Google ha ammesso di aver archiviato con fotografie e dati di geolocalizzazione, anche informazioni sensibili relative alle reti WiFi incrociate. In esame ci sarebbero SSID, nomi delle reti e indirizzi MAC dei router, ma anche dati scambiati.


Per ironia della sorte, mentre Google invia una lettera alle sue 10 CNIL europee (Commissione nazionale dell'informatica e delle libertà) per dettare le linee guida nella salvaguardia dei dati sensibili, il gigante di Mountain View riconosce di aver raccolto per errore molte informazioni personali attraverso la Google Car per la realizzazione del servizio Google Maps. Il 27 aprile scorso, in seguito ad una richiesta formulata dalle autorità tedesche, Google ha pubblicato su uno dei suoi blog, le tipologie di dati raccolti per il servizio Street View.

In quell'occasione, Google precisò di aver archiviato fotografie, informazioni sulle reti WiFi incrociate (SSID, il nome della rete e l'indirizzo MAC del router) e dei dati geometrici per migliorare i servizi di geo-localizzazione. L'azienda di Mountain View sottolineò che questi tipi di informazioni sono anche raccolti da altre società come NavTeq, Skyhook e TeleAtlas. Tuttavia, dopo aver condotto un'indagine interna, sembrerebbe che BigG abbia anche salvato frammenti di dati inviati attraverso le reti WiFi non protette da una password.

Le prime indiscrezioni riportano più di 600GB di dati sensibili registrati. Alan Eustace, vicepresidente di ingegneria industriale, spiega: "Vogliamo distruggere queste informazioni quanto prima, e stiamo consultando le autorità competenti dei diversi paesi per farlo nel modo più rapido possibile". Google ne approfitta per ricordare la vulnerabilità delle reti WiFi non protette da password sottolineando che, dopo aver realizzato un collegamento SSL permanente per Gmail, si dovrà procedere nello stesso modo per il motore di ricerca.

 

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