Design e impressioni generali
Come consuetudine di Hewlett-Packard, tutti i suoi portatili hanno un'identità estetica comune, che deriva da un preciso tema stilistico. L'originario approccio denominato MUSE (Materiali, Usabilità, Seduzione dei sensi ed Esperienza d'uso) è confluito ultimamente nel concept Mosaic che dà ampio risalto ai colori, ma la sensazione che abbiamo provando l'Envy 6 è che questo ultrabook prefiguri già le prossime evoluzioni del design HP.
Lo stile è infatti assai contemporaneo, di tipo full flat, caratterizzato da linee essenziali e molto pulite. I materiali pregevoli e l'attenzione per l'ergonomia d'uso, invece, segnano una netta continuità con la filosofia MUSE. La scocca presenta una cover e un piano tastiera entrambi in lega di alluminio con finitura spazzolata e una colorazione scura, quasi nera, molto sobria ed elegante, che esalta ulteriormente le linee tese del notebook.
Il fondo è invece in fibra di vetro, un materiale che sa coniugare robustezza e peso contenuto con un aspetto comunque gradevole, con un rivestimento gommato di estrema praticità perché nasconde le ditate e lo sporco, protegge dall'usura e dagli urti e migliora la presa. La differenza di materiali è sottolineata a livello cromatico dalla scelta di una vivace tinta rossa per il pannello inferiore mentre piano tastiera e display lid riprendono il colore della cover.
L'uso dei colori che potrebbe sembrare un po' spregiudicato, è invece dosato accuratamente: quando l'Envy 6 è poggiato su un tavolo, dell'appariscente colorazione rossa si intravedono soltanto i richiami sui fianchi, quando invece s'impugna il portatile chiuso per trasportarlo, si potrà decidere quale lato mostrare, la cover più sobria ed elegante o il fondo più deciso e divertente.
Tutte le facce dello chassis sono poi impreziosite da dettagli che denotano una certa ricercatezza e una buona precisione nell'assemblaggio, come gli anelli cromati che circondano i piedini in gomma su cui poggia l'ultrabook, la "b" di BeatsAudio rossa sulla speaker bar, il logo HP rotondo che interrompe l'uniformità della cover, o il logo Hewlett Packard esteso che occupa il centro del lato posteriore del portatile.
La scocca ha uno spessore di 19.8 mm e un peso di poco superiore ai 2 Kg, misure quindi decisamente inferiori a quelle dei normali notebook mainstream e del tutto allineate alle direttive Intel per gli ultrabook, nonostante il formato di 15,6 pollici dello schermo. La base è solida, priva di flessioni significative ed appare ben curata, movimentata anche da due avvallamenti che ospitano rispettivamente la tastiera e il touchpad. La prima è di tipo chiclet ad elementi isolati e si estende quasi per l'intera ampiezza del portatile, riuscendo così a garantire un layout e una dimensione dei tasti che permettono di scrivere in modo comodo e preciso. Assai ampio è anche il touchpad realizzato da Synaptics con supporto per le gestures multitouch e quindi pronto per l'upgrade a Windows 8.
Il coperchio ospita una webcam HP TrueVision HD e un display BrightView HD con finitura glossy che, se da un lato migliora la resa cromatica, dall'altro rende più difficoltosa la lettura in condizioni di illuminazione ambientale sfavorevole. Nonostante le dimensioni contenute poi HP è riuscita comunque a integrare una varietà di porte interessante, che vedremo più in dettaglio tra poco, e che comprende anche plug meno diffusi sugli ultrabook, come la porta RJ-45 per la connessione alle reti cablate.