I prossimi Google Glass utilizzeranno un chip Intel e non più il processore Texas Instruments integrato nella prima generazione degli occhiali "smart" di Mountain View. Avranno più velocità e potenza o più autonomia?
Per qualche anno, Google ci ha fatto credere che le sue lenti potessero rappresentare il futuro degli indossabili, addirittura dell'intero settore del mobile computing, ma è bastata una fotocamera integrata a rimettere tutto in discussione facendo emergere i limiti legati alla privacy. Il prezzo di 1500 dollari, poi, li ha etichettati come "articolo di lusso" e recentemente alcuni sviluppatori (anche di un certo calibro), che avevano lavorato sulla piattaforma, vi hanno rinunciato. Tutti tranne Google, che ancora oggi continua a crederci. La parabola dei Google Glass è durata solo un paio d'anni, ma questi occhiali si preparano ad una nuova vita.
Secondo il Wall Street Journal, Google e Intel starebbero lavorando al prossimo modello di Google Glass. L'obiettivo delle due società sarebbe quello di creare un dispositivo per professionisti, liberi di inviare ai propri dipendenti/collaboratori informazioni, senza doversi fermare. Ad esempio, saranno perfetti per il personale sanitario (medici e infermieri) in ospedale, utili in un cantiere per ingegneri e operai, ma anche efficaci in una qualsiasi fabbrica o catena produttiva. Gli occhiali intelligenti di Mountain View non sono mai stati diretti agli utenti consumer, anche per il loro prezzo, ma almeno nel progetto su carta i nuovi Google Glass cambieranno il loro uso ed il pubblico di destinazione.
La prima versione è dotata di un processore dual-core Texas Instruments OMAP 4430 (Cortex A9), già un po' datato ai tempi dell'annuncio degli occhiali, ma anche ultimo della serie visto che il chip maker non produce più SoC per dispositivi mobile consumer da allora. Nel frattempo Intel sta spingendo l'acceleratore sui suoi processori Atom per smartphone, tablet ed altri dispositivi a bassa potenza nel tentativo di strappare quote di mercato ad ARM (e ai suoi partner) nei settori mobile, indossabili ed embedded. Ne è una prova il Nexus Player, equipaggiato con un SoC Intel. Non è chiaro cosa comporterà il passaggio da TI a Intel per i Google Glass, ma probabilmente il chip Atom darà più velocità e potenza ai prossimi occhiali e, nel caso di un processore SoFia, sarà anche l'autonomia a goderne.
Via: Liliputing