Pecas

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Salve a tutti,

considerando le sempre maggiori disponibilità di dischi SSD e quindi delle memorie che supportano questa tecnologia, pensando a un loro sempre maggiore utilizzo, le case costruttrici di notebook non potrebbero iniziare a integrare, nei notebook ma anche nei desktop, piccole quantità di memoria SSD sulla MoBo? Leggevo prima la news che OCZ entra nel mercato dei dischi SSD e dele differenze tra un disco SSD in PATA e uno in SATA. Ma se invece un SSD fosse integrato e sfruttasse le velocità superiori dei circuiti integrati? Con 16 GB, ad esempio, si garantirebbe la possibilità di installare un SO di qualsiasi marca. Poi il notebook ha sempre lo sportello per l'HD e questo permetterebbe di mappare un secondo storage in SATA della capienza e tipologia(SSD o a piattelli) che l'utente desidera.

Perchè non si prende questa strada? I netbook per esempio date le dimensioni e il "basso" (ormai sempre + alto) costo a cui si rivolgono potrebbero trarne vantaggio montando anche capienze inferiori.
 

K88

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E' un'idea che sicuramente verrà adottata, non tanto per la velocità ma per guadagnarci dal punto di vista economico. Infatti se si guasta l'SSD integrato o la scheda madre sei costetto a buttare tutto e ad acquistare direttamente una nuova scheda madre (di costo sicuramente superiore). Purtroppo nei sistemi portatili il fenomeno dell' "integrazione estrema" si sta diffondendo a dismisura e secondo me non è una cosa positiva.
Senza contare poi che, almeno prendendo come modello le tecnologie correnti, dubito che ci saranno grandi miglioramenti nella velocità di trasferimento: infatti anche se la porta non è fisicamente presente penso che sarà necessario comunque emulare una PCI-Express o una SATA per mantenere la compatibilità con l'architettura corrente.
Un esempio sono le schede video dedicate (come le nvidia geforce 8400 o 9600) integrate nella scheda madre: anche se non sono collegate fisicamente sulla PCI-Express come per le schede su moduli MXM la porta PCI-Express viene comunque emulata per garantire il corretto funzionamento e mantenere la compatibilità con la piattaforma.
Un vantaggio forse potrebbero essere giusto i consumi: una soluzione integrata dovrebbe consumare meno energia.
Un guadagno di velocità ci potrà essere giusto dopo una riprogettazione completa delle piattaforme (e quindi dei chipset) cambiando la struttura del southbridge o espandendo le capacità del northbridge (infatti diverse fonti parlano di una vera e propria fusione tra northbridge e southbridge).
 

Pecas

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K88 scritto:
E' un'idea che sicuramente verrà adottata, non tanto per la velocità ma per guadagnarci dal punto di vista economico. Infatti se si guasta l'SSD integrato o la scheda madre sei costetto a buttare tutto e ad acquistare direttamente una nuova scheda madre (di costo sicuramente superiore). Purtroppo nei sistemi portatili il fenomeno dell' "integrazione estrema" si sta diffondendo a dismisura e secondo me non è una cosa positiva.
Uhm... il problema delle rotture è sicuramente importante ma non per forza castrante. Penso per esempio a un bios che è qualcosa che si può paragonare a una memora SSD. Anche se la MoBo metteva di funzionare, almeno nei vecchi sistemi, per un rerrore di flash potevi cmq estrarre il modulo e, collegandolo a una vecchia scheda refresharlo. In questo caso riutilizzarlo su un simil computer. Nulla toglie di adottare lo stesso sistema sui netbook ad esempio lasciando uno sportellino per prendere un chip e spostarlo in un netbook nuovo tanto all'incirca sono tutti con hardware simile e un sistema operativo non dovrebbe avere problemi nel passaggio.

