Il migliore sistema operativo per gli SSD? La tecnologia SSD sta velocemente prendendo piede. I classici hard disk a piattelli magnetici verranno in breve tempo sostituiti dai drive basati su chip di memoria Flash NAND; quale è al momento il sistema operativo capace di trarre il maggior vantaggio dai drive allo stato solido?


Sebbene la crisi finanziaria abbia momentaneamente rallentato la crescita del fenomeno SSD, la nuova tecnologia continua a costituire l'inevitabile evoluzione dei sistemi di storage. Il calo progressivo del prezzo per gigabyte porterà nel giro di pochi anni alla sostituzione completa dei tradizionali hard disk a piattelli rotanti anche a livello consumer. Al momento attuale dello sviluppo, gli SSD sono già in grado di offrire prestazioni superiori rispetto agli hard disk, nonchè una maggiore efficienza. I vantaggi sono ormai ben noti: performance in lettura e scrittura dati superiori, tempo di accesso incredibilmente ridotto, minor peso, richieste energetiche e surriscaldamento, ed assenza totale di rumore.

SSD vs HDD

Essendo già presenti sul mercato un gran numero di vendor e produttori di SSD, gli utenti più esigenti ed abbienti possono sperimentare sulla propria macchina le nuove soluzioni basate su chip di memoria Flash NAND, pur essendo consapevoli che non vi sono ancora sistemi operativi ottimizzati per il loro utilizzo. In attesa del nuovo OS Microsoft Windows 7, di nuove distribuzioni Linux, e di Apple Mac OS X 10.6 Snow Leopard, che come già preannunciato forniranno un migliore supporto per gli SSD, quale sistema operativo attualmente in commercio è in grado di trarre maggiori benefici dalla nuova tecnologia?

Secondo gli analisti ed esperti del settore, incredibilmente, la palma del vincitore andrebbe a Microsoft Windows 2000, con un margine di incremento prestazionale del 5-8% superiore ai più moderni rivali come Windows Vista e Mac OS X 10.5 Leopard. Per Saeed Arash Far, Engineering Manager di Patriot Memory SSD, Windows 2000 sarebbe più prestante semplicemente perchè "non esegue alcuna applicazione in background".

Vista sarebbe invece in grado si sfruttare un drive SSD meglio di XP: nonostante Vista abbia infatti a che fare con parecchi processi in background non removibili, XP non è in grado di allineare i dati in blocchi da 4KB, e non può quindi sfruttare al massimo la natura della memoria NAND Flash, che è fondamentalmente basata per l'appunto su blocchi nativi da 4KB. Mac OS X 10.5 Leopard avrebbe invece un leggero vantaggio nei confronti di Vista, ma in seconda posizione, alle spalle di Windows 2000, troviamo i sistemi Linux, anch'essi privi di processi in background.

A parte le prestazioni va preso in considerazione anche un altro importante parametro, ossia la "vita utile" dei chip di memoria flash. Sebbene i produttori continuino a migliorare la mole di cicli di lettura e scrittura dei loro chip infatti, molti degli attuali sistemi operativi potrebbero ridurre sensibilmente la loro longevità, a causa della predisposizione per i media rotativi. In particolare Windows Vista, che impiega un sistema di deframmentazione continuo in background (fortunatamente disattivabile), ma anche il vecchio Windows 98, che pur potendo teoricamente migliorare le performance rispetto a Windows 2000 non è capace di sfruttare la tecnica di "wear levelling", potrebbero rendere inutilizzabile un supporto SSD in poco più di un anno.

C'è anche chi trova assolutamente inutile dissertare circa il rapporto che intercorre tra i sistemi operativi degli ultimi anni e la tecnologia SSD: "Semplicemente non c'è ancora stato alcun lavoro di ottimizzazione significativo per i drive allo stato solido" ha commentato duramente Pat Wilkison, Marketing e Business Development VP del produttore di drive SSD STEC Inc.. L'arrivo di OS predisposti per gli SSD e l'ulteriore sviluppo della tecnologia saranno dunque due fattori fondamentali per la diffusione dei sistemi di storage di nuova generazione.

 

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