Avaxhome chiude in Italia, per ricettazioneDa qualche giorno non è più accessibile dall'Italia Avaxhome, sito online di condivisione gratuita di fumetti, riviste, film e altri contenuti protetti da copyright. La procura di Milano ne ha infatti disposto nei giorni scorsi l'oscuramento a seguito della denuncia da parte del gruppo Mondadori.


Niente più accesso alla pagina di Avaxhome, almeno per quanto riguarda l'Italia. Il sito, che ospitava musica, film, riviste, libri e fumetti protetti dal diritto d'autore, è stato infatti oscurato nel nostro Paese su ordine della procura di Milano con un provvedimento di sequestro d'urgenza, a seguito della denuncia effettuata dal gruppo editoriale Mondadori lo scorso 12 giugno. E' la prima volta nel nostro Paese che ciò accade, che cioè si oscuri un sito senza adottare la solita procedura, che prevede l'intervento di un giudice.

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Il dispositivo emanato dalla Procura della Repubblica di Milano stabilisce inoltre, sempre per la prima volta, che chiunque pubblichi giornali pirata sul Web è colpevole del reato di ricettazione. La sentenza quindi oltre che sul sito ha potenziali ricadute anche sugli utenti, visto che Avaxhome e altri portali simili sono portati avanti da normali utenti che vi pubblicano link da dove scaricare i contenuti illegali presenti su siti esterni come i vari Rapidshare, Zippyshare etc. e che ora appunto potrebbero finire nel mirino della giustizia italiana per il reato di ricettazione, accusa molto più grave rispetto alla semplice violazione del diritto d'autore, l'unico reato di cui finora potevano essere imputati.

Diverso invece sarebbe riuscire a colpire direttamente i proprietari di Avaxhome, il cui sito è ospitato su server della Federazione Russa e produce guadagni esclusivamente tramite gli annunci pubblicitari presenti sulle sue pagine, come rilevato anche dal Tribunale. Il provvedimento impone ai provider italiani di inibire l'accesso da parte dei propri utenti all'indirizzo IP del sito e non solo al dominio, così da prevenire la possibilità di aggirare il divieto cambiando i propri DNS sul sistema operativo. Teoricamente il blocco è comunque ancora aggirabile utilizzando un proxy server per l'accesso a Internet ma si tratta di pratica alla portata di pochi.

Via: Repubblica

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