Saracen: robot sociale per bambini autisticiTre ricercatori italiani under 30 che si occupano di computer vision e pattern recognition hanno messo su di recente il progetto SARACEN (Socially Assistive Robots Autistic Children EducatioN), vincitore del “Bando Smart Cities and Communities and Social Innovation”, che si propone come ausilio alle terapie per la cura dei bambini affetti da autismo tramite l'impiego di robot.


Si chiamano Francesco Adamo, Dario Cazzato e Giuseppe Palestra e sono tre bravi ricercatori italiani under 30 specializzati in computer vision, pattern recognition e riconoscimento delle espressioni facciali che lo scorso anno hanno vinto il  “Bando Smart Cities and Communities and Social Innovation”, P.O.N. “Ricerca & Competitività” 2007-2013 per le Regioni della convergenza, avviando l'interessante progetto SARACEN, acronimo che sta per Socially Assistive Robots Autistic Children EducatioN e che mira dunque ad aiutare i bambini autistici tramite l'interazione con particolari robot programmabili.

Saracen robot

E' stato infatti dimostrato che i bambini autistici sono spesso molto attratti dalla tecnologia e quindi positivamente predisposti ad interagire con degli androidi avanzati, soprattutto perché la natura artificiale e "distaccata" di questi ultimi gli consente più facilmente di avvicinarsi alle emozioni espresse tramite uno "schermo" che ne attutisce il coinvolgimento emotivo, risultando meno stressante.

Nel proprio progetto i tre ricercatori si avvalgono di due tipologie di robot programmabili, il Robokind Zeno R25 e l'Aldebaran Nao. Il primo in particolare nasce espressamente per questo tipo di utilizzo ed è in grado di mimare le complesse espressioni facciali umane, mentre Nao è un prodotto più generico ma che si presta ugualmente bene per questo tipo di utilizzo perché, pur non avendo un volto mobile come quello del Robokind, è fisicamente più dinamico.

I robot inoltre non lasciano trasparire stanchezza o noia e possono ripetere anche cento volte uno stesso concetto, senza frustrare il bambino, che riesce così a imparare più velocemente ed a mantenere l'attenzione più a lungo. SARACEN costituisce dunque un ottimo esempio non solo di imprenditoria nazionale ma anche di robotica sociale e di come la tecnologia possa essere davvero utile anche nella risoluzione di complessi problemi umani come l'autismo.

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