Operazione Uncino inchioda la pirateria informaticaSi è conclusa da poche ore un'operazione, Operazione Uncino, della Guardia di Finanza che ha portato al sequesto di 170 mila prodotti contraffatti, alla denuncia di quattro persone e alla multa totale di 23 milioni di euro.


Uncino è il nome in codice di un'operazione partita nel dicembre 2007 tesa all'individuazione di un gruppo (molto ramificato) di cybercriminali. L'organizzazione infatti da anni ormai era punto di riferimento sul mercato della pirateria informatica, con la vendita di contenuti digitali (software, film, videogames e musica) protetti da copyright.

Pirateria informatica

Il primo passo per inchiodare i colpevoli è stato compiuto nel 2007, quando la Guardia di Finanza ha scovato l'intermediario nella divulgazione illegale delle opere protette dai diritti d'autore. Le mosse successive sono state semplici: spulciare la mailing-list, intercettare il materiale contraffatto e risalire ai fornitori. Operazione Uncino si è conclusa positivamente grazie anche all'aiuto di altre associazioni ed enti: Federazione contro la Pirateria Musicale, Federazione Anti Pirateria Audiovisiva, Business Software Alliance, Associazione Editori Software Videoludico Italiana e sei procure (Procura della Repubblica di Brescia e in seguito dalle Procure competenti territorialmente di Perugia, Milano, Pescara, Terni e Firenze).

L'inchiesta ha permesso di scovare 38 acquirenti, multati ciascuno per una cifra modesta di 6000 euro, tra i quali alcuni in possesso di materiale pedopornografico. Nel complesso, sono stati sequestrati tre notebook, dieci hard disk e sei masterizzatori esterni, 5.249 CD e DVD falsi, 156.692 CD musicali e film protetti da copyright, 14.511 videogames e software, diverse chiavetta USB e UMTS.

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