Intergruppo 2.0: si risveglia la coscienza del Web nel parlamento italianoNel Parlamento italiano nasce una corrente trasversale che vuole ripristinare la corretta percezione del Web mettendo da parte timori e pregiudizi. Primo atto: cacellare l'emendamento D'Alia.


Cos'è l'emendamento D'Alia e perché ha provocato tante polemiche sul Web ma anche all'interno del Parlamento? E' un emendamento approvato con maggioranza schiacciante in Senato che introduce l'art. 60 del Decreto Sicurezza, rubricato "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo Internet".

I parlamentari del Web bocciano l'emendamento censura

L'articolo, tacciato da più parti di censura, introduce disposizioni relative al filtraggio dei siti con contenuti che incitano ad attività illecite, ma è formulato con una vaghezza che ha suscitato il timore che attraverso le maglie troppo ampie della norma potessero passare atteggiamenti autoritari e anti-libertari.

Per fortuna però, approdato alla Camera, l'emendamento è stato soppresso per l'intervento di una fronda parlamentare bipartisan capeggiata dagli onn. Roberto Cassinelli e Barbara Mannucci. La battaglia parlamentare ha avuto anche un esito positivo: la nascita di un'avanguardia di parlamentari che promuove un approccio alle tecnologie più consapevole e moderno.

Prende vita così Intergruppo Parlamentare 2.0, una associazione di senatori e deputati che, a prescindere dai differenti schieramenti politici, intende farsi portatrice degli interessi di chi utilizza Internet come risorsa di lavoro, di svago o di comunicazione. Ovviamente questi parlamentari hanno un blog ed usano Twitter, Facebook e Youtube: a conferma, qui di seguito mostriamo la presentazione video dell'associazione.

Non ci resta che complimentarci per la lodevole iniziativa.

 

Google News
Le notizie e le recensioni di Notebook Italia sono anche su Google News. Seguici cliccando sulla stellina

Commenti