Mettiamo sotto torchio il primo smartphone dual-camera di DooGee: la nostra recensione del DooGee Shoot 1 con benchmark, foto termiche, analisi del display e, ovviamente, anche una prova su strada della doppia fotocamera posteriore ingegnerizzata da Mediatek.


Il mercato degli smartphone asiatici con un rapporto qualità/prezzo elevato si sta facendo sempre più agguerrito e pieno di proposte che sulla carta sono allettanti ma poi nelle mani dell’utente finale mostrano più di qualche sporadico rallentamento. DooGee progetta i suoi dispositivi in Spagna, li assembla in Cina e li offre sul mercato europeo ed extra-europeo con un prezzo che dire economico è quasi riduttivo. Avere caratteristiche tecniche roboanti ad un prezzo contenuto nasconde delle insidie e proprio per questo la recensione di Doogee Shoot 1 mostrerà tutte le luci e le ombre di un prodotto accattivante ma che in alcune occasioni mi ha fatto rimpiangere l’esperienza offerta da altri terminali.

Detto questo, Doogee Shoot 1 rappresenta la prima incursione della Casa cinese nel campo degli smartphone dual-camera e, al pari di molte altre proposte simili, si affida completamente alla soluzione offerta da Mediatek, sia per quanto riguarda l'hardware, con un processore MT6737T (la T finale è molto importante perché identifica la variante del chip con dual-ISP in grado di supportare la doppia fotocamera), sia per quanto riguarda il software, con un framework ed una serie di development tools che alleggeriscono di molto il lavoro di sviluppo.

Il prezzo è di circa 100 euro, che ci sembra adeguato alle caratteristiche di questo device, e potete acquistarlo su tutti i principali shop online come Tomtop, Amazon e Gearbest. Update: Cafago ha offerto un codice sconto esclusivo per i lettori di Notebookitalia. Inserite il codice "DOOGESHOOT" per uno sconto di quasi 39 euro!

Confezione

La confezione di vendita è realizzata in cartoncino rigido economico, sebbene l’interno della confezione invece sia relativamente ricco di sorprese. La prima gradita sorpresa è la cover in silicone morbido che accompagna il dispositivo (protegge sia il jack per gli auricolari che la porta micro-USB), unito alla pellicola protettiva supplementare a quella già pre-applicata sullo schermo dello Shoot 1.

Oltre allo smartphone ed a quei piccoli e graditi doni, troviamo un alimentatore da 5V 2A  (che in realtà nella mia confezione destinata alla stampa non era inserito). Infine, è presente un cavo da impiegare per la ricarica e la connessione del prodotto al PC.
Nessun auricolare è compreso nel box di vendita, cosa che come al solito mi lascia perplesso in virtù del fatto che non tutti fra noi hanno le proprie cuffiette preferite da poter sin da subito utilizzare.


Caratteristiche tecniche e hardware

Lo smartphone ha una diagonale dello schermo da 5,5 pollici con risoluzione Full HD, al suo interno trova posto un processore Mediatek MT6737T (64bit, supporto AES, OpenGL ES 3.1) inferiore nelle prestazioni ad una CPU Qualcomm Snapdragon 410 ma dimensionato per un utente non evoluto, una memoria interna di 16GB (di cui 13GB saranno quelli disponibili all’avvio) ed una volatile da 2GB abbastanza capiente da gestire  un numero cospicuo di applicativi. Il loro risveglio non è velocissimo ma mai eccessivamente snervante.

La connettività è di tipo LTE (sì, è presente la banda 20 per le reti italiane ed europee) e Bluetooth 4.0 è funzionante con ogni tipo di accessorio senza fili, anche cuffie con microfono integrato per effettuare chiamate in macchina.
La batteria, sebbene sia nominalmente capiente, è deficitaria utilizzando massivamente tutti i sensori e le impostazioni del prodotto: la sua durata permette di arrivare non oltre le 18.00 del pomeriggio con un uso estenuante del device, mentre le 20.00 di sera sono un obiettivo realistico se lo si utilizzerà con meno insistenza e frequenza. Causa della limitata durata della batteria potrebbe essere, a mio avviso, la presenza di un display molto denso di pixel che incide negativamente.

