Dopo Google, Yahoo! ritenta con Microsoft Dopo il ritiro di Google dall'intesa per il search advertising per cause legali, Yahoo! si ritrova ancora una volta in crisi; si prospetta nuovamente una offerta di acquisizione per Yahoo! da parte di Microsoft, ma stavolta il colosso di Redmond avrà il coltello dalla parte del manico.


Dopo tanti ripensamenti, Google ha scelto di andare solo per la sua strada, abbandonando Yahoo! ancora prima di aver concluso quella che sarebbe stata la più grande alleanza per la pubblicità online. L'azienda di Mountain View ha temuto che l'eccessiva ostinazione nel progetto e le strategie di mercato spregiudicate potessero in qualche modo ledere la collaborazione con i propri partner, e l'ennesimo no del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti l'ha definitivamente convinta a ritirarsi dal patto.

Google e Yahoo

Yahoo! aveva riposto una grande speranza nell'accordo con il gigante dell'informatica, ed adesso che è sfumato per sempre si ritrova ancora una volta costretta ad affrontare la sfiducia dei propri azionisti. L'unica via di fuga possibile per Yahoo! è, ancora una volta, Microsoft: durante il summit "Web 2.0" di San Francisco, svoltosi nella giornata di ieri a San Francisco, il presidente della società californiana Jerry Yang ha auspicato l'eventualità di una possibile acquisizione: "Al giorno d'oggi, penso che la cosa migliore da fare per Microsoft sia di acquisire Yahoo!."

In realtà Microsoft avrebbe ben più di un sassolino nella scarpa da levarsi: durante lo scorso anno, Yahoo! rifiutò clamorosamente la consistente offerta della multinazionale di Redmond, pari a 33 dollari per azione, decadendo poi in affermazioni quasi arroganti. Al momento attuale la situazione in borsa di Yahoo! è disastrosa rispetto a pochi mesi fa: a seguito della crisi finanziaria statunitense, ma anche delle continue vicissitudini aziendali, le azioni hanno un valore inferiore ai 14 dollari; le carte in tavola sono quindi cambiate. La richiesta di aiuto da parte di Yahoo! non passerà sicuramente inosservata, anche se Microsoft ha per adesso reso noto di non aver in progetto alcun piano di acquisizione.

 

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