Huawei P10, la nostra recensioneTest e video-recensione dello smartphone Huawei P10, flagship di Huawei per il 2017 con Leica Dual Camera 2.0 e processore Hisilicon Kirin 960. Pochi fronzoli e tanta concretezza per lanciare la sfida a Samsung S8 e iPhone 7.


Non è facile il compito che spetta al nuovo Huawei P10, presentato al MWC 2017 insieme all'altro modello di maggiore formato Huawei P10 Plus. La Casa cinese ha fissato infatti due obiettivi particolarmente ambiziosi per il suo nuovo flagship: reinventare la fotografia su smartphone facendo leva sul sodalizio con Leica, e ripetere il successo di vendite di Huawei P9.

Credete sia semplice eguagliare o superare il P9? In soli 6 mesi dal lancio, e facendosi largo in una fascia di mercato dominata per anni da Samsung e Apple, Huawei P9 aveva venduto 2,6 milioni di unità, per poi tagliare il traguardo dei 10 milioni di pezzi a fine 2016. Il P9 aveva permesso a Huawei di ottenere il quarto EISA Best Product award nella categoria Mobile Devices per 4 anni di seguito e di risalire la classifica dei migliori produttori di smartphone al mondo con una quota di mercato che oscilla fra il 15% ed il 20% a seconda dei Paesi di riferimento.

Huawei P10 protagonista della nostra recensione

Un'impresa titanica ma ampiamente alla portata del nuovo P10, che abbiamo avuto modo di provare in uno dei suoi primi esemplari, in attesa della commercializzazione italiana che avverrà il 30 marzo 2017. Anche perché può contare sulla rodata collaborazione con Leica, una assoluta garanzia di capacità fotografiche di altissimo livello per "scatti da copertina" in mobilità.

Huawei P10 ripercorre infatti la strada della doppia fotocamera, che ormai rappresenta quasi una firma per il brand asiatico, per giungere alla sua completa padronanza, passando per vari tentativi e tramite affinamenti ed evoluzioni progressive. Forse Huawei avrebbe potuto osare di più, azzardando sul piano del design come avevano fatto LG e Motorola introducendo un concept modulare sui loro top di gamma, ma il mercato ha dimostrato poco interesse per queste soluzioni e il ritorno al monoscocca per LG G6 ne è la dimostrazione.

Personalmente reputo che la mancanza di una vena di spregiudicatezza possa solo marginalmente svantaggiare Huawei, che invece punta su affidabilità, semplicità di utilizzo e stabilità. Qualità sicuramente apprezzate in un mercato ormai maturo come quello degli smartphone.

Una nota doverosa riguarda il comparto software, non ancora definitivo ma che ha già ricevuto 2 aggiornamenti OTA: il primo da 246MB che ha in parte prolungato la durata della batteria nell’uso quotidiano, incrementando l'efficienza energetica di un buon 10% così da permettermi l’approdo alla cena (20:00) dalla mattina alle 7.15; il secondo da 245MB che ha corretto alcuni piccoli bug legati alla fotocamera ed ha limato ulteriormente le prestazioni del sistema.

Huawei P10 con Leica Dual Camera 2.0

Confezione

La confezione di vendita in colorazione bianca con trama zigrinata è elegante e robusta. L’apertura centrale è scenografica e la rende preziosa come un cofanetto da gioielleria, ma fate attenzione quando inciderete con il taglierino il sigillo di autenticità perché, se doveste avere la mano pesante potreste andare a graffiare lo schermo del device con la punta della lama e trasformare un’operazione piacevole in un vero disastro.

Huawei P10: contenuto della confezione

La confezione contiene il dispositivo (ben protetto e con una pellicola di protezione dello schermo già applicata), il caricatore da parete SuperCharge (5V 2A/ 4,5V 5A/ 5V 4,5A) che ricarica la batteria in 70 minuti, il cavo di collegamento al PC USB-USB Type C e le classiche cuffie Huawei in colorazione bianca dalla resa mediamente buona e dal design molto curato.

