Banda larga: Italia fanalino di codaL'Italia è agli ultimi posti in Europa anche per quanto riguarda la diffusione della banda larga tra le famiglie; oltre ad un enorme divario tra la diffusione urbana e quella rurale, il problema è dettato dalla scarsa alfabetizzazione informatica degli italiani, e dallo scarso interesse da parte del governo.


Il nostro Paese, come purtroppo sappiamo, è ormai a rischio recessione per via della crisi finanziaria e di tanti aspetti che negli ultimi anni hanno frenato lo sviluppo tecnologico dell'Italia.

Non ci sorprendono dunque i risultati di una indagine pubblicata da Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) e condotta dagli esperti di Between, che relega l'Italia tra gli ultimi posti per quanto riguarda la diffusione della banda larga.

Si tratta di un problema già noto da tanto tempo, che già in passato abbiamo avuto occasione di sottolineare: gli italiani che hanno accesso ad una connessione a banda larga sono infatti solamente 10,7 milioni.
Se si conducesse la medesima ricerca limitatamente agli utenti che sono in possesso di un computer, l'Italia figurerebbe invece al quarto posto in Europa.

Il grafico seguente mostra la diffusione della banda larga in Italia, secondo i dati raccolti dal Comitato Banda Larga:

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Le basi del problema sono dunque da ricercarsi nella enorme carenza di alfabetizzazione informatica in Italia, ma anche nella carenza di infrastrutture, concentrate prevalentemente nei grandi centri abitati, ed estremamente scarse per quanto riguarda invece l'Italia rurale.

Le affermazioni dell'amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabé, che considera la diffusione in Italia della banda larga conveniente ed in calo a causa della scarsa richiesta, non sono assolutamente condivise dagli esperti del settore.
La diffusione della fibra ottica nei piccoli centri sarebbe infatti ostacolata proprio dai provider, dai quali viene considerata una operazione poco conveniente, nonostante la richiesta sia fortissima, e l'esigenza sacrosanta; basti pensare alle difficoltà che medici, studenti e professionisti possano incontrare in assenza di una connessione ad Internet.

Fortunatamente, come abbiamo avuto occasione di sottolineare, il WiMAX è in procinto di fare da "pezza"; l'arrivo della nuova tecnologia broadband è infatti imminente per 100 comuni italiani, grazie all'installazione di oltre 1200 stazioni da parte del WISP ARIA. Ne beneficeranno per la maggiorparte comuni nei quali la banda larga ha difficoltà ad arrivare tramite fibra ottica.

Nonostante l'evidente gravità della situazione, ancora una volta sembra che il Sistema si disinteressi del problema, dando il via alle solite operazioni di facciata sorrette da stanziamenti di fondi di entità ridicola.
La sfiducia nella tecnologia sta costando sempre più cara al Bel Paese, ed il gap che ci separa dagli altri paesi dell'Unione Europea aumenta ogni giorno, frenando, come ovvia conseguenza, lo sviluppo economico, ed alimentando sempre più il fenomeno della "fuga di cervelli".

Ci auguriamo che gli organi di competenza riescano a percepire al più presto la rilevanza di tale crisi, intervenendo per invertire la rotta di una regressione che si aggrava di anno in anno.

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