Chromebook Pixel, cosa emerge dalle prime recensioni?Chromebook Pixel è ufficiale da qualche giorno e le prime impressioni si stanno diffondendo in Rete. Qualcuna è entusiastica ma i più hanno adottato una posizione più realistica: il notebook è straordinario per costruzione, qualità del display e dotazione, ma il sistema operativo è ancora molto limitato e il prezzo elevato lo rendono dunque attualmente ancora poco appetibile.


I Chromebook esistono da alcuni anni, da quando cioè Google ha proposto la sua visione di sistema operativo completamente Web-based, Chrome OS. I primi device sono però stati sostanzialmente ignorati dal mercato. All'epoca c'erano i netbook, dispositivi che non hanno mai brillato né convinto per prestazioni, ma a parità di prezzo e dotazione se non altro potevano contare su un sistema operativo completo e maturo che, pur con molti limiti e a volte con prestazioni decisamente deludenti, consentiva di utilizzare tutti i programmi legacy x86 e quindi era più appetibile rispetto ai Chromebook.

Recentemente, per fortuna di Google e del mercato che ci guadagna in concorrenza, partner come Samsung, Lenovo, Acer e HP hanno proposto nuove versioni di Chromebook decisamente più curate e performanti a un prezzo adeguato alle prestazioni limitate del sistema operativo e il successo è arrivato. Certo, non un boom planetario ma comunque un buon riconoscimento, specialmente da parte delle istituzioni scolastiche e formative che necessitano di device economici e semplici da usare per l'alfabetizzazione informatica.

Chromebook Pixel

Chromebook Pixel

Poi sono arrivati i primi rumor su Pixel, un prototipo che Google stava sviluppando da sola e che come sappiamo ha fatto esordire in questi giorni, confermando che entrambe le voci principali sulle sue feature erano vere: ha uno schermo multitouch e pure ad altissima risoluzione. Inoltre è bello, ottimamente costruito e con una piattaforma hardware da ultrabook (o da MacBook Air, se preferite) e costa, a seconda degli allestimenti, tra i 1299 e i 1499 dollari. Un prezzo elevatissimo, superiore sia a quello degli ultrabook che dell'Air. Una dichiarazione di guerra abbastanza esplicita da parte del colosso di Mountain View, un'affermazione decisa che il proprio prodotto, se ben realizzato, può affrontare il confronto con i competitor più blasonati. Eppure Google Pixel ha pur sempre Chrome OS come sistema operativo, siamo quindi così sicuri che l'affermazione perentoria espressa da Google sia poi così vera?

Molti colleghi all'indomani della presentazione hanno iniziato a chiederselo e la risposta, al momento, è di buon senso. E' innegabile che, esteriormente e anche internamente, Google Pixel è allo stato dell'arte. Lo chassis unibody in lega di alluminio dalle linee essenziali, squadrate e full flat, è davvero bello e ottimamente realizzato. Il display da 12.85 pollici in formato 3:2 (è quasi quadrato) con risoluzione di 2560 x 1700 pixel (239 PPI) e pannello multitouch è tra i migliori mai visti in giro per qualità dei colori e della riproduzione in generale, innovatività del formato e funzionalità e la dotazione hardware, che prevede processore Intel Core i5 da 1.8GHz, 4 GB di memoria RAM e 32 GB di memoria Flash NAND per lo storage, è grossomodo corrispondente a quella di un ultrabook. Su questo tutti i tester concordano.

Chromebook Pixel

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L'esperienza d'uso è ottima, la tastiera retroilluminata ha un buon feedback, il touchpad è ampio e reattivo e Chrome OS è veloce e facile da usare, ma fino a che punto? E' questa la domanda chiave dell'intera valutazione. Se si vuol solo controllare gli aggiornamenti dei propri social network, dare un'occhiata alla posta elettronica, gustarsi un video o un film, ascoltare un po' di musica (ma solo in streaming, anche se la qualità dell'audio sembra sia sorprendente), magari anche aggiustare qualche foto o aggiungere qualche effetto come si fa su uno smartphone o su un tablet, ecco allora che Google Pixel è perfetto. Ma questo non è uno smartphone o un tablet, anche se propone uno schema di utilizzo e possibilità molto simili.

Questo è un notebook con una configurazione assai potente, che ha un costo elevatissimo, in gran parte certamente giustificato dalla qualità realizzativa globale, ma quando si vuol essere realmente produttivi, lavorare offline, usare programmi prosumer o professionali per foto e filmati etc. ecco che tutti i limiti emergono velocemente. Se quindi spendere tra i 1299 e i 1499 dollari per avere uno smartphone o un tablet nel form factor di un notebook e una confezione premium ha senso dovrà deciderlo il mercato, ma è improbabile che a Mountain View credano davvero di venderne molti esemplari. La strada intrapresa ha delle potenzialità, Pixel ha quasi tutte le carte in regola per essere competitivo con ultrabook e analoghe soluzioni Apple ma non ora, non fino a quando Chrome OS si evolverà ulteriormente.

Chromebook Pixel

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Fonte: Engadget - The Verge

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