Come ogni gamer sa perfettamente ci sono due "nemici" della veridicità della riproduzione, che spesso distraggono l'utente e diminuiscono l'immersività di un titolo videoludico: il tearing e lo stuttering. Col primo termine si indica la presenza di artefatti dovuti a frame rate più elevati della velocità di refresh del display.

Per ovviare a questo problema normalmente si abilita il V-Sync, che "aggancia" il framerate del gioco a quello del refresh del nostro display, così che il primo non possa mai superare il secondo, dando luogo ai fastidiosi disallineamenti di immagine. In questo modo però si introduce un altro problema, ossia lo stuttering. Se infatti, in alcune scene o situazioni particolarmente pesanti e ricche e perciò difficili da renderizzare, il framerate del gioco dovesse scendere al di sotto dei 60 FPS anche il V-Sync lo seguirebbe, causando rallentamenti e scatti nella visualizzazione della scena, problema noto appunto col termine stuttering.

Fino ad oggi quindi abilitare il V-Sync risolveva i problemi di tearing ma esponeva al rischio di stuttering e viceversa. I tecnici Nvidia però hanno sviluppato una nuova tecnologia Adaptive V-Sync, capace di abilitare e disabilitare dinamicamente il V-Sync in base al framerate misurato in tempo reale.

In pratica non appena gli FPS dovessero scendere sotto la soglia dei 60 i driver disabiliterebbero il V-Sync, limitando l'effetto stuttering, per poi riabilitare la funzione non appena gli FPS dovessero nuovamente salire al di sopra della soglia, evitando così invece il tearing.

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