A distanza di qualche anno dal lancio del progetto OLPC e dallo sviluppo del suo sistema operativo Sugar OS, Negroponte fa il punto della situazione, riflettendo sugli errori.


Nicholas Negroponte, creatore della fondazione OLPC (One laptop Per Child), si è espresso di recente sui suoi computer XO, venduti inizialmente a 100 dollari nei Paesi svantaggiati. In un'intervista rilasciata a ZDnet Asia, Negroponte spiega che ai suoi inizi nè Intel nè Microsoft credevano nel suo progetto. Tuttavia molto rapidamente, i produttori si sono lanciati poco per volta nella commercializzazione di mini portatili, entry level, destinati al pubblico consumer. Primo fra tutti Asus con il suo Eee PC.


OLPC è stato costretto a fronteggiare "una resistenza inattesa del settore", ma anche un rallentamento delle vendite in alcuni Paesi, come la Libia dove la distribuzione si è fermata al limite massimo di 15.000 computer invece di 1.5 milioni. Uno dei Paesi più attivi, invece, è certamente il Perù dove sono stati distribuiti 350.000 XO con un'ordinazione supplementare di 2.2 milioni di computer. Il presidente spiega anche che il sistema operativo integrato, Sugar OS, messo a punto da Red Hat è stato un errore!

Secondo Negroponte, "il più grande errore non era avere Sugar OS, ma tutte le applicazioni su un ambiente Linux classico". Aggiunge, "Invece di Linux, abbiamo utilizzato Sugar per gestire la batteria e le reti wireless..una vera frittata! Il BIOS è in comunicazione diretta con Sugar, dunque il sistema è stato rovinato". Negroponte spiega ancora che lo sviluppo doveva avvicinarsi all'immagine della versione installata sulle chiavette USB e non esclude che i prossimi laptop XO saranno consegnati senza sistema operativo e con semplicemente Sugar OS installato su una chiavetta USB.

 

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