Dopo aver abbandonato Google e il suo motore di ricerca, Rupert Murdoch, magnate della testata News Corp., avrebbe avviato un tavolo di trattative con Microsoft. E' davvero così inutile questo progetto?


Le discussioni riguarderebbero sia le modalità di questo allontamento, le condizioni di indicizzazione dei siti interessati (e nello specifico The Wall Street Journal, The New York Post, The Sun, The Times, The Australian, etc) su Bing di Microsoft, reale alternativa a Google, ed infine la contropartita finanziaria di tale progetti. Esatto, Microsoft pagherà per avere nel suo motore di ricerca dei contenuti di News Corp., anche se non è chiara e definita la cifra stanziata.

 
Nè Murdoch, miliardario australo-americano, nè Microsoft, numero uno a livello mondiale nel settore dei software, hanno commentato l'articolo pubblicato domenica sulle pagine del quotidiano finanziario britannico. L'unica nota certa è che l'azienda di Redmond farebbe l'impossibile per strappare quote di mercato a Google. Per quanto riguarda Murdoch, il noto editore non ama gli aggregatori di notizie e tanto meno i motori di ricerca, considerandoli veri e propri "ladri di contenuti".


Murdoch auspica una trasformazione del modello economico per la stampa online, da contenuti gratuiti finanziati totalmente dalla pubblicità, ad un accesso a pagamento per l'informazione. Ma cosa succederebbe se questi idee diventassero realtà? Secondo gli analisti, la scelta di Murdoch potrebbe ledere solo se stesso, danneggiando News Corp. invece di favorirla. Chiudere la porta a Google, significherebbe anche rinunciare ad utili legati alla pubblicità, strettamente dipendente dal traffico di un portale. Se l'iniziativa pero' sarà seguita da altri editori, il Web (almeno quello legato all'informazione) potrà cambiare.

 

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