UE contro Google: la privacy va garantitaL'Unione Europea ha intimato a Google di rivedere le proprie nuove policy sulla privacy introdotte di recente, poiché non sarebbero sufficientemente chiare. Tuttavia al momento non è stata mossa alcuna accusa formale all'azienda di Mountain View, né è stata comminata alcuna sanzione.


Dopo averla annunciata all'inizio dell'anno, Google ha introdotto lo scorso marzo una nuova policy per la privacy e l'uso dei dati privati, che accorpava in un unico testo gli oltre 60 che riguardavano tutti i propri servizi da Google+ a YouTube fino a GMail e combinando tutti i dati personali inseriti per conservarli in un unico posto.

In merito a questa decisione i regolatori dell'Unione Europea avevano incaricato la Commissione Nazionale per l'Informatica (CNIL) francese di svolgere approfondite verifiche che si sono tradotte, proprio nella giornata di oggi, in una lettera sottoscritta da 27 dei 29 Paesi membri dell'Unione e indirizzata a Google, in cui si chiede di rivedere le proprie decisioni e di inserire anche esplicite opzioni di opt-out per ogni singolo servizio, in modo che l'utente possa con più chiarezza decidere per ciascuno quali sono i dati personali di cui accetta di cedere l'uso a Google o a terzi.Google Plus

La richiesta è nata dalla verifica effettuata in questi mesi, che avrebbe lasciato insoddisfatta la CNIL. In particolare si sostiene che le risposte ai questionari forniti a Google sarebbero state spesso generiche e incomplete e non in grado di soddisfare le richieste su molti aspetti chiave del funzionamento della nuova policy, inoltre la commissione ha trovato che la combinazione di dati attraverso i diversi servizi sia poco controllabile e chiara. In particolare non sarebbe stato possibile accertare "che Google rispetti i principi fondamentali in materia di protezione dei dati, di limitazione delle finalità per i quali sono impiegati e del diritto da parte dell'utente di opporsi".

La commissione inoltre ha anche affermato che "in effetti, l'informativa sulla privacy suggerisce l'assenza di qualsiasi limite relativo all'ambito della raccolta e alle possibilità di utilizzo dei dati personali". Tuttavia al momento l'Unione Europea non ha mosso a Google alcuna accusa formale di infrazione delle leggi né ha intimato all'azienda statunitense di mettere in pratica le richieste rivoltegli. Da parte propria Google ha espresso la propria opinione attraverso Peter Fleischer, consigliere per la privacy globale, il quale ha detto: "La nostra nuova politica sulla privacy dimostra il nostro impegno di lunga data nel proteggere le informazioni dei nostri utenti e nel creare al contempo grandi prodotti. Siamo fiduciosi che le nostre nuove impostazioni siano in accordo con le leggi europee."

Ora l'Unione Europea è in attesa della risposta ufficiale da parte del gigante del Web e solo dopo sarà presa una decisione in merito e saranno intraprese eventuali altre azioni.

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