De Benedetti contro Google News per le notizie a pagamentoIn una recente intervista, il presidente del gruppo Espresso, Carlo De Benedetti, esprime il suo parare sul motore di ricerca numero uno a livello mondiale e la sua politica nei confronti dei contenuti di informazione.


Non v’è dubbio che, negli ultimi tempi, le battaglie per i contenuti intellettuali legati al mondo dell’informazione stiano maturando e diventando sempre più agguerrite. Lo scorso 26 Agosto l’Autorità Garante ha, in questo senso, avviato un'istruttoria nei confronti di Google News Italia al fine di dare una valutazione sulla possibilità o meno che esistano le condizioni per configurare il reato di abuso di posizione dominante nel settore della pubblicità.

Carlo De Benedetti

A tal proposito è lo stesso Carlo De Benedetti a precisare che, sebbene Google Italia non dichiari espressamente il suo fatturato, detiene comunque una posizione dominante sia sul mercato della pubblicità testuale a performance, sia in quello del principale servizio offerto, cioè la ricerca su internet. L’editore dichiara inoltre che, se un simile reato sia configurabile, saranno gli organi competenti a doverlo accertare.

Ma quale è la motivazione alla base dell’istruttoria aperta dall’Antitrust italiana? Secondo quanto segnalato dalla Fieg, il servizio Google Italia News impedirebbe, nella sostanza, agli editori di decidere se e in quali modalità i contenuti pubblicati sui propri siti possano essere implementati ed integrati nel motore di ricerca stesso. Questo aspetto ridurrebbe l’impatto degli utenti nei confronti delle home page delle testate giornalistiche online con conseguenti risvolti negativi sugli introiti pubblicitari. Non solo: una condizione molto penalizzante consisterebbe nel fatto che, anche qualora un editore decida e ottenga di non permettere la pubblicazione, perlomeno gratuita, dei propri contenuti attraverso il servizio Google News, tali risorse verrebbero annullate anche dal motore del colosso di Mountain View, rendendone quindi più difficoltosa la ricerca e la diffusione.

In questa direzione, Google, ha recentemente introdotto il concetto di First Click Free , ovvero una politica secondo la quale dal sesto pezzo in poi diviene obbligatorio il pagamento ai giornali per i loro contenuti. De Benedetti si è espresso anche su questo punto considerandolo, sebbene un passo in avanti, più un diversivo che un vero e proprio cambiamento nella linea economica e strategica.

De Benedetti concorda sul fatto che Google sia una parte importante del problema che investe i gruppi editoriali ma che può rappresentare anche una parziale ma significativa soluzione e a tal fine auspica che il colosso “collabori davvero con loro e accetti di condividere con i giornali una minima quota dei loro profitti giganteschi che ha fatto e farà, visto che i giornali sono la più potente esca per i navigatori del navigatore di ricerca. Come? Semplicemente pagando i diritti di proprietà intellettuale”.

Anche Fedele Confalonieri, presidente del gruppo Mediaset, lancia la sua stoccata nei confronti di Google dichiarando che si tratta di una questione di Copyright. Lo stesso Confalonieri si chiede chi debba pagare il conto qualora il frutto degli investimenti per la produzione di contenuti, anche cinematografici, arrivi sul web sottoforma di risorsa free, riferendosi, senza troppi veli, anche ai recenti avvenimenti che hanno riguardato il mondo di YouTube.

 

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