Nel complesso un packaging molto curato anche se a mio parere non riesce a superare la vecchia confezione di Huawei P8, più pregiata nei materiali.


Hardware e caratteristiche tecniche

Il dispositivo in test è il modello VTR-L09, e corrisponde a quello in vendita in Italia. È equipaggiato con un processore proprietario Hisilicon Kirin 960 octa-core (lo stesso che troviamo sul modello più grande, in termini dimensionali, Huawei Mate 9), un SoC che integra al suo interno anche un coprocessore grafico Mali-G71MP8 a 900MHz. La memoria interna è di tipo UFS 2.1 (quindi estremamente veloce) da 64GB con 52 disponibili subito per l’utente, mentre la memoria RAM da 4GB è più che sufficiente per garantire delle prestazioni superlative visto che il sistema e le applicazioni non satureranno mai più di 2,5GB (Huawei ci ha spiegato che la gestione della memoria RAM sfrutta un algoritmo capace di comprendere l’utilizzo che ogni utente fa dello smartphone per allocare la memoria in modo intelligente ed evitare gli sprechi).

  • Sistema operativo: Android 7.0 EMUI 5.1
  • Display: 5.1” FHD (1920x1080) IPS-NEO LCD Corning Gorilla Glass 5 432ppi
  • Processore: Hisilicon Kirin 960 octa-core (4 core A73 a 2,4GHz e 4 core A53 a 1,8GHz)
  • Memoria: 4GB RAM
  • Storage: 64GB ROM UFS 2.1
  • Fotocamera:
    • Fotocamera principale: 20MP B/W e 12MP RGB f/2.2
    • Fotocamera frontale: 8MP f/1.9
  • Connettività: Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, Bluetooth 4.2
  • Porte: USB 2.0 Type-C, jack audio
  • Espansione: microSD, microSDHC, microSDXC
  • Dimensioni: 145.3 x 69.3 x 7 mm
  • Peso: 145g circa
  • SIM slot: Dual SIM
    • GSM 850/900/1800/1900
    • LTE 800/900/1800/2100/2600
  • GPS: GPS, A-GPS, GLONASS/Beidou
  • Sensori: Prossimità, Luminosità, accelerometro, lettore di impronte
  • Batteria: 3200mAh Li-Po
  • Charger Output: 5V 2A/ 4,5V 5A/ 5V 4,5A
  • Colore: Mystic Silver, Graphite, Dazzling Blue, Prestige Gold

Le fotocamere principali del sistema dual-camera griffato Leica (o "co-engineered with Leica" per essere precisi) sono una 12MP a colori molto dettagliata ed una da 20MP, mentre la secondaria è una da 8MP supergrandangolare (l’azienda implementa un accorgimento software che allarga il campo per permettere selfie di gruppo in cui tutti i soggetti sono all’interno dello scatto).

La connettività è ai massimi livelli con una doppia antenna LTE e Wi-Fi, raggiungendo la velocità massima in download di 600Mbps. La stabilità della connessione è superlativa come la ricezione in qualsiasi contesto geografico.
Huawei P10 è un dual nano SIM in cui è possibile sacrificare uno slot per l’installazione di una memoria micro SD sino a 256GB. La batteria è una 3200mAh che con uso medio garantisce la chiusura giornaliera, mentre con uso più massiccio l’approdo alle 20:00 della sera.


Design

Il design di Huawei P10 diventa più morbido ed avvolgente rispetto ai progenitori e il dispositivo è acquistabile in tante colorazioni differenti, partendo dal classico color grafite ("Graphite Black", appunto) sino ad arrivare ai colori di tendenza "Dazzling Blue" e "Greenery" scelti in collaborazione con Pantone Institute.

Il modello che ho provato è il "Mystic Silver" ed ha una lavorazione satinata dell’alluminio colore argento incredibilmente raffinata, piacevole e lussuosa. È ottenuta tramite molteplici fasi di sabbiatura ed è assolutamente perfetta anche se rende la superficie un po' scivolosa, non tanto nella presa quanto nell'ipotesi in cui poggiate lo smartphone su un tavolo. Meglio proteggere il P10 con una cover, inserita nella confezione di vendita dallo stesso produttore.