Senza contare poi che, almeno prendendo come modello le tecnologie correnti, dubito che ci saranno grandi miglioramenti nella velocità di trasferimento: infatti anche se la porta non è fisicamente presente penso che sarà necessario comunque emulare una PCI-Express o una SATA per mantenere la compatibilità con l'architettura corrente.
Un esempio sono le schede video dedicate (come le nvidia geforce 8400 o 9600) integrate nella scheda madre: anche se non sono collegate fisicamente sulla PCI-Express come per le schede su moduli MXM la porta PCI-Express viene comunque emulata per garantire il corretto funzionamento e mantenere la compatibilità con la piattaforma.
Come sopra... ormai i chip non hanno più le dimensioni dei vecchi bios, grandi e forse un pò invadenti, lo stacchi e lo riattacchi sfilandolo direttamente come si fa x la ram visto che cmq bisogna mantenere una compatibilità con il SATA ad esempio. Fai un chip della stessa dimensione di una porta SATA, da 8/16 GB e lasci lo spazio tutt'ora occupato dal disco per una espansione di spazio.
Un guadagno di velocità ci potrà essere giusto dopo una riprogettazione completa delle piattaforme (e quindi dei chipset) cambiando la struttura del southbridge o espandendo le capacità del northbridge (infatti diverse fonti parlano di una vera e propria fusione tra northbridge e southbridge).
Se ne parla da tempo dell'integrazione dei chipset che a oggi non è supportata da progetti concreti o cmq a breve durata. Si parla di mettere un chip grafico come core del processore, oppure di mettere il northbridge nel processore e il south separato, si parla di unirli(south e north) insieme. Ma in finale si continua a sviluppare un south che supporta 10 USB, 1 fireware, 2 LAN, 1 wifi, 8/10 SATA... tutto per i portatili che al massimo montano 2 sata(drive e lettore), n.1 scheda video e quindi n.1 pci-e 16x, 1pci-e 1x per la scheda esterna etc... parlo dei portatili comuni... i desktop replacement non fanno testo.
Sempre parlando di integrazioni vedi i netbook, alla fine questi sistemi hanno il processore, la scheda video, l'audio, quasi nessuno il lettore cd, e molti il drive a piattelli. Mettere un chip sulla scheda da 8/16 GB per le cose tranquille non impenna i costi, non pesa fisicamente sul pezzo e permette di inserire un disco esterno perchè la porta resta libera. Una cosa simile è già presente per la sk-video... Puma ne è il testimone... metto una scheda integrata anche di basso livello e poi, nel caso di Puma ha già la scheda montata, ma se prendessero piede le MXM, l'utente può scegliere la scheda da aggiungere per l'uso che deve fare del notebook.
 

K88

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Pecas scritto:
Uhm... il problema delle rotture è sicuramente importante ma non per forza castrante. Penso per esempio a un bios che è qualcosa che si può paragonare a una memora SSD. Anche se la MoBo metteva di funzionare, almeno nei vecchi sistemi, per un rerrore di flash potevi cmq estrarre il modulo e, collegandolo a una vecchia scheda refresharlo. In questo caso riutilizzarlo su un simil computer. Nulla toglie di adottare lo stesso sistema sui netbook ad esempio lasciando uno sportellino per prendere un chip e spostarlo in un netbook nuovo tanto all'incirca sono tutti con hardware simile e un sistema operativo non dovrebbe avere problemi nel passaggio.

Come sopra... ormai i chip non hanno più le dimensioni dei vecchi bios, grandi e forse un pò invadenti, lo stacchi e lo riattacchi sfilandolo direttamente come si fa x la ram visto che cmq bisogna mantenere una compatibilità con il SATA ad esempio. Fai un chip della stessa dimensione di una porta SATA, da 8/16 GB e lasci lo spazio tutt'ora occupato dal disco per una espansione di spazio.
E' vero che potrebbero rendere gli SSD intercambiabili ma a questo punto bisogna progettare comunque una nuova interfaccia e quindi non si ha più una "integrazione" nel vero senso della parola. A questo punto tanto vale continuare ad utilizzare la PCI-Express o la porta SATA. Tra l'altro gli SSD sulla PCI-Express già esistono e si inseriscono tipo RAM, ma questa non è un'integrazione. Il paragone con le EEPROM (che sui notebook difficilmente possono essere cambiate) non può essere fatto per diversi motivi....prima di tutto perchè non c'è il problema del consumo energetico e tecnicamente è molto meno complessa da realizzare rispetto ad un SSD (che a sua volta è differente sotto diversi aspetti rispetto da una memoria flash da qualche gb).