A inizio anno Google ha depositato un brevetto innovativo per un Chromebook che integra al suo interno un mini-smartphone. Tra le capacità quella di condividere il modulo wireless e di ricevere ed effettuare chiamate sganciando e riagganciando lo smartphone a caldo.
I colleghi di Patent Bolt, sito che si occupa di analizzare i più interessanti tra i brevetti registrati presso lo US Patent & Trademark Office, ne hanno scovato uno depositato da Google a gennaio di quest'anno, anche se alcune sue parti risalgono addirittura al 2009, su un progetto davvero interessante: un notebook con uno smartphone integrato. Teniamo a precisare che i documenti non indicano i sistemi operativi dei due dispositivi, ma secondo i colleghi americani dovrebbe trattarsi di un Chromebook e di uno smartphone Android. E' possibile che sia un sistema cross-platform?
I device ibridi, smartphone che possono diventare tablet o tablet che si trasformano in portatili, non sono certo una novità, ma basta dare un'occhiata agli schemi pubblicati per capire che qui si tratta di altro e che l'integrazione tra i due componenti va oltre il semplice alloggiamento dell'uno all'interno dell'altro. Ad esempio lo smartphone può essere sganciato dal notebook per rispondere in privato a una chiamata in ingresso e poi riagganciato al portatile senza interrompere il lavoro che si stava svolgendo su quest'ultimo né sospendere la connessione telefonica.
Quest'ultima anzi potrà essere sfruttata anche dal portatile, offrendo così all'utente la possibilità di accedere ai propri dati anche in mobilità ma col doppio vantaggio di contenere il prezzo finale (un unico chip per due dispositivi) e di sfruttare un display molto più ampio di quello dello smartphone per visualizzare quello che gli interessa.
In ogni caso per rispondere a una chiamata in ingresso non sarà necessario distaccare lo smartphone e si potrà anzi scegliere di rispondere direttamente se si preferisce o la situazione circostante lo consente. Questa funzione inoltre sarà disponibile anche con il notebook in standby e in sleep o addirittura spento.
Come sempre però ricordiamo che un brevetto non implica necessariamente l’intenzione da parte di un’azienda di produrre un prodotto commerciabile, per cui non è detto che un prodotto simile vedrà mai la luce, o comunque non per forza esattamente così com’è stato descritto in questi documenti, né i brevetti indicano precisi termini temporali affinché ciò avvenga. I progetti tuttavia restano ugualmente interessanti perché ci danno un’idea delle diverse direzioni di sviluppo che quotidianamente vengono esplorate dalle grandi aziende.