PlayStation su PlayBookUn nuovo tassello si va ad aggiungere a quelli che stanno determinando il rilancio di RIM e del proprio brand BlackBerry: è infatti da poco disponibile un emulatore che permetterà a tutti gli appassionati di giocare con i titoli della prima PlayStation.


RIM e forse ancor più BlackBerry sono per milioni di utenti sinonimo di device, soprattutto smartphone, business oriented e dotati di tante funzioni comode per il professionista e che hanno contribuito negli anni a rendere i prodotti dell'azienda canadese a modo loro dei piccoli cult. Tuttavia la sempre più decisa consumerizzazione del mercato professionale e la competizione con i prodotti Apple e Google non ha lasciato scampo a Research In Motion e BlackBerry, dopo il debutto fallimentare del proprio tablet PlayBook, ha rischiato di naufragare definitivamente.

Blackberry Playbook

Ora, a fatica ma con un piano di rilancio ben preciso che passa per il nuovo PlayBook OS 2.0 che ha introdotto diverse feature più consumer oriented ed ha reso possibile adottare sui device che ne sono equipaggiati anche app Android e per il futuro PlayBook 10, BlackBerry si sta risollevando da un anno nero. Dopo l'annuncio, accolto positivamente, riguardo al supporto per il sideloading giunge quindi un'altra notizia che sarà molto gradita a tutti gli appassionati dei dispositivi della "Mora".

Dalle pagine del forum della community indipendente di CrackBerry infatti un utente ha fatto sapere di aver reso disponibile la prima versione di un software di emulazione, che rende possibile usufruire di tutti i titoli originali della prima PlayStation di Sony. Una notizia irresistibile per tutti gli amanti del cosiddetto retrogaming, che potrebbero cedere facilmente al fascino di titoli considerati cult sulla prima console del 1994.

Ovviamente siamo ancora alle prime versioni e molti titoli potrebbero non funzionare, ma è un inizio promettente e un ulteriore motivo di interesse nei confronti del PlayBook, la cui prima versione, dotata di PlayBook OS 1.0, era sentita come troppo limitata e indirizzata a una nicchia davvero ristretta di professionisti che non chiedevano al proprio device di essere utile anche nei periodi di svago.

Via: Ubergizmo

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