Huawei P10 ha un telaio monoscocca in alluminio

Ad ogni colore corrisponde un tema di Android abbinato ed una differente finitura del telaio. Oltre alla finitura satinata, ci sono anche le finiture lucida "super high-gloss" per la colorazione "White Ceramic" che per il momento non è attesa in Italia, e "Hyper Diamond-cut". Quest'ultima, traslitterata nel neologismo "iperdiamantata" in italiano, è una preziosa trama a rilievo sulla superficie che conferisce al dispositivo un aspetto particolarmente elegante ed un carattere di altissima artigianalità. È una novità introdotta da Huawei per la prima volta sui P10 e P10 Plus, che serve anche a migliorare la presa e a nascondere le ditate, e che trovate sui modelli "Dazzling Blue" e "DazzlingGold".

Il dispositivo sotto il punto di vista estetico riprende alcuni stilemi cari a Huawei, come la barra in vetro che ospita la doppia fotocamera posteriore, ma con l'aggiunta di qualche dettaglio che potrebbe riportare alla memoria gli Iphone di Apple, in particolare negli inserti in plastica con fusione ad iniezione per le antenne che adesso seguono la curvatura degli spigoli mentre sul P9 erano diritti.

Huawei P10, frontalmente ha no schermo da 5.1" e rivestimento Conring Gorilla Glass 5

Quello che invece l'iPhone dovrebbe imitare dai nuovi Huawei P10 è la totale integrazione della camera posteriore nel telaio, senza sporgenze. Su Huawei P10 la camera è infatti totalmente a filo con il resto dello chassis, mentre sul Samsung S7 sporge di 0.46mm e sull'Apple iPhone 7 Plus protrude addirittura di 1.35mm. Non è solo una questione di design e di gusti, perché ormai tutti sappiamo che la camera sporgente sul telaio è più soggetta a raschi ed urti.

La forma è ergonomica e il feeling all'impugnatura è eccellente grazie alla forma arrotondata del bordo laterale che prosegue sul frontale con il rivestimento in vetro Corning Gorilla Glass 5 con curvatura 2.5D. Huawei non dichiara una certificazione IP per il suo P10, a differenza di altri smartphone concorrenti che vantano classe IP67, ma assicura di aver utilizzato una tecnica di nano-coating per impermeabilizzare il device ed evitare il rischio che possa infiltrarsi l'acqua in caso di pioggia.

Il pulsante d'accensione è curato nei minimi dettagli

La dotazione di interfacce, bottoni e slot sui lati comprende una porta USB-C sul fondo, affiancata da un jack audio combo e da una griglia per lo speaker, un carrellino per le card sul lato sinistro e bilanciere del volume e bottone d'accensione sul lato destro. Huawei si è superata nel design di questo bottone che è incassato nel telaio mediante una fresatura ed ha una superficie zigrinata che rende particolarmente facile trovarlo al tatto. Si distingue anche molto bene alla vista per un profilo laterale di colore differente.


Fotocamera

Huawei P10 utilizza due fotocamere posteriori per raccogliere informazioni relative alla profondità di campo, alla luce e per consentire uno zoom ibrido, come già succedeva su Mate 9 e Huawei P9. In questo caso però si tratta di una tecnologia aggiornata e integrata con nuove funzionalità che viene chiamata Leica Dual Camera 2.0 e che comprende riconoscimento 3D del volto tramite rilevamento su 190 punti, una migliore gamma dinamica e nuove lenti Leica SUMMILUX-H.

Anche il software della fotocamera cambia e diventa più serioso e professionale. Con una doppia pressione sul tasto Volume Meno del bilanciere audio è possibile scattare immediatamente una fotografia, con una velocità da record nella realizzazione dello scatto (0,7ms) ma con un esito incerto dovuto all’impossibilità di guardare cosa stiamo inquadrando. Questa soluzione software privilegia lo scatto veloce a dispetto di uno ben a fuoco e senza mosso.

