Prima però vogliamo fare un passo indietro e parlarvi brevemente di questa soluzione. AMD la introdusse per la prima volta nel 2008, col nome di PowerXpress e all'epoca il funzionamento era molto differente, essendo completamente affidato all'azionamento manuale da parte dell'utente, che avrebbe dovuto spostare un pulsante a slitta sul notebook e quindi riavviare il sistema per consentirgli di passare da un processore grafico all'altro.

Questo era dovuto al fatto che le prime soluzioni di questo tipo erano muxed, ossia utilizzavano uno switch hardware per selezionare quale delle due GPU dovesse essere connessa allo schermo. Una soluzione scomoda che alla lunga secondo diversi studi nessun utente utilizzava, lasciando sempre lo schermo connesso alla scheda dedicata o a quella integrata. La versione PowerXpress 2.0 impiegava molto meno tempo per effettuare lo switch, circa 10-15 secondi, e non richiedeva il riavvio del sistema, infine dalla versione PowerXpress 3.0 lo switch è diventato "invisibile", perché nel frattempo si era passati a soluzioni muxless, in cui cioè il display era sempre connesso al chip integrato e la scheda video era incaricata semplicemente di effettuare il rendering.

Questo passaggio quindi era gestito semplicemente via software dai driver appunto. Tuttavia nella terza generazione lo switch si attivava in base all'alimentazione e non al carico di lavoro: se il notebook risultava connesso alla rete elettrica infatti subentrava la scheda grafica dedicata a prescindere da una sua effettiva necessità, mentre in mobilità il controllo passava esclusivamente al sottosistema grafico integrato nella CPU, per cui difficilmente si poteva eseguire un gioco. Nel 2011 arrivò la quarta versione di PowerXpress, nome che nel frattempo è rimasto in uso solo all'interno di AMD che invece ne cambiò il brand commerciale in Dynamic Switchable Graphics o DSG.

Questa incarnazione consentiva all'utente di scegliere manualmente se gestire il processo in maniera fissa, ossia a seconda della fonte di alimentazione del notebook, o dinamica, a seconda del carico di lavoro. Mentre però Nvidia Optimus usa un database di applicazioni che viene costantemente aggiornato per determinare quando deve intervenire la grafica dedicata, la soluzione AMD è in grado di determinarlo dinamicamente, in base alla richiesta di risorse. Dalla versione 4.0 dunque il funzionamento era perfettamente sovrapponibile a quello di Nvidia Optimus purtroppo però i grossi limiti a livello software, la mancanza totale di supporto alle librerie OpenGL, gli aggiornamenti sporadici e in generale le basse prestazioni lo penalizzavano ancora rispetto alla tecnologia del Green Team.

Arriviamo così al 2012, anno in cui AMD cambia ancora una volta nome alla propria soluzione, che viene denominata ora Enduro, ma anche funzionamento. In effetti con la quinta generazione non c'è più alcuno switch in quanto la GPU integrata nelle APU funziona sempre, ma quando il carico di lavoro lo richiede subentra anche la scheda dedicata, in una sorta di configurazione dual GPU ibrida. Inoltre con Enduro è stato introdotto anche il supporto alle API OpneGl e OpenCL.

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