Fujitsu Palm Secure si fa piccolo per i tabletFujitsu è riuscita a miniaturizzare tutti i componenti della propria tecnologia di scanning palmare Palm Secure, integrandola in un chip che misura appena 5 mm, adatto quindi ad essere inserito all’interno dei moderni tablet.


Per quanto possa appartenere a un'utenza generalista e non professionale qualsiasi utente consumer avrà comunque sul proprio tablet dei dati personali che ritiene importanti e che vale la pena proteggere. Fujitsu, azienda giapponese che da sempre produce dispositivi mobili sia consumer che business oriented è molto attenta al tema della sicurezza e sta pensando di introdurre nuove funzionalità anche sui tablet. La tecnologia proprietaria Palm Secure ad esempio ha fatto per la prima volta la sua comparsa sui notebook del produttore nipponico nel 2006 per quanto riguarda il mercato interno e nel 2008 negli Stati Uniti.

Fujitsu Secure Palm nei tablet

Si tratta di un sensore biometrico particolare che, abbinato a un firmware e a un chip di controllo, è in grado di rilevare e mappare l'intricata rete di vene e capillari del palmo delle nostre mani, la cui configurazione è unica e varia da persona a persona, proprio come le impronte digitali. L'insieme formato da sensore e chip di gestione però era relativamente ingombrante, motivo per cui, finora, era stato relegato ai soli notebook. Ora però, grazie alla ricerca scientifica che fa continui progressi e alla disponibilità di processi produttivi nuovi che permettono miniaturizzazioni sempre più spinte, Fujitsu è riuscita a realizzare una versione del sensore che misura appena 5 mm di spessore e, per tale motivo, potrà presto fare la sua comparsa anche nei tablet, sia professionali che consumer.

In un settore come quello dei tablet, in continua crescita e sempre più adatto anche al professionista grazie agli ultimi sviluppi di Google Android e all'arrivo, il prossimo autunno, di Microsoft Windows 8 con interfaccia Metro UI anche su dispositivi ARM, la sicurezza è destinata a divenire una spetto sempre più importante. Semmai è da chiedersi come mai si è atteso di avere un chip di questo tipo integrabile nello spessore di un tablet quando esistono già da tempo altre tecnologie biometriche altrettanto affidabili, come quella per le impronte digitali, che avevano già le giuste dimensioni.

Il mercato però, si sa, è sempre a caccia di novità, anche quando parliamo di un ambito professionale, e forse un tablet dotato di scansione del palmo delle mani offre un'immagine più vincente ed esclusiva rispetto a uno dotato di sensore biometrico per i polpastrelli.

Via: AkihabaraNews

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