La dual-camera firmata Leica usa lenti SUMMILUX-H

Il software per la cattura fotografica prevede sulla sinistra sei tasti: attivazione della fotocamera secondaria, filtri, modalità colori (standard, nitidi e delicati), la modalità Portrait, quella di refocus dell’immagine ed il tasto per gestire il flash dual tone del device. Sulla destra troviamo le modalità per la registrazione video, il pulsante di scatto (è possibile scattare anche con la pressione diretta di un punto di messa a fuoco sullo schermo) ed il collegamento rapido alla galleria.
Poco sopra il tasto di scatto virtuale di forma circolare è posizionato un piccolo tasto per entrare nelle impostazioni avanzate ("professional mode") che permettono la regolazione del bilanciamento del bianco, la sensibilità ISO e tante altre funzioni ghiotte per gli amanti dello scatto manuale.

Facendo uno swipe da sinistra verso destra si entra nel menù “Modalità” in cui si può scegliere se usare la seconda fotocamera da 20MP in bianco nero, oltre alla modalità HDR (che si difende bene), Panorama (questa mi ha stupito per semplicità di scatto e resa finale), Notturno, Light Painting, Time Lapse, Rallentatore e Scan documento. La seconda fotocamera da 20MP è stata pensata per acquisire una maggiore quantità di luce e per realizzare fotografie monocromatiche dettagliate e poetiche. Questo sensore riesce a fare quanto promesso ed impressiona scatti molto dettagliati ed ingrandibili senza timore di perdite sensibili di dettaglio.

Meno definita ma altrettanto stupefacente è la fotocamera da 12MP f/2.2 che ha una gamma dinamica estesa, dei colori molto naturali ed un dettaglio stupefacente. In forte controluce è presente qualche flare ma niente di fastidioso o pericoloso per la buona riuscita dello scatto. Il punta e scatta è veloce anche se non da primato nella sua categoria, mentre la resa è sempre ottimale. Penso che questa duo fotografico sia da un nove su dieci e che democratizzi la resa finale che risulterà quasi sempre soddisfacente. La grana fotografica (rumore) è presente solo in condizioni limite quali uno scatto in assenza di luce o in qualche caso con l’uso del flash.

Sotto il punto di vista video il prodotto ha una resa gradevole quando imposteremo la registrazione in Full HD a 30fps (merito della stabilizzazione ottica presente), mentre in Full HD a 60fps o 4K a 30fps un repentino cambio di inquadratura oppure un incedere malfermo daranno luogo ad una registrazione incerta.
Il fuoco è molto buono, solo leggermente lento in presenza di oggetti dal colore uniforme (bianco o nero).


Schermo

Lo schermo è la principale differenza (ma non l'unica) fra Huawei P10 e Huawei P10 Plus. Montano entrambi pannelli IPS ma nel caso del P10 con diagonale di 5.1" e risoluzione Full HD di 1920x1080px mentre nel caso del P10 Plus con diagonale di 5.5" e risoluzione WQHD di 2560x1440px. La luminanza dichiarata è di 500 nits ma, come ormai consuetudine su tutti gli ultimi smartphone Huawei e Honor che abbiamo testato, il nostro spettrofotometro Xrite ha misurato valori di picco superiori a quelli ufficiali.

Abbiamo raggiunto addirittura le 573 candele/m² con una misurazione effettuata lungo il bordo superiore del display, quindi la leggibilità all'aperto è assicurata. Abbiamo però anche rilevato una inconsueta disomogeneità della backlight sul display, più accentuata di altri smartphone Huawei di fascia alta: la brillantezza decresce scendendo dalla parte alta del display, con valori intorno alle 540 candele al centro ed un minimo di circa 520 candele sull'angolo inferiore sinistro.

Lo schermo ha una luminanza molto alta ma leggermente disuniforme

Lo schermo è rivestito in vetro Corning Gorilla Glass 5, fino a 4 volte più resistente agli urti ed alle cadute rispetto alle soluzioni concorrenti e quindi la migliore protezione immaginabile per il vostro P10.

