TEST

Se confrontiamo i risultati di HDTune con quelli di AIDA64 possiamo osservare che quest'ultimo fa segnare valori più elevati, sia effettuando letture e scritture di tipo sequenziale che random, queste ultime più vicine a quanto accade in realtà in un PC casalingo (le letture sequenziali infatti sono tipiche dei server). Questa differenza può essere dovuta alla tipologia di dati che il singolo programma prova a scambiare con l'SSD. Come spiegato in precedenza infatti l'OCZ Vertex 3 utilizza una tecnologia di compressione dei dati chiamata DuraWrite. Se quindi si utilizzano programmi che impiegano dati comprimibili succederà che solo alcuni dei chip NAND Flash saranno realmente in funzione, mentre altri saranno in idle e questo darà luogo a prestazioni inferiori. Viceversa utilizzando dati incomprimibili la tecnologia DuraWrite sarà inutile e quindi l'intero SSD si troverà a lavorare, saturando l'intera banda disponibile.

Infine molto importante è anche la grandezza dei blocchi. A causa del passaggio al nuovo processo produttivo a 25 nm, la densità per die è come detto aumentata, passando quindi da 4 a 8 KB. Questo in teoria dovrebbe far aumentare le latenze per le operazioni di lettura e scrittura, e infatti osservando i risultati del test CrystalDiskMark si può vedere come le prestazioni con chunk da 4 KB siano effettivamente molto inferiori, soprattutto se le letture sono di tipo random. Le prestazioni ottenute in questa modalità sono infatti sostanzialmente allineate a quelle ottenibili con la vecchia generazione di controller e questo perché il numero di operazioni di IO al secondo di cui è capace il nuovo SandForce SF-2281 è solo di poco (relativamente parlando, si intende) superiore rispetto al predecessore, essendo passato da 50000 IOPS a 60000 IOPS, un numero di operazioni insufficiente per compensare le latenze più elevate dovute alla maggior densità dei chip NAND Flash.

Disseminare l'intera capienza dell'unità di piccoli file da 4 KB costringe infatti il controller a effettuare un numero elevatissimo di operazioni per rintracciare tutti i chunk richiesti, soprattutto se si sta effettuando una lettura o una scrittura non sequenziale. Specifichiamo comunque che il dato è basso in senso relativo, rispetto cioè ai risultati ottenuti con chunk molto più grandi, ma si tratta pur sempre di prestazioni straordinarie, molto superiori a quanto possibile ottenere con un normale HDD.

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