Intel rifiuta Windows VistaSecondo alcuni report interni, Intel non adotterà Windows Vista nelle sue strutture e laboratori, nonostante sia piena la volontà di fornire supporto a livello hardware al nuovo sistema operativo di Microsoft.


Intel, che conta oltre 80.000 dipendenti e altrettante workstation, non aggiornerà i suoi computer a Vista, continuando ad utilizzare il vecchio Windows XP, il cui supporto è stato recentemente esteso da Microsoft fino al 2014. Windows Vista, fin dalla nascita, non è riuscito a raccogliere i consensi sperati, né da parte del pubblico né delle aziende. I numerosi bug che affliggevano la prima versione del sistema operativo di Redmond non hanno certo favorito un suo inserimento nel mercato consumer, e a maggior ragione Vista non ha trovato spazi nel segmento professionale.

Ad accrescere la delusione degli appassionati è stata anche la sostanziale assenza di novità di rilievo, e di certo l’interfaccia grafica Aero non è bastata come spinta all’aggiornamento. Al contrario, il passaggio da Windows 2000 a XP costituì una vera rivoluzione soprattutto sulla stabilità e, adottando un kernel simile a quello del predecessore, l'OS Microsoft assicurava nella maggior parte dei casi una piena compatibilità coi software aziendali.

Image

Il “NO” di Intel è comunque una delle delusioni maggiori per Microsoft, che comunque doveva aspettarsi una scelta in questo senso, considerate le già numerose defezioni fra le aziende, a causa dei problemi di compatibilità e consumo eccessivo delle risorse; problemi che passano in secondo piano in ambito consumer, ma che in quello professionale possono pregiudicare la produttività ed efficienza dei lavoratori, soprattutto considerando che la maggior parte delle aziende utilizza software piuttosto vecchio e hardware non di prima categoria.

Intel con un’accurata analisi dei costi – benefici derivanti dall’adozione di Windows Vista è giunta alla decisione. Decisione determinata dal costo troppo alto dell’aggiornamento hardware che si sarebbe reso necessario con Windows Vista, comprendente la sostituzione di RAM, CPU e GPU.

C’è però la possibilità che Intel cambi idea riguardo all’adozione di Windows Vista, visto che Steve Ballmer, CEO di Microsoft, incontra regolarmente Paul Otellini, chief executive di Intel, per discutere di accordi commerciali e di strategie di mercato.
Windows Vista comunque, con 140 milioni di copie vendute in tutto il mondo, non può essere di certo considerato un fallimento, anche se la maggior parte delle vendite è stata quasi forzata nei bundle di computer assemblati e notebook.

Confrontando il successo (e l’entusiasmo) ottenuto da Windows XP a pochi mesi dall’uscita con la tiepida accoglienza ricevuta da Vista, viene però da chiedersi se per il futuro Microsoft abbia in mente soluzioni diverse, magari Open Source. Il fatto che il termine del supporto a XP sia stato slittato dal 2009 al 2014 è visto da alcuni come una presa di consapevolezza dell’impopolarità di Vista, ma a questo proposito Microsoft non ha fornito chiarimenti ufficiali. Con il rilascio di Windows 7 Microsoft spera di ottenere maggiori consensi e riconquistare la fiducia di aziende e privati.

 

Google News
Le notizie e le recensioni di Notebook Italia sono anche su Google News. Seguici cliccando sulla stellina

Commenti