Audio

La griglia dell’altoparlante di sistema è posizionata di fianco alla porta di ricarica del device, donando un’esperienza mono di livello medio. Non consiglio di utilizzare l’audio alla sua potenza di uscita massima perché esso risulterà scatolato e con un effetto “eco” poco piacevole. L’ascolto dell’interlocutore dalla cassa di sistema è semplice anche in auto, sebbene mi aspettassi qualche basso in più che avrebbe reso l’ascolto tutta un’altra cosa.

Ottima la qualità di ascolto con cavo jack e parimenti soddisfacente l’uso di periferiche Bluetooth per la fruizione di contenuti musicali sia in streaming che in locale, senza alcuna disconnessione imprevista o fastidiosa.


Tasto a sfioramento

Il tasto per il riconoscimento delle impronte digitali è stato spostato dalla scocca posteriore nel P9 a quella anteriore nel P10 ed è integrato direttamente nel vetro della fotocamera. È una nuova soluzione proposta da Goodix, azienda leader nel settore delle tecnologie capacitive di riconoscimento del tocco, chiamata IFS, acronimo di Invisible Fingerprint Sensor, perché permetterebbe di avere il sensore fingerpint e il pulsante home assolutamente integrato ed invisibile nel rivestimento in vetro. La tecnologia IFS è stata inventata nel 2014 e nel tempo è stata perfezionata giungendo nel 2016 a vincere un CES Innovation Award.

Huawei ha implementato la tecnologia Goodix IFS in una soluzione meno estrema, ribassando leggermente l'area dedicata al sensore per renderla più facilmente riconoscibile. Esteticamente si ha una gradevole uniformità e una totale assenza di soluzione di continuità, ma senza arrivare all'eccesso di rendere il sensore invisibile alla vista.

Particolare del sensore d'impronta digitale con tecnologia Goodix IFS

La posizione frontale del fingerprint avvantaggia l'utente che può sbloccare il device senza doverlo impugnare, magari mentre si trova poggiato sul tavolo o su una scrivania. Il tasto diventa più ampio con i bordi arrotondati ed una capacità di riconoscimento dell’impronta che ridefinisce il concetto di velocità ed affidabilità. Ad oggi è il sensore biometrico più veloce del mercato Android.

Oltre alle sorprendenti capacità di riconoscimento, è possibile impostare il tasto per compiere una serie di azioni (Smart Touch) come andare sulla Home con una pressione prolungata, andare indietro con una fugace ed infine accedere al multitasking con uno swipe da destra verso sinistra e viceversa.
Se non volessimo affidarci ad un singolo tasto per lo svolgimento delle nostre operazioni quotidiane, è possibile usufruire dei tasti virtuali a schermo, attivabili nelle impostazioni sotto la voce “Tasto di navigazione”.
L’integrazione nel vetro del display rende questo tasto non solo comodo ma quasi del tutto invisibile all’utente, nota positiva dal punto di vista estetico e non deficitaria da quello pratico perché l’incavo del tasto è facilmente individuabile anche senza guardare.

Test

Analizzando i risultati benchmark si evince come questo prodotto superi le prestazioni di tutti i dispositivi del 2016, sorpassando mostri sacri come il Samsung Galaxy S7. Andando oltre i meri numeri, la celerità nello svolgimento di tutte le azioni quotidiane è garantita da un comparto hardware di rilievo e da un buon software, che rendono questo P10 l’ideale per chi non voglia aspettare neanche un secondo di troppo nell’uso giornaliero del dispositivo. Giocare è un vero piacere e la scocca, complici i materiali, diventa tiepida ma mai bollente (37°C).

Vi ricordo che la GPU ARM Mali G71, integrata nel SoC Hisilicon Kirin 960, supporta i set di API OpenCL, OpenGL ES e Vulkan, ed è stata la prima al mondo ad impiegare l'architettura Bifrost di ARM che riduce i consumi del 20% senza andare a scapito delle prestazioni grafiche.

