Test

Esauriti gli argomenti di natura tecnica, arriviamo finalmente al banco di prova per verificare se tutto ciò si traduce poi effettivamente in prestazioni superiori o meno rispetto alla precedente generazione di SSD. Gli aspetti fondamentali da testare in un SSD riguardano le performance nelle letture e scritture sequenziali, con spostamenti di dati di grandi dimensioni, e soprattutto in quelle casuali, in cui i dati gestiti sono invece molto più piccoli. Le prime infatti si verificano più spesso in scenari professionali tipo server, mentre le ultime sono una caratteristica dei contesti consumer. Di seguito i dati ufficiali Samsung per i suoi dischi:

 
Samsung 830 500 GB
Samsung 840 500 GB
Samsung 840 Pro 512 GB
Scrittura sequenziale fino a 520 MB/s fino a 540 MB/s fino a 520 MB/s
Lettura sequenziale fino a 400 MB/s fino a 330 MB/s fino a 540 MB/s
Scrittura casuale (4 KB QD 32) fino a 36000 IOS fino a 70000 IOS fino a 90000 IOS
Lettura casuale (4 KB, QD 32) fino a 80000 IOPS fino a 98000 IOPS fino a 100000 IOPS
Scrittura casuale (4 KB QD 1) fino a 29000 IOPS fino a 31000 IOPS
Lettura casuale (4 KB QD 1) fino a 7900 IOPS fino a 9900 IOPS

Come si può vedere le differenze tra i tre non sono particolarmente accentuate se si prendono in considerazione letture e scritture sequenziali, ma diventano più marcate se invece si considerano quelle casuali, con l'840 Pro che offre le performance migliori e l'830 che chiude invece in coda, come del resto ci si aspetterebbe.

Ora vedremo se i nostri test confermeranno le stesse impressioni. Iniziamo da HDTune Pro, che abbiamo lasciato sull'impostazione di default che prevede blocchi da 64 KB. Il tool rileva la velocità di scrittura e lettura sequenziali e conferma un sostanziale allineamento per quanto riguarda le velocità di lettura, mentre in scrittura le memorie TLC ottengono punteggi minori, che confermano quindi le debolezze analizzate nei paragrafi precedenti, solo mitigate dai tanti accorgimenti tecnologici. In ogni caso parliamo sempre di velocità elevatissime e la maggior parte degli utenti consumer non sposta regolarmente grandi quantità di file enormi, per cui difficilmente si potrà notare la differenza di resa tra i tre SSD in questione.

HDTune Pro

Passando invece al bench CrystalDiskMark la situazione diventa più chiara. Questo test infatti ci permette di giudicare il comportamento dei singoli SSD in uno scenario d'uso più simile a quello quotidiano, rappresentato di solito da un traffico più o meno intenso a seconda dell'attività svolta, ma comunque per la maggior parte composto da piccole quantità di dati. Tipicamente l'utilizzo medio da parte di un utente consumer ideale consiste soprattutto in operazioni di lettura/scrittura di blocchi di 4 KB, ossia la dimensione di default dei chunk nel filesystem NTFS. I risultati ovviamente cambiano a seconda se usiamo o meno la QD32 (Query Depth = 32), ma in ogni caso, se traduciamo in IOPS i valori ottenuti per la lettura e la scrittura random, frazionandoli per la dimensione dei dati usati per il trasferimento, otteniamo con buona approssimazione i dati dichiarati da Samsung.

Crystaldiskmark

Ovviamente diventano più evidenti anche le differenze prestazionali tra i tre SSD. Quello che si può concludere, a parte il fatto evidente che il Samsung 840 Pro è il più performante del gruppo e l'830 il meno veloce, è che il colosso coreano, a parità di tipologia di memorie usate, NAND Flash DDR MLC sia per l'830 che per l'840 Pro, è riuscito a migliorare le prestazioni complessive, grazie a un controller più potente e con un firmware più efficiente. D'altro canto i risultati fatti registrare dal Samsung 840 e dalle memorie TLC sono davvero ottimi: nonostante i problemi discussi nei precedenti paragrafi infatti l’azienda coreana è riuscita a realizzare un SSD che al tempo stesso consuma meno, costa meno ed è molto più veloce, situazione confermata anche da PCMark 7.

PCMark 7, test storage

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