Intel realizzerà CPU ARM a 64 bitCon un annuncio a sorpresa fatto da Altera, un partner Intel, durante la ARM developers conference, il colosso californiano ha fatto sapere che aprirà le proprie fabbriche e metterà a disposizione i propri processi produttivi avanzati per la realizzazione di SoC ARM based a 64 bit, a partire dal 2015.


La notizia è di quelle che fanno scalpore, sia perché arrivata come un fulmine a ciel sereno, sia perché è davvero inaspettato immaginare Intel nelle vesti di chipmaker per conto terzi, soprattutto se questo poi significa realizzare SoC ARM e non processori x86. A dare l'inaspettata notizia è stato un partner di Intel, Altera, durante la ARM developers conference. Altera ha fatto sapere che a partire dal 2015 il più grande produttore di chip del mondo metterà a disposizione le proprie avanzatissime fabbriche per realizzare per conto terzi System on a Chip di tipo ARM ma con i propri processi produttivi.

Da TSMC un Cortex A9 con 3.0 GHz

Una mossa che ha spiazzato decisamente tutti, per primi gli "addetti ai lavori". Intel da sempre realizza infatti processori con architettura x86, opposta per filosofia a quella RISC alla base dei SoC ARM based. Inoltre da qualche anno l'azienda di Santa Clara sta cercando con tutte le sue forze di entrare nel mercato ultramobile, proprio in competizione con questo tipo di soluzioni, attualmente dominanti nel settore di smartphone e tablet, ma finora con pochi riscontri dal punto di vista commerciale a causa di soluzioni non ancora in grado di competere con quelle ARM, soprattutto per quanto riguarda consumi e autonomia.

Sembra dunque una contraddizione la decisione di aprire le proprie fabbriche alla concorrenza come sembrerebbe una contraddizione che competitor come Qualcomm, Nvidia o Samsung decidano di farsi effettivamente realizzare i SoC da Intel invece che da UMC o TSMC, ma da un punto di vista commerciale la cosa ha perfettamente senso, portando un indubbio vantaggio ad entrambi, a Intel dal punto di vista economico e agli altri per quanto riguarda la qualità della realizzazione.

Non è un mistero infatti che Intel domini attualmente il settore della litografia, detenendo un netto vantaggio tecnologico rispetto a TSMC, prima tra le fonderie indipendenti e principale realizzatore di soluzioni ARM per Apple, Samsung, Qualcomm, Nvidia e molti altri ancora. Già dallo scorso anno infatti il colosso utilizza un processo produttivo a 22 nm di tipo tridimensionale (Tri-Gate 3D), mentre TSMC è ancora ferma ai 28 nm HKMG planari e mentre Intel si appresta entro la fine dell'anno a introdurre le prime soluzioni a 14 nm, TSMC raggiungerà i 20 nm con tecnologia FinFET, ossia tridimensionale, entro il 2014 e i 16 nm solo nel 2015, quando probabilmente Intel sarà già sotto i 14.

Poter usufruire di questa tecnologia per i chipmaker ARM based significherebbe dunque poter proporre soluzioni ancora più competitive, perché un processo produttivo minore consente frequenze operative più elevate e consumi più contenuti, aspetti che si traducono rispettivamente in performance superiori e autonomie maggiori a parità di architettura. Certo, diciamo che indirettamente, seppur guadagnandoci sopra una somma congruente, Intel favorirebbe in questo modo i suoi competitor, fornendogli un ulteriore vantaggio, visto che già ora, pur con queste tecnologie a disposizione, gli Atom non sono competitivi, probabilmente proprio per limiti all'architettura x86 rispetto alla molto più efficiente RISC, ma si sa, "se non puoi sconfiggere il tuo nemico, fattelo amico".

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