Quadrant Totale CPU Memoria I/O 2D 3D
42695 150728 20211 39543 501 2491
Antutu Totale 3D UX CPU RAM
148100 56640 44077 36542 10841
Geekbench 4 Single-core Multi-core
1943 6156
Vellamo Browser Metal Multicore
6574 4384 4373
GFX Bench Car Chase offs. Manhattan 3.1.1offs. Manhattan 3.1 offs. Manhattan offs. T-Rex offs. Tessellation offs. Texturing offs. ALU 2 offs.
585,2 624 1088 1758 3088 3582 3945 MTexel/s 2517
3DMark
Ice Storm Extreme
Ice Storm Unlimited Sling Shot

13357
26158 2258
G1 60,3 fps G2 56 fps Physics 42,5 fps G1 215 fps G2 107 fps Physics 48,5 fps G1 14,7 fps G2
8,3 fps
Physics 1/ 2/ 3
35,4/ 18,3/ 10 fps
PCMark  Work 2.0 
 6290 Web browsing Video editing Writing Photo editing Data manipulation
5418 5327 6537 9463 5514

Batteria, qualità telefonica e temperature

La qualità telefonica in chiamata è perfetta: l’audio è molto alto e chiaro e la ricezione fissa sul massimo delle tacche.
La batteria, che è un’unità non rimovibile da 3200mAh, soffre di wakelock (consumo anche in stand-by, probabilmente derivante dal software non definitivo a bordo) e ci garantisce (dopo l’aggiornamento notificato da 246MB) completa tranquillità sino all’ora di cena, momento in cui è possibile dare una veloce ricarica per proseguire la serata in completa autonomia.

Il connettore USB type-C sul fondo permette di ricaricare la batteria con ricarica rapida Huawei Supercharge in circa 1.10h, come abbiamo già anticipato nella sezione Unboxing. Huawei Supercharge agisce sull'amperaggio e non sul voltaggio per ottenere lo stesso risultato di altre tecnologie di ricarica rapida senza l'inconveniente dell'innalzamento delle temperature ed i rischi di cortocircuito ed esplosione della batteria ad esso associati.

Temperature sul retroTemperature sul lato frontale

La termocamera ha misurato una temperatura massima di circa 41° concentrata prevalentemente in alto sulla destra della capsula auricolare. Non è una temperatura preoccupante ma l'area interessata corrisponde a quella sulla quale poggiamo l'orecchio in chiamata e questo potrebbe rendere poco confortevoli telefonate lunghe soprattutto nei mesi estivi. Usate una coppia di auricolari o il vivavoce.

Conclusioni

Huawei P10 non vuole sconvolgere il mercato, non punta su design modulare, schermi bezel-less, risoluzioni dello schermo strane o super definite, ma fa tesoro degli insegnamenti degli scorsi anni per migliorare tutto il migliorabile: la fotocamera è eccezionale in quasi tutti i contesti (DxOMark le assegna un 87 su 100), le dimensioni del dispositivo sono perfette per un uso ad una mano, il sensore biometrico è bellissimo e comodissimo, infine la costruzione è degna di prodotti ben più costosi.

Huawei P10 ha molta concretezza ma poca spregiudicatezza

La cosa che al momento non mi ha stupito è la batteria, anche se esiste del margine operativo per il miglioramento delle sue prestazioni, ma su questo punto vorrei aspettare il 30 marzo, giorno di commercializzazione di questo P10 e data per la quale mi aspetto un firmware meno acerbo e più definitivo. Il prezzo di 649 euro penso sia in linea, se non al di sotto, di altri produttori e non posso fare altro che consigliare l’acquisto visto che in quella cifra sono comprese anche una pellicola per lo schermo ed una cover.

Potete aggiungere il servizio Gold Member VIP che comprende 3 anni di garanzia del produttore, garanzia kasko di 3 mesi per il display con sostituzione gratuita dello schermo per qualsiasi danno accidentale, e sostituzione gratuita del device per eventuali difetti hardware durante i primi tre mesi dall'acquisto.

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