Internet, cellulari e adolescenti Internet e cellulari sempre più diffusi fra i pre-adolescenti. L’86% usa la rete e il 95% ha un telefonino, soprattutto per tenersi in contatto con gli amici o conoscerne di nuovi. Ma il 25% ammette di essersi trovato in situazioni pericolose.


La ricerca “Ragazzi Connessi”, realizzata da Save the Children insieme al CREMIT- Centro di Ricerca per l’Educazione ai Media all’Informazione e alla Tecnologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, intende riflettere sul significato dei nuovi media tra i pre-adolescenti e costruire un piano di intervento educativo attraverso la definizione del quadro aggiornato delle loro appropriazioni mediali, nello specifico: le abitudini d’uso, il senso che i nuovi media assumono per loro, gli atteggiamenti adottati rispetto a possibili comportamenti di rischio. Si tratta di tre punti – uso, significato, atteggiamenti – che funzionano da riferimento per poter progettare attività sul campo, per entrare nei contesti educativi mediante iniziative adeguate al clima mediale e alle esigenze che i ragazzi non sempre manifestano.

Adolescenti al computer

Il piano di lavoro intende produrre un inquadramento del contesto, finalizzato evidentemente alla definizione della relazione che i ragazzi intrattengono con i nuovi media, intesi soprattutto come spazi di socializzazione, conoscenza e interazione con i coetanei, per delineare con più attenzione il significato dei media oggi e gli atteggiamenti che i ragazzi adottano nel momento in cui si trovano a dover gestire problematiche relazionali in rete. L’analisi dei risultati del questionario funziona, dunque, da bacino di raccolta e definizione di profili comportamentali.

I questionari su cui la ricerca è costruita sono 1.373 nel complesso (51,13 la percentuale dei maschi e 48,87 quella delle femmine) e riguardano un target di età compresa tra gli 11 e i 14 anni raggiunto tra gennaio e maggio 2008. Come spesso capita nella ricerca educativa sui consumi mediali, la modalità più rapida e meno disturbante per raggiungere i soggetti da intervistare è di passare attraverso le scuole; esse non costituiscono tanto l’oggetto della ricerca (non interessa cosa gli adolescenti facciano con i media a scuola), quanto piuttosto, il luogo del reclutamento e della disponibilità per l’indagine. Nello specifico sono state coinvolte 18 scuole sul territorio italiano in qualche modo rappresentative del territorio nazionale.

Il cellulare e la rete fanno ormai parte della vita quotidiana dei pre-adolescenti italiani che li utilizzano per sentire gli amici, tenersi sempre in contatto, condividere emozioni, affermare se stessi. Prevalente l’idea che questi media siano utili, facilmente gestibili e non particolarmente pericolosi, nonostante i ragazzi ammettano anche di aver tenuto comportamenti trasgressivi e provocatori – come fingersi altri (52%), utilizzare foto altrui (46% ), cercare materiale pornografico (35%) – o aver vissuto situazioni rischiose, come ricevere inviti da estranei (41%) o aver chattato con adulti (32%). Il tutto nella quasi totale assenza di divieti da parte dei genitori.

Il telefonino è ormai ampiamente diffuso anche tra i pre-adolescenti, evidenzia la ricerca Save the Children-Cremit: lo utilizza il 95% degli intervistati. Per quanto riguarda ciò che i ragazzi fanno con il telefonino, al primo posto troviamo l’invio di SMS (92%), quindi l’uso di giochi (76%), lo scambio di immagini (74,%), filmati (68%), foto (54%), navigare (33%). Nel caso dei filmati e delle foto il 76% filma e fa foto per ricordare un evento, il 73% per condividere foto/video con amici. Secondo la ricerca “Ragazzi connessi”, naviga e utilizza la rete l’86% degli intervistati. In generale, alla domanda su cosa usano e fanno questi pre-adolescenti su Internet, in cima alla lista mettono: i motori di ricerca (81%), seguiti da video e musica (70%), msn,( 59%), chat (53%), upload (49%), e.mail (47%), videogiochi (33%), forum, blog e social network (28%), skype (16%), acquisti e prodotti (15%), sondaggi e concorsi (11%). Inoltre il 38% del campione dichiara di possedere un profilo personale in un social network.

Tra i programmi di social networking, MSN Messenger è in cima alla lista di quelli più frequentati, seguito da Habbo, Netlog, Chatta e Badoo. Molto diffusi e in crescita risultano anche i blog: il 32% dei ragazzi ne possiede uno. E infatti il 74% degli intervistati dichiara di usare i social network per tenersi in contatto con gli amici abituali, il 50% per allargare il campo delle conoscenze.

Alla domanda su eventuali rischi corsi da coetanei o su comportamenti trasgressivi e pericolosi da loro stessi tenuti in rete, il 52% dei giovani intervistati ritiene che i coetanei fingano di essere qualcun altro, il 51% che raccontino cose non vere, il 46% che pubblichino foto senza autorizzazione, il 41% che ricevano inviti da parte di estranei, il 35% che cerchino materiali pornografici, il 34% che chattino con persone adulte.

Alla domanda poi se loro stessi si siano trovati in una di queste situazioni, dice di sì il 25% del campione. Che dichiara anche di non averne parlato con nessuno, o al massimo con i propri amici, mentre rarissimi sono i casi nei quali si è deciso di confidarsi con fratelli o sorelle o ci si è rivolti direttamente ai genitori (le percentuali oscillano fra il 2% e il 5% dei giovani intervistati).

 

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