Maru OS, quel sistema operativo basato su Android che si trasforma in Debian in "modalità desktop", sta per diventare open-source per crescere con più funzionalità e dispositivi.
Di Maru OS abbiamo parlato pochi giorni fa: è un sistema operativo per smartphone basato su Android che "converge" in una distribuzione Linux (Debian 8 Jessie, per essere precisi) dopo aver collegato il terminale a tastiera e mouse. Insomma, Maru OS è figlio di una delle ultime tendenza in ambito software, un OS mobile che in "modalità desktop" assume una nuova identità per rendere più comoda ed appagante l'esperienza dell'utente al PC. Fa da contraltare al Continuum Mode di Windows 10 o ad Ubuntu Convergence.
Preetam D’Souza, il suo sviluppatore, ci ha fatto conoscere l'OS di recente ma la sua creazione risale al 2013. In questi due anni, il software ha incassato diversi riconoscimenti, tanto da convincere l'ideatore ad aprire un beta program per i possessori di Nexus 5. L'obiettivo era quello di raccogliere beta tester (e sembrano essere in migliaia) e nuovi professionisti pronti a contribuire alla sua crescita. Ma l'ultima mossa ha sorpreso tutti: Maru OS diventerà open-source. Cosa significa? Nel breve termine, lo sviluppo del sistema operativo rallenterà ma nel lungo periodo Maru OS potrebbe diventare una piattaforma compatibile con più dispositivi e ricca di funzionalità.
Non è solo un'app che si può scaricare e installare su uno smartphone, operazione che tra l'altro obbliga l'utente a sostituire il sistema operativo del proprio Nexus con la ROM personalizzata, ma è un software molto più complesso perché integra LXC Linux Container per eseguire Debian Linux ed altre app quando lo smartphone è collegato ad un display più grande. Esiste già qualcosa di simile sul mercato, ma poche soluzioni hanno la stessa attenzione alla "modalità desktop".
Il codice sorgente di Maru OS non è ancora disponibile ma D’Souza renderà presto pubblica la documentazione e gli strumenti necessari per condividere il codice. Per ora, Maru OS v0.1 è riservato solo alcuni utenti di Nexus 5, che hanno sottoscritto la beta.
Via: Liliputing
