I sensori CMOS Toshiba adesso sono di SonyDopo un lungo periodo di trattative, Sony "si aggiudica" per 154.000.000 di dollari la divisione Toshiba responsabile dei sensori CMOS, un nuovo impianto di produzione, le attrezzature e la forza lavoro.


Nel corso degli ultimi anni, Sony ha subito una profonda riorganizzazione che ha portato l'azienda giapponese a fare scelte molto difficili, come quella di "sbarazzarsi" delle sue divisioni meno redditizie (ricordate la vendita del brand VAIO?). Quando però ha annunciato la volontà di separare la divisione "sensori di immagine e fotocamere", Sony aveva un'idea diversa: non cederla, ma costituire una nuova società distinta ancora interamente controllata da Sony.

Sony QX30

Insomma, l'obiettivo era quello di dare più risorse ed autonomia al gruppo responsabile della produzione dei sensori CMOS. Ed il progetto oggi è chiaro: Sony ha annunciato l'acquisizione per 154.000.000 dollari dei sensori CMOS di Toshiba. L'accordo è fatto: Sony e la nuova Sony Semiconductor Corporation otterranno un moderno impianto di produzione di semiconduttori di Toshiba, alcune strutture secondarie e attrezzature, nonché quasi tutta la forza lavoro, non solo operai della fabbrica ma anche ingegneri con specifiche competenze nella progettazione dei sensori CMOS. Il trasferimento delle attività dovrà concludersi entro la fine di marzo 2016.

I sensori Sony sono tra i più popolari e affidabili, tanto che li troviamo in parecchi smartphone di fascia alta come Apple, Xiaomi, HTC e ZTE. E' soprattutto grazie a questi produttori che la divisione "sensori e fotocamere" è tra le più redditizie dell'azienda giapponese, con un bilancio senza dubbio positivo in un momento in cui altre attività di Sony sono meno fortunate. L'acquisizione quindi avrà un effetto propulsivo: aumenterà la capacità di produzione (soprattutto per la crescente domanda), spingerà l'acceleratore su nuove tecnologie ed ovviamente altri investimenti.

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