel mio caso la webcam funzionante è la WB-1400T della Trust (risoluzione 352x288).

12. Benchmark

Il mondo Linux è pieno di interessanti utility per piccoli e grandi benchmark. Un semplice comando per valutare le performance del disco è hdparm, ecco l'ouput del comando hdparm -tT /dev/sda nel mio caso:

#  hdparm -tT /dev/sda

/dev/sda:
 Timing cached reads:   4540 MB in  1.99 seconds = 2277.84 MB/sec
 Timing buffered disk reads:  144 MB in  3.04 seconds =  47.40 MB/sec

Quindi in linea con le medie dei dischi Serial ATA HITACHI 7.200rpm da 100Gb.

Seguono altri 2 test. Sottolineo che l'ambiente di test non era propriamente ideale, perché non ho pulito il sistema e mantenevo applicazioni medie in background.

Test con bonnie, una suite di benchmark per eseguire un certo numero di semplici test sull'HD e sul filesystem:

# bonnie -s 2024

Bonnie 1.4: File './Bonnie.17114', size: 2122317824, volumes: 1
Writing with putc()...         done:  32593 kB/s  91.3 %CPU
Rewriting...                   done:  13222 kB/s   4.5 %CPU
Writing intelligently...       done:  45129 kB/s  15.8 %CPU
Reading with getc()...         done:  19834 kB/s  60.2 %CPU
Reading intelligently...       done:  30052 kB/s   4.2 %CPU
Seeker 1...Seeker 2...Seeker 3...start 'em...done...done...done...
              ---Sequential Output (nosync)--- ---Sequential Input-- --Rnd Seek-
              -Per Char- --Block--- -Rewrite-- -Per Char- --Block--- --04k (03)-
Machine    MB K/sec %CPU K/sec %CPU K/sec %CPU K/sec %CPU K/sec %CPU   /sec %CPU
linux- 1*2024 32593 91.3 45129 15.8 13222  4.5 19834 60.2 30052  4.2  342.8  1.4

E altro test con dbench, 20 secondi di valutazione:

# dbench 2 -t 20

dbench version 3.04 - Copyright Andrew Tridgell 1999-2004Running for 20 seconds with load '/usr/share/dbench/client.txt' and minimum warmup 4 secs
2 clients started
   2     36906   432.74 MB/sec  warmup   1 sec
   2     84224   467.37 MB/sec  warmup   2 sec
   2    130617   479.07 MB/sec  warmup   3 sec
   2    205289   357.10 MB/sec  execute   1 sec
   2    251682   428.92 MB/sec  execute   2 sec
   2    299202   455.40 MB/sec  execute   3 sec
   2    345569   466.52 MB/sec  execute   4 sec
   2    381521   450.34 MB/sec  execute   5 sec
   2    426701   455.58 MB/sec  execute   6 sec
   2    472702   463.30 MB/sec  execute   7 sec
   2    517906   468.39 MB/sec  execute   8 sec
   2    562438   469.73 MB/sec  execute   9 sec
   2    603027   466.40 MB/sec  execute  10 sec
   2    628593   448.96 MB/sec  execute  11 sec
   2    665378   444.40 MB/sec  execute  12 sec
   2    713076   449.49 MB/sec  execute  13 sec
   2    760402   453.88 MB/sec  execute  14 sec
   2    799773   451.76 MB/sec  execute  15 sec
   2    847089   455.17 MB/sec  execute  16 sec
   2    891619   457.86 MB/sec  execute  17 sec
   2    937414   459.60 MB/sec  execute  18 sec
   2    981398   460.77 MB/sec  execute  19 sec
   2   1019559   458.48 MB/sec  cleanup  20 sec
   2   1019559   436.65 MB/sec  cleanup  21 sec
   2   1019559   424.70 MB/sec  cleanup  22 sec

Throughput 458.484 MB/sec 2 procs  

13. Conclusioni

Spero che questa breve guida possa essere di aiuto a tutti quelli che hanno curiosità e interesse a installare questa distribuzione sul proprio Dell XPS M1710, sfruttando il più possibile il potente hardware di cui è dotato ed esaltare l'usabilità del sistema XGL, appoggiandosi sulla performante GPU nvidia.
Ovviamente sono apprezzati commenti e critiche!

Nella sezione Reviews potete consultare la recensione completa del Dell XPS M1710

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