Intel ha messo a punto nuove tecniche produttive che permetteranno di avere memorie cache più capienti e a buon mercato per assecondare le crescenti esigenze dei processori.


La cache ha assunto un'importanza fondamentale per le prestazioni di un processore: dei milioni di transistor che compongono il die delle più recenti CPU, una buona metà fanno capo alla memoria cache. Si tratta di una memoria estremamente veloce, con tempi di accesso assai ridotti, nella quale vengono immagazzinate le informazioni di cui il processore presumibilmente avrà bisogno.

Per lungo tempo si è sostenuto che l'aumento del quantitativo di cache non avrebbe sempre garantito un corrispondente aumento delle prestazioni del processore: questo limite teorico esiste, ma finora i chipmaker sono riusciti sempre ad elaborare nuovi algoritmi di predizione (prefetching) che consentissero di sfruttare completamente cache sempre più capienti.

Le nuove memorie cache utilizzerano la tecnologia Floating Body Cell (FBC) e saranno fabbricate con processo produttivo High-K Metal Gate a 45nm. Il loro impiego principale sarà all'interno delle CPU, ma potranno avere anche applicazioni di diversa natura.

Le cache FBC promettono un incremento della densità di memoria di ben tre-quattro volte rispetto alla cache SDRAM standard, utilizzando un singolo condensatore racchiuso fra un Metal Gate e un sottilissimo substrato Silicon On Insulator.

Il maggiore vantaggio della nuova tecnica costruttiva sta nell'abbattimento dei costi di produzione, che dovrebbe aprire la strada all'impiego di quantitativi di cache maggiori sui futuri processori.

 

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