  • Schermo: 5,5 pollici Sharp Full HD NEO-IPS 96% NTSC di saturazione colore, contrasto 1400:1
  • Touch: Multitouch capacitivo G+FF con vetro protettivo 6H 2.5D Asahi
  • CPU: MediaTek MTK6737T Quad Core A53 a 1,5GHz 28nm a 64bit
  • GPU: ARM Mali-T720MP2 dual-core a 600MHz
  • RAM: 2GB
  • Memoria interna: 16GB espandibili con MicroSD sino a 256GB
  • Fotocamera principale: 13 MP di Samsung S5K3L8XXM3 F/2.2 + 8 MP con sensore GC2365 F/2.4 con autofocus PDAF e doppio LED flash
  • Fotocamera secondaria: 8 MP F/2.2 sensore HI843B
  • Connettività: 4G LTE Cat.4 (150Mbps), Wi-Fi 802.11 a/b/g/n, Bluetooth 4.0
  • Batteria: 3.300mAh ai polimeri di litio con ricarica rapida
  • Sensori: Accelerometro, sensore di prossimità e di gravità, sensore biometrico di riconoscimento impronte digitali (DTouch) Microarray AFS080U a 360° con 508DPI
  • OS: Android 6.0 Marshmallow
  • Colori: Nero, argento ed oro
  • Dimensioni: 156,6 x 77,8 x8,7mm
  • Peso: 154gr
  • Altro: presente la radio FM, gesture ad una mano, swipe a schermo spento, modalità di messa in sicurezza delle App

La distribuzione Android è la 6.0 (Marshmallow) che è una versione moderna, ma non nascondo mi sarebbe piaciuto trovare a bordo Android 7.0. Il software è ricco di programmi per la gestione della privacy, infatti tramite l’applicazione DC Security (pre-installata) possiamo proteggere quasi tutte le app da occhi indiscreti. Basterà registrare l’impronta digitale, configurare un PIN, rispondere ad alcune domande di sicurezza ed il gioco è fatto.

All’interno del software sono previste alcuni azioni attivabili con semplici gesture, questi ultimi sono un semplice esercizio di stile neanche troppo intuitivo e rapido nel riconoscimento della nostra interazione.
Segnalo la presenza di pubblicità invasiva come avvisi pubblicitari a tutto schermo all’interno del launcher di sistema e l’installazione di applicazioni in modo del tutto autonomo e slegato dalla volontà dell’utente.


Design

Il design, che ricorda altri terminali ben più famosi e pregiati (OnePlus 3/3T e Honor 6X), è realizzato totalmente in policarbonato unibody (il produttore lo commercializza con la formula full metal design), ben rifinito e privo di difetti di assemblaggio. La scocca posteriore se verrà sollecitata a flessione mostrerà la sua natura plastica e quindi seguirà la direzione della deformazione, nulla di fastidioso se non sottoporremo volontariamente ad uno stress test questo telaio.

Il prodotto, nonostante sia di generose dimensioni, si impugna semplicemente e non scivolerà mai dal nostro palmo, restando ben saldo e pronto a recepire i nostri comandi. Frontalmente il vetro è interrotto da un tasto fisico che nasconde un sensore biometrico approssimativo ma che, con il suo bordino argento e i lati stondati, ben si integra con lo sviluppo sinuoso del prodotto.

Con il tasto Home è possibile andare indietro con una lieve pressione (integra le gesture), ma molto spesso il comando impartito non viene correttamente recepito rendendo nei fatti inutile questa implementazione. Il feedback che restituisce alla pressione è economico (suono sordo) ma scusabile vista la fascia di prezzo accessibilissima in cui si posiziona questo Shoot 1. Il soft touch “Menu” ed “Indietro” non retroilluminati hanno la forma di un pallino bianco, scelta graficamente piacevole.

