Come abbiamo visto dunque, nonostante il sistema litografico e l'architettura siano rimaste invariate, AMD è riuscita ad aumentare le frequenze operative di CPU e GPU senza per questo ritoccare verso l'alto il TDP, ovvero il valore che indica i consumi, anzi ha aumentato l'efficienza delle nuove APU di ben il 47 % sia durante il Web browsing tramite WiFi che soprattutto durante la riproduzione di video ad Alta Risoluzione.

Ciò è stato possibile grazie all'introduzione di nuove e più efficienti soluzioni di risparmio energetico e di gestione dei carichi di lavoro per i singoli core, vediamole ora un po' più nel dettaglio. Nel 2011 AMD adottò per le APU Llano un sistema binario di gestione delle APU molto semplice: quando cioè il livello di attività della CPU o della GPU era basso si forniva automaticamente maggior potenza all'altro elemento, cosicché le frequenze superiori di cui quest'ultimo poteva godere non andavano a incidere negativamente sul TDP massimo previsto per il modello di APU in questione.

Questo tipo di soluzione però era troppo elementare e non assicurava la massima efficienza energetica possibile, sebbene rispettasse i limiti dell'assorbimento energetico. Per questo motivo lo scorso anno in Trinity si implementò una soluzione molto più raffinata, che prevedeva la presenza di un microcontroller integrato per lo svolgimento dei calcoli necessari a stabilire dinamicamente la temperatura della GPU e di ciascuno dei core della CPU, così da determinare il punto operativo di ciascuno, al fine di bilanciare dinamicamente le diverse esigenze per massimizzare le performance, pur restando sempre all'interno dei limiti di temperatura. Nonostante si trattasse di una soluzione molto più raffinata però anche questa aveva dei limiti. Anzitutto infatti i cosiddetti punti operativi tra i quali mediare erano pochi e quindi la granularità della regolazione piuttosto grossolana, poi l'algoritmo assegnava semplicemente più potenza al core o al componente che ne faceva richiesta, senza verificare più nel dettaglio se la domanda era fondata oppure no. Può succedere ad esempio in alcuni scenari che si sia limitati dalle capacità di calcolo intrinseche della CPU o della GPU e che dunque anche aumentando la frequenza operativa di questa la situazione non migliori ma si peggiorino soltanto i consumi e le prestazioni.

Per questi motivi in Richland sono stati introdotti molti più punti operativi e una serie di sensori di temperatura, i cui risultati sono ora incorporati all'interno degli algoritmi, riuscendo in questo modo a ottenere risultati nettamente migliori e un bilanciamento ottimale tra prestazioni e consumi. Questa nuova tecnologia, chiamata Hybrid Boost, ha quindi consentito al chipmaker californiano di aumentare le frequenze operative, migliorando al tempo stesso non solo le prestazioni di Richland ma anche la sua efficienza energetica.

Le nuove APU sono attese sul mercato nelle prossime settimane, per cui i primi notebook con Richland seguiranno subito dopo. Bisognerà vedere però quando saranno introdotti i form factor con le nuove funzionalità e, soprattutto, se AMD riuscirà a stipulare accordi con un maggior numero di partner OEM al fine di essere più facilmente reperibile sul mercato. Rispetto a Llano, Trinity ha raccolto un successo superiore, ma in assoluto le quote di mercato restano comunque modeste e c'è dunque parecchio spazio per una crescita di maggiori proporzioni.

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