Justin Rattner, Chief Technology Officer a Santa Clara, ha mostrato allo scorso IDF un prototipo di Intel Atom dual core a 32 nm chiamato Rosepoint, la cui maggior peculiarità consiste nell'integrare al suo interno anche un transricevitore RF completamente digitale.


Messe di novità per Intel all'ultimo IDF conclusosi la scorsa settimana. Oltre alle novità su Haswell e sui futuri sviluppi degli ultrabook infatti una figura centrale e carismatica dell'organigramma del chipmaker californiano, come Justin Rattner, ha mostrato in funzione un prototipo di Intel Atom dual core, che integra nel chip anche un trasmettitore/ricevitore RF, la cui caratteristica più importante è quella di essere completamente digitale. In realtà di Rosepoint si era già parlato lo scorso febbraio durate l'ISSCC ma è la prima volta che qualcuno di Intel mostra in pubblico un wafer sperimentale di tali processori e soprattutto che se ne vede uno in funzione, trasmettere effettivamente dei dati.

Secondo Rattner dunque viviamo in un modo wireless e completamente digitalizzato, il problema è che gli scambi e le conversioni di dati tra tutti i dispositivi avviene ancora attraverso dispositivi analogici. Questi ultimi infatti presentano diversi svantaggi: sono molto difficili da realizzare, hanno un'architettura complessa, operano con voltaggi continui e presentano difficoltà oggettive nella miniaturizzazione, pur necessaria invece per poterli integrare nei futuri chip, così da abbattere i consumi.

Gli attuali processi litografici infatti com'è noto stanno per raggiungere il proprio limite fisico e, tra alcuni anni, non sarà più possibile diminuire ulteriormente le dimensioni dei componenti analogici dei chip, e comunque proprio a causa della loro complessità questa procedura sta diventando via via più difficile. Diminuire le dimensioni di questi chip inoltre ne peggiora man mano le prestazioni. Per ridurre le dimensioni dei componenti necessari per trasmettere e ricevere dati wireless secondo Rattner era quindi necessario massimizzare la porzione digitale e ridurre di conseguenza quella analogica, che è in un certo senso incomprimibile.

A tal fine Intel ha creato quattro nuovi moduli digitali per sostituire le loro versioni analogiche: un Sigma Delta ADC (amplificatore e filtro), un amplificatore di trasmissione, un modulatore e un generatore di frequenza. I chip digitali infatti sono molto più semplici, lavorano con soli due livelli di voltaggio e possono essere rimpiccioliti a piacimento, quindi sono più facili da integrare sullo stesso die di un processore. La dimostrazione pratica prevedeva la trasmissione di dati tramite connessione WiFi nella banda dei 40 MHz, trasmissione avvenuta con successo.

Rattner comunque non si è sbilanciato riguardo a una data, anche futura, in cui vedremo tale tecnologia. A un certo punto è stato infatti nominato il processo litografico a 10 nm e altre fonti in precedenza parlavano della metà del decennio come momento di introduzione di questi nuovi chip digitali. Dovremo quindi attendere ancora diversi anni, almeno fino al 2015 se non oltre ma la strada verso questo tipo di soluzioni sembra ormai definitivamente aperta.

Via: PC Inpact

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