Bottoni ed interfacce sui lati sono standard ed hanno una posizione abbastanza consueta se si esclude il bilanciere del volume spostato sul lato sinistro. Il fondo ospita la porta microUSB, le griglie dello speaker e un forellino per il microfono; il jack audio si trova in alto, in una posizione molto comoda, mentre pulsante d'accensione e carrellino per le card sono sul lato destro.

Schermo

Lo schermo è un’unità da 5,5 pollici Full HD NEO-IPS di buona qualità ma che soffre l’inclinazione, infatti i colori variano in base alla nostra posizione. Il pannello è molto luminoso e contrastato, tanto da essere ineccepibile sotto luci molto forti.
Il sensore di luminosità non è affatto preciso, tanto da costringermi alla sua disattivazione visti i repentini ed inspiegabili cambi di retroilluminazione. Quest'ultima è molto intensa per un dispositivo di primo prezzo: il nostro spettrofotometro X-Rite ha misurato un valore di luminanza di picco di 431 cd/m² che implica una piena leggibilità anche all'aperto.

Sulla mia unità ho notato ad occhio del backlight bleeding (retroilluminazione disomogenea in alcuni punti del pannello) che però, effettuando la misurazione con lo spettrofotometro, sembra meno preoccupante di quello che mi aspettassi: facendo varie misurazioni su più punti del pannello non sono mai sceso sotto il valore di 402 nits.
Lo schermo è promosso in virtù della sua qualità anche se posizionato in una fascia ultra economica del mercato.


Fotocamere

Doogee Shoot 1 ha la bellezza di tre fotocamere all’interno della sua scocca. Due lavorano in combinata nella parte posteriore, mentre quella frontale è deputata all’ingrato compito di riprenderci durante una “conference call” oppure durante uno scatto in compagnia. Parto con il raccontarvi che quella frontale da 8MP svolge agevolmente le sue mansioni, riesce a restituire un giusto grado di dettaglio e dei colori abbastanza naturali e corrispondenti alle condizioni di luce in cui viene scattata l’istantanea.

Le mie perplessità nascono dall’integrazione della doppia fotocamera principale, posizionata nella parte retrostante con una disposizione simmetrica, divisa da un doppio flash che tornerà molto comodo in condizione di luce quasi del tutto assente.
Le due fotocamere sono rispettivamente da 13MP e da 8MP, mentre il software indicherà la risoluzione massima a 16MP. Viene scelta la strada dell’interpolazione portando il dettaglio sotto le aspettative minime. Il software che gestisce tutte le funzioni fotografiche è quello canonico di Mediatek, che non solo non riesce ad aiutare l’utente nello scatto, ma anzi lo ostacola nella resa finale.
L’unica voce che attiva le funzionalità della doppia fotocamera è quel piccolo pulsantino sulla sinistra con il quale attivare e disattivare la modalità di scatto combinata che influisce sulla profondità di campo della fotografia.

Nessun effetto di impostazione del fuoco dopo lo scatto, nessun tipo di scatto monocramatico (come ci ha abituato Huawei-Leica): la presenza di due fotocamere si limita all’enfatizzare l’effetto bokeh (badate bene, solo se il soggetto sarà a meno di 2 metri da noi).
La velocità di scatto è influenzata negativamente da questa modalità, che quindi soffrirà maggiormente del micromosso se scatteremo a mano libera. I risultati sono disastrosi durante la sera, mentre poco sotto la sufficienza durante il giorno. Il problema principale è la presenza costante di rumore video che sporca tutti gli scatti, oltre alla gestione disastrosa del controsole che riempie di flare tutta l’immagine. Penso si potesse fare molto meglio, in effetti reputo ci siano anche margini ampi di miglioramento ma a patto che il software venga aggiornato e migliorato.

La registrazione dei video avviene alla risoluzione massima di 1080p a 30fps, l’autofocus non è celere nello starci dietro e l’assenza di una stabilizzazione rende la registrazione in movimento poco fluida e disturbata.
Avrei preferito ci fosse una sola fotocamera che riuscisse a scattare immagini sufficienti, mentre purtroppo ne abbiamo due che scattano poco e male.


