Chi avrebbe mai pensato che un sito di social network, come Facebook, sarebbe piombato nell'occhio del ciclone come la prima e più frequente distrazione per i dipendenti delle aziende.
Le imprese dichiarano guerra ai social network, tra i quali spicca il nome di Facebook. Stando ad alcune statistiche, i dipendenti, che trascorrono la gran parte della giornata lavorativa ad una scrivania, tra carte e computer, trovano come unico svago e divertimento quello di aggiornare il proprio profilo su Facebook, parlare con amici lontani, sfidarsi in quiz e discussioni di ogni genere, facendo così scivolare il tempo a propria disposizione a discapito della produttività.
Purtroppo non si tratta di un fenomeno recente, ma servizi come Messenger, MySpace e Facebook sono sempre esistiti come compagnia ideale per l'impiegato annoiato, qualsiasi sia la sua nazionalità o la sua età. Anche se un recente studio ha dimostrato che l'attività di un social network potrebbe potenziare il lavoro degli utenti, aumentando la loro concentrazione, le aziende si schierano contro, adottando importanti misure, filtri e divieti per l'accesso automatico.
Le prime ad aver installato filtri sulle reti aziendali sono le filiali di Poste Italiane, seguite in queste ore anche dagli uffici delle Regioni e degli enti pubblici.
