Facebook: i pazienti non hanno privacyUn'infermiera dell'ospedale di Udine carica sul suo profilo di Facebook le foto dei pazienti in sala rianimazione. E' subito polemica! Violazione della privacy e dei dati personali dei malati.


Quando si parla di Facebook, gli argomenti in primo piano sono sempre i record e gli eccessi di questo popolare social network, che ha oggi raggiunto e superato gli 11 milioni di utenti italiani iscritti. Anche se non mancano i casi in cui la condotta virtuale su Facebook possa essere presa da esempio per i comportamenti della vita reale, il sito di Mark Zuckerberg è soprattutto ricordato per aver messo più volte a rischio la privacy dei suoi utenti. Oggi, infatti, l'argomento torna in prima pagina a causa di alcune foto pubblicate senza autorizzazione.

Facebook e ospedale 

In particolare un'infermiera dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, ha caricato e pubblicato su Facebook alcune foto dei suoi pazienti del reparto rianimazione. Gli scatti erano visibili a tutti e per questo violavano in pieno il diritto alla privacy dei malati. Il commento e le reazioni dell'ospedale di Udine sono state immediate, sottolineando che l'azienda sanitaria prende le distanze dal comportamento della sua dipendente. In realtà, le foto sono state scattate durante un momento ricreativo in ospedale, e l'infermiera ha deciso di condividere quei momenti con conoscenti ed amici, pubblicandole nel suo profilo utente.

Per quanto ingenuo e leggero, il comportamento dell'infermiera sarà sanzionato e la stessa rischia di perdere il posto perchè accusata di violazione della privacy e del codice deontologico. Per ora l'ospedale di Udine ha vietato categoricamente a tutti i suoi dipendenti di accedere ed utilizzare Facebook, ma le autorità sono concordi nel credere che sia necessario uno statuto virtuale che preservi i dati personali di tutti.

 

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