Test

Tutti i test effettuati hanno mostrato i limiti tecnici di questo smartphone, che con il suo processore quad-core A53 riesce a garantire una fluidità molto buona nelle azioni giornaliere, mentre nel comparto gaming mostra tutte le incertezze dovute ad una piattaforma che non è più attuale e prestante. Fattore estremamente positivo è la gestione delle temperature, che hanno raggiunto sotto forte stress i 34 gradi massimi nella parte posteriore e un picco di 33 gradi in quella anteriore, rimanendo dunque sempre sotto controllo grazie ad una dissipazione del calore che funziona perfettamente.

Quadrant Totale CPU Memoria I/O 2D 3D
10605 39901 5700 5388 262 1772
Antutu Totale 3D UX CPU RAM
38527 4985 15181 13409 4952
Geekbench 4 Single-core Multi-core
618 1708
Vellamo Browser Metal Multicore
2609 940 1590
GFX Bench Car Chase offs. Manhattan 3.1.1offs. Manhattan 3.1 offs. Manhattan offs. T-Rex offs. Tessellation offs. Texturing offs. ALU 2 offs.
- - 158,3 248 620,1 - 715 MTexel/s 198,5
3DMark
Ice Storm Extreme
Ice Storm Unlimited Sling Shot
4073 6870 263
G1 18,8 fps G2 12,6 fps Physics 33,1 fps G1 38,6 fps G2 21,1 fps Physics 32,7 fps G1 1,6 fps G2
0,7 fps
Physics 1/ 2/ 3
17,3/ 9,1/ 4,6 fps
PCMark  Work 2.0 
 3062 Web browsing Video editing Writing Photo editing Data manipulation
3256 3311 2512 4687 2120

Batteria e comfort termico

I processori Mediatek sono rinomati per l’efficiente gestione dei consumi, ma su questo Doogee la cosa è vera solo in parte. Utilizzandolo in modo intenso (5 ore di schermo sempre attivo, 6GB di video Youtube, tante interazioni social e di messaggistica, gestione di alcune pagine Facebook ed un’ora di chiamate) sono arrivato al suo spegnimento verso le 18:00 di sera, mentre con un impiego più oculato ho guadagnato un paio di ore, riuscendo a sedermi per il pasto serale con l’obbligo di una ricarica supplementare.

Oukitel U20 Plus, che monta sostanzialmente la stessa dotazione hardware, permette la chiusura della giornata tranquillamente ma dovendo rinunciare all’alta definizione del display. Doogee Shoot 1 ha un’autonomia inferiore ma un pannello migliore.
Una cosa su cui Mediatek, anche in questo caso, non si smentisce è la gestione delle temperature. Dopo la mia consueta serie di Benchmark ho constatato dei valori molto contenuti (34 gradi Celsius) con un picco termico in prossimità delle due fotocamere posteriori. Il policarbonato, di cui è composto lo smartphone, evidentemente impedisce che il calore prodotto si trasferisca alle mani dell'utente e garantisce un comfort invidiabile.

Conclusioni

Doogee Shoot 1 è un prodotto che non ha le idee chiare: dispone di una coppia di fotocamere che non sa bene perché sia stato installata visti i risultati ottenuti, ha una batteria da 3300mAh che non riesce a trarre vantaggio dal Mediatek MT6737T (campione di durata su altri dispositivi) ed infine una invadente presenza nel launcher di pubblicità, che non solo infastidisce ma mina la qualità di utilizzo del prodotto. Il prezzo è molto aggressivo anche per un dispositivo cinese, infatti si parla di 100 euro!

Non mi sento di consigliare questo prodotto allo stato attuale, ma se dovessero esserci aggiornamenti che aumentino l'efficienza energetica e mettano le briglie al launcher fuori controllo, allora potrei prenderlo in considerazione nella fascia bassa se non bassissima del mercato asiatico, che sta sfornando tante proposte interessanti e più quadrate rispetto a questo Doogee. È arrivato il momento per l'azienda cinese, che vanta di progettare i suoi smartphone in Spagna, di tirare fuori un po' di carattere e di temperamento iberico!

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