ImageL'intervento del CEO di una società asutraliana di telecomunicazioni getta ombre sul WiMAX: segnale scarso ed elevata latenza raffreddano gli entusiasmi sulla nuova tecnologia wireless a banda larga.


Il primo operatore WiMAX australiano, Buzz Broadband di Hervey Bay, chiude la propria rete dopo pochi mesi d'esercizio, bollando la nuova tecnologia wireless a banda larga come "un disastro"!

Client di rete WiMAX
Client di rete WiMAX
Davanti all'attonita platea di una conferenza internazionale, l'amministratore delegato di Buzz Broadband, Garth Freeman ha manifestato tutto il proprio disappunto per la tecnologia WiMAX: a detta del manager, il segnale decade a soli 2 Km dalla stazione di base, mentre al coperto non raggiunge neppure i 400 metri. Le FAQ del WiMAX Forum, l'organismo che promuove l'adozione di questa tecnologia, parlano di una copertura "fino a tre Km" dalla base station.

In particolare, Freeman lamenta un'elevata latenza che renderebbe impossibile la maggior parte delle applicazioni Internet e segnatamente il VoIP. Le dichiarazioni di Freeman fanno riflettere perché durante la precedente edizione  della conferenza i toni del suo intervento erano stai improntati al più completo entusiasmo per la nuova tecnologia wireless.

Ricordiamo, inoltre, che l'Australia è un Paese pilota nell'adozione del WiMAX per la peculiarità del suo territorio (sono le stesse FAQ del WiMAX Forum a chiamare in causa l'Australia fra i primi Paesi che trarranno beneficio della nuova tecnologia mobile a banda larga, insieme a Taiwan e continente africano).

Anche altri carrier lamentano problemi di decadimento del segnale nei luoghi chiusi: l'indiana VSNL ha segnalato una portata indoor di appena 200 metri.

Le difficoltà riscontrate hanno indotto Buzz Broadband ad abbandonare il WiMAX in favore di uno standard poco conosciuto, DOCSIS (Data Over Cable Service Interface Specifications).

 

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