Continuano ad arrivare sul mercato soluzioni alternative ai dischi SSD (Solid state Drive), ma il margine di risparmio per i consumatori si riduce considerevolmente.


Che i dischi allo stato solido siano il futuro dello storage su piattaforma notebook, è un dato di fatto. Il costo di questi dispositivi, però, attualmente è ancora proibitivo, nonostante un lento e progressivo calo dei prezzi. Per aggirare il problema, già in passato ci eravamo occupati di soluzioni alternative ai Solid State Drive (SSD), come l'adattatore per schede CompactFlash (di tipo CF I o II) di Addonics, disponibile sia per interfaccia IDE che SATA. È, così, possibile dotare il proprio computer portatile di memoria Flash, risparmiando qualche centinaia di euro, con l'unico inconveniente di possedere una capienza limitata da quella delle schede CompactFlash.

Evidentemente questo tipo di soluzioni sta incontrando un discreto successo, tanto che altre aziende, come la giapponese Evergreen, specializzata nella produzione di memorie e altri dispositivi di archiviazione, hanno seguito le orme tracciate da Addonics, rilasciando adattatori da 2.5" per schede CF.

Attualmente non abbiamo dati certi sui reali vantaggi di queste tecnologie, ma Gekkstuff4u.com, rivenditore dell'adattatore di Evergreen, segnala che la velocità di trasferimento dati è strettamente legata al tipo di CompactFlash utilizzate. L'unico dettaglio che ci lascia un po' interdetti è che, man mano che aumenta l'attenzione sulle memorie allo stato solido, il costo di questi adattatori cresce: si era partiti dai 25-40 euro dei modelli distribuiti da Addonics, per arrivare ora ai 155 euro della proposta di Evergreen. Se questo trend dovesse continuare, il vantaggio competitivo di queste soluzioni rispetto agli ordinari dischi SSD sarebbe destinato ad assottigliarsi rapidamente, fino a svanire del tutto in breve tempo.

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