Oracle cita Google per violazione di brevetti su Java in AdroidOracle cita in giudizio Google per la violazione di 7 brevetti su Java ottenuti a seguito dell'acquisizione di Sun Microsystems. Google si difende cercando il supporto della comunità opensource.


In quella che sembra una rivincita postuma della carta (bollata) sui file, sempre più spesso le grandi multinazionali dell'elettronica di consumo si trascinano in tribunale per questioni legate a diritti di proprietà intellettuale. Si direbbe che il ricorso agli avvocati costituisca, anzi, una sorta di sbocco naturale della competizione sul mercato. Ci sarebbero centinaia di esempi illustri, ma ci limitiamo a citarne uno: il caso Nokia contro Apple (o Apple contro Nokia, considerato che entrambi lamentano di essere la parte danneggiata).

Android sotto inchiesta per violazione di brevetti Oracle su Java

Ultima in questa lunga scia di controversie giudiziarie è quella intentata da Oracle contro Google per violazione di brevetti e di copyright nell'implementazione di Java sul sistema operativo Android. In particolare i legali di Oracle puntano l'indice sull'uso di Java all'interno del kit di sviluppo (SDK) impiegato dagli sviluppatori per realizzare applicazioni per l'OS di Google: le applicazioni, scritte in linguaggio Java, vengono poi tradotte in bytecode usando Dalvik, una VM proprietaria. Il rilascio di un kit di sviluppo basato sui linguaggi C e C++ non ha rimpiazzato quello basato su Java, che continua ad essere tuttora lo strumento più diffuso.

Java è stato creato in seno a Sun ma Oracle è diventata titolare dei brevetti e degli altri diritti di proprietà intellettuale di Sun Microsystems dopo la sua acquisizione, ad aprile 2009. Java è stato rilasciato da Sun sotto licenza GNU General Public License (GPL), con l'eccezione di J2ME, un runtime ed un set di API dedicate allo sviluppo di applicazioni JAVA per dispositivi mobile. Il fatto che Android SDK impiegasse un proprio compilatore ed un proprio runtime non sarebbe sufficiente a evitare una lesione dei diritti di Oracle. Questo sarà l'argomento del contendere.

Per quanto la mossa di Oracle non abbia suscitato consensi, gli analisti ritengono che possa avere un serio fondamento giuridico. Google, quindi, potrebbe cercare di risolvere il problema con un accordo pecuniario. Per ora, però, il gigante dei motori di ricerca fa appello alla comunità opensource JAVA, sul cui lavoro peserebbe ora l'ombra di Oracle.

E' proprio vero: il successo ha un prezzo.

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