Barnes&Noble ha riportato consistenti perdite finanziarie per quanto riguarda il segmento degli eReader e dei tablet ma ha anche confermato di voler restare in competizione, anche se dovrà prendere le misure necessarie per rientrare dei costi. Nonostante l'intrinseca bontà dei propri prodotti dunque l'ecosistema proposto dall'azienda non riesce a trovare competitività nei confronti dei diretti avversari.
Barnes&Noble ha subito una perdita considerevole nel terzo trimestre a causa di un calo delle vendite sui propri tablet ed eBook Reader della famiglia Nook. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno l'azienda ha riportato una perdita netta di 6.1 milioni di dollari, con un profitto pari a 52 milioni di dollari. Anche il fatturato è sceso bruscamente, diminuendo di ben il 10.3 % e attestandosi quindi a 2.23 miliardi dollari contro i 2.4 miliardi stimati in un primo momento dagli analisti. In particolare le vendite sono diminuite del 2.2 % tramite lo store online proprietario e addirittura del 5.2 % nelle librerie universitarie. Le entrate prodotte dagli eBook sono così scese del 25.9 % durante il terzo trimestre 2012, raggiungendo i 316 milioni di dollari.
Il problema sembra legato soprattutto alla mancata competitività con le soluzioni delle aziende rivali, in particolare Amazon, Apple e Google, che vendono tutte soluzioni analoghe per form factor e funzionalità ma con una dotazione hardware mediamente superiore e a un prezzo minore, senza contare che gli store di Apple e Amazon sono molto più popolari. Barnes&Noble dunque dovrà ritrovare presto il bandolo della matassa se vorrà restare ancora sul mercato con le proprie soluzioni, cosa che del resto le converrebbe fare perché, come si sa, il modo migliore di fidelizzare gli utenti e veicolare la propria piattaforma di servizi è quella di vincolarla a un ecosistema e a device hardware.
"Senza dubbio i nostri bookstore hanno dato un notevole contributo al successo dei Nook nei tre anni passati e, viceversa, i nostri prodotti appartenenti alla linea Nook hanno dimostrato di essere un forte traino per i nostri negozi" ha affermato in merito William Lynch, Chief Executive Officer Barnes&Noble, che ha però continuato dicendo: "in termini di business abbiamo intrapreso azioni significative per trovare il giusto equilibrio tra dimensione e costi della nostra struttura Nook Media, proponendo anche una sostanziosa diminuzione del costo dei nostri device al fine di migliorare la nostra capacità di raggiungere i nostri obiettivi di vendita nei trimestri successivi. A seguito della contrazione delle vendite registrata abbiamo avviato una serie di azioni tese a correggere la nostra strategia, continuando al contempo a perseguire le interessanti opportunità di crescita che si aprono davanti a noi nel mercato consumer e in quello della distribuzione di contenuti indirizzati al settore educativo digitale."
Frasi che, tradotte, stanno a indicare una difficoltà attuale nel decidere quale strategia adottare per rilanciare le vendite. B&N infatti ha investito ingenti capitali per sviluppare i suoi dispositivi e non può ora di punto in bianco abbandonare il settore, anche perché, se vuol avere ancora qualche possibilità di restare rilevante deve avere dei propri device che promuovano e diffondano la piattaforma di servizi. Secondo alcuni analisti dunque presto l'azienda potrebbe essere costretta a scindersi in due, vista anche l'intenzione da parte dell'attuale presidente Leonard Riggio di acquistare la sezione bookstore, disinteressandosi invece di quella che riguarda Nook, eBook e librerie universitarie.