Carta dei diritti di Internet: online la prima bozza partecipativa della CameraSono online i 14 punti della Carta dei diritti di Internet, stilati da una commissione di esperti e parlamentari presieduta dal giurista Stefano Rodotà. Il testo potrà essere modificato per i prossimi quattro mesi con commenti e segnalazioni su una piattaforma online dedicata.


C'era una volta Internet, inteso come quello spazio virtuale in cui poco più di 20 anni fa si avventurarono fiduciosi i pochi pionieri ed esploratori del Web, che diedero vita o sperimentarono molte delle soluzioni che sono attualmente alla base delle nostre quotidiane abitudini online. Quel tempo sperimentale ed aperto però è finito: oggi la Rete è frequentata da 3 miliardi di persone e presenta equilibri economici e sociali fortemente strutturati ma basati unicamente sull'iniziativa di alcuni giganti privati come Facebook o Google, che attualmente dettano, nel bene e nel male, tempi e modi del media, in quello che è sostanzialmente ancora oggi, alla fine del 2014, un vuoto istituzionale pressoché totale.

Stefano Rodotà

Nell'ampio dibattito internazionale sorto su queste considerazioni va dunque inquadrata la proposta della carta dei Diritti di Internet illustrata in questi giorni dalla presidente della Camera Laura Boldrini a 27 parlamentari europei e scritta da una commissione di esperti e parlamentari alla cui guida c'è il giurista Stefano Rodotà, esperto del settore per essere stato in passato anche Garante della Privacy. Il testo è composto da 14 punti che sono disponibili alla consultazione su un'apposita piattaforma online nell'intento di raccogliere nei prossimi quattro mesi pareri e suggerimenti.

"Ci sono aspetti negativi contro le minoranze o le donne e li ho sperimentati anche sulla mia pelle, ma si sta parlando di uno strumento troppo importante per lasciarlo in mano ai prepotenti e ai potenti. Il cittadino ha dei diritti che devono essere rispettati", ha affermato la Boldrini, facendo così esplicito riferimento proprio a quei colossi che attualmente ad esempio garantiscono accesso gratuito ai servizi fondamentali in cambio dei nostri dati personali, utilizzati come merce di scambio economico. "La consapevolezza sull’utilizzo è la miglior tutela", ha continuato la presidente della camera, spiegando che la carta è strutturata proprio per tentare di gettare le fondamenta di quelli che poi dovrebbero diventare i principi di tutte le interazioni online.

Il documento infatti ha come obiettivo principale di ispirare eventuali interventi legislativi da parte del nostro Parlamento ma, come spiegato dallo stesso Rodotà, "vogliamo inserirci nel dibattito che secondo il Berkman Center vede 87 proposte in tutto il mondo. Siamo già in contatto con le persone che hanno scritto la legge brasiliana e con Germania, Francia e Regno Unito. Il 12 novembre presenteremo la carta a Bruxelles”.

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