Interessanti novità da parte di Intel che conferma la sua vocazione tecnologica con lo sviluppo dei nuovi processori Sandy Bridge e di tecnologie per il miglioramento dell’esperienza digitale. La presentazione ufficiale è avvenuta al CeBIT 2011.
Durante uno spiritoso confronto tra il cervello umano e il numero di transistor che Intel è riuscita ad integrare nei processori di nuova generazione, il chipmaker californiano ha mostrato delle slide in cui venivano messe in evidenza le performance della nuova architettura Sandy Bridge confrontate con quelle fatte registrare dalle soluzioni precedenti. Ad esempio, il confronto diretto tra un processore Intel Core i7-2820QM e un Intel Core 2 Duo T7250, mostra un aumento di prestazioni dell’831% nell’utilizzo di fogli di calcolo Excel e del 333% nella presentazione di slideshow ottenute attraverso il noto software ProShow Gold.
La potenza di calcolo dei processori Sandy Bridge è stata sottolineata anche affrontando il rendering di immagini complesse in tempo reale e la gestione di diversi video eseguiti contemporaneamente. Un altro aspetto sul quale Intel si è concentrata è il Transcoding Video, ovvero quella operazione che consente di codificare e decodificare direttamente un filmato per renderlo disponibile su diverse piattaforme. Da questo punto di vista, Intel offre la tecnologia QuickSync che promette importati risultati.
Con tale soluzione, vengono amplificare le prestazioni in modo da rendere veloce il lavoro di creazione, editing e condivisione di video. Tutto questo è integrato nell’architettura Sandy Bridge stessa e non richiede ulteriori periferiche. Inoltre è stata mostrata la versatilità della tecnologia WiDi che permette di trasferire e visualizzare immagini e video sfruttando connessioni wireless. In questo modo è possibile usufruire di contenuti su qualunque dispositivo compatibile presente nella propria abitazione senza dover ricorrere a scomodi cavi.
Durante la presentazione al CeBIT di Hannover, è stato anche spiegato che il vero problema che investe la fruizione dei milioni di immagini disponibili in rete è la loro ricerca. A tal proposito è stato mostrato un software che basa tale ricerca per località, per periodo e per riconoscimento dei visi. Interessante scoprire come le potenzialità in questo contesto siano così importanti per una migliore organizzazione e fruizione di contenuti. Nella sostanza si sta cercando di realizzare software che lavorino come farebbe il cervello umano.
L’idea di base che ha accompagnato tutta la presentazione è quella di rendere l’utilizzo di un personal computer qualcosa di più divertente, intuitiva e naturale, oltre le implementazioni tecniche che sono strettamente interessanti soprattutto per i tecnici e gli sviluppatori.