Recensione dell'Asus PadfoneNella nostra recensione, pregi e difetti dell'Asus Padfone, l'originale smartphone Qualcomm Snapdragon S4 based che si trasforma in tablet e in notebook con l'ausilio di una Padfone Station Pad e di una keyboard Padfone Station Dock.


Annunciato lo scorso anno al Computex 2011, il nuovo dispositivo "ibrido" di Asus spinge il concept dei suoi ormai consolidati tablet Transformer un passo avanti, con l'aggiunta di un ulteriore stadio: dal tablet che può diventare un notebook si passa ad uno smartphone 3-in-1, capace d trasformarsi in tablet ed in notebook mediante appositi componenti.

Da poco sbarcato anche nel Bel Paese, Asus Padfone si presenta come una soluzione innovativa e adattabile alle esigenze di chi ha bisogno di un "ecosistema" di dispositivi all'occorrenza più compatti e portatili o più ampi e comodi, senza pagare il pegno della ridondanza di molteplici abbonamenti dati e senza doversi preoccupare della sincronizzazione delle informazioni.

Due le configurazioni inizialmente disponibili. La prima è proposta da TIM e consiste in un Padfone 16GB con tablet dock e tastiera in abbonamento insieme ad un piano tariffario oppure anche in un'unica soluzione con prezzi che oscillano fra i 700 ed i 750 euro, mentre la seconda comprende un Padfone 32GB e la sola Padfone Station tablet al prezzo di 699 euro. Recentemente s'è aggiunta una terza opzione che prevede unicamente lo smartphone Padfone 32 GB al prezzo di 599 euro.

I tre dispositivi che compongono Asus Padfone: smartphone, tablet e tastiera

Il "cuore" di questo ecosistema è infatti uno smartphone Android ICS 4.0 (ma è stato già annunciato un aggiornamento ad Android 4.1 Jelly Bean) basato su SoC Qualcomm Snapdragon S4, mentre la Padfone Station (tablet) e la Padfone Station Dock (tastiera) fungono da elementi "satelliti" con i quali lo smartphone si integra perfettamente. La tastiera dock costituisce un evidente segno di continuità rispetto ai tablet Asus Transformer, mentre la tablet dock è una vera novità consacrata da un brevetto internazionale.

Lo smartphone Asus Padfone è il cuore dell'intero sistema

In ogni caso è possibile acquistare in un secondo momento e separatamente sia la Padfone Station tablet che la tastiera Padfone Station Dock al prezzo di 149 euro.

Si tratta di un prodotto che fa dunque del fattore di forma il suo punto di forza e originalità, senza però scendere a compromessi in termini di dotazione hardware. Dopo aver avuto la possibilità di provare il Padfone in anteprima sottoponendolo ad una prolungata e approfondita prova su strada, siamo finalmente in grado di mettere l'ultima parola sui risultati ottenuti da Asus con questo innovativo device 3-in-1.

Asus Padfone in modalità notebook


Caratteristiche tecniche

Padfone:

  • Sistema operativo: Android 4.0 "Ice Cream Sandwich" (4.0.4 dopo l'ultimo update, è stato annunciato un aggiornamento ad Android 4.1 Jelly Bean)
  • Processore: Qualcomm Snapdragon S4 8260A Dual-Core 1.5 GHz
  • Memoria RAM: 1 GB LPDDR2
  • Storage: 16/32/64 GB eMMC NAND (in Italia attualmente sono disponibili le configurazioni da 16GB con tastiera e da 32GB senza tastiera)
  • Display: Super AMOLED multitouch capacitivo da 4.3” con risoluzione 540 x 960 pixel
  • Fotocamera: principale da 8 MP (F/2,2) con auto-focus e flash LED, frontale VGA con fixed focus
  • Connettività: Modulo 3G/2G integrato per la connessione dati (GSM/GPRS/EDGE Quad-band, WCDMA/HSPA+), WLAN 802.11 b/g/n, Bluetooth 4.0, gpsOneGen 8A con GLONASS (A-GPS supportato)
  • Porte: Jack audio combo da 3.5 mm per cuffie e microfono, 1 x micro-USB, 1 x micro-HDMI
  • Espansioni: Slot per SIM card, slot per Micro-SD (SDHC/SDXC fino a 64 GB)
  • Audio: microfono integrato e speaker
  • Batteria: capacità 1520 mAh, tecnologia al litio
  • Sensori: Sensore di luce ambientale, accelerometro, compasso elettronico, giroscopio, sensore di prossimità e movimento
  • Tasti: tasti volume +/-, tasto accensione
  • Dimensioni: 128 x 65.4 x 9.2 mm
  • Peso: 129 g

Padfone Station:

  • Display: TFT multitouch capacitivo da 10.1'' con risoluzione 1280 x 800 pixel
  • Fotocamera: frontale da 1.3 MP con fixed focus (utilizza la fotocamera da 8 MP del Padfone come fotocamera principale)
  • Connettività: antenna 3G e doppia antenna GPS GLONASS di supporto alle antenne del Padfone
  • Porte: jack audio combo da 3.5 mm, connettore proprietario a 40 pin (per alimentazione, scambio dati e collegamento alla Padfone Station Dock)
  • Audio: microfono integrato, altoparlante SonicMaster
  • Batteria: capacità 6600 mAh, tecnologia al litio
  • Sensori: sensore di vibrazione, sensore di luce ambientale
  • Tasti: tasti volume +/-, tasto accensione, leva di apertura del vano per il Padfone
  • Dimensioni: 273 x 176.9 x 13.55 mm
  • Peso: 724 g

Padfone Station Dock:

  • Porte: connettore proprietario 40pin, 2 x porte USB 2.0, lettore di memory card multiformato (MMC e SD/SDHC)
  • Batteria: capacità 6600 mAh, tecnologia al litio
  • Tasti: tastiera QWERTY estesa, touchpad
  • Dimensioni: 271 x 185 x 28 mm
  • Peso: 640 g

Unboxing

Per una descrizione più approfondita del nostro unboxing vi rimandiamo all'anteprima filmata e redatta in presa diretta dal Computex 2012 tenutosi a Taipei, riportandone brevemente gli aspetti salienti.

La confezione del Padfone ricalca l'attuale trend per quanto riguarda il packaging di smartphone di fascia alta, ed è costituita da una scatola nera di forma rettangolare sui cui lati è impresso il profilo corrispondente del dispositivo.

L'interno della confezione è sapientemente organizzato in un insieme di vani che contengono in maniera ordinata lo smartphone, la documentazione a corredo, la batteria da 1520 mAh, una coppia di auricolari in-ear con microfono, un cavo microUSB-USB per la ricarica e lo scambio dati, e l'alimentatore USB in dotazione.

Le confezioni di Padfone e Padfone Station durante l'unboxing

La Padfone Station è ospitata da una confezione a sé, analoga a quella del Padfone per quanto riguarda estetica e design, ma ovviamente di proporzioni molto diverse. Al suo interno troviamo quindi la Padfone Station, la documentazione cartacea e un cavo proprietario USB per l'alimentazione e lo scambio dati. La versione che abbiamo avuto modo di provare includeva nella confezione anche il Padfone Stylus, una penna capacitiva che svolge anche la funzione di auricolare Bluetooth, ma che non fa parte della dotazione standard dei modelli di Padfone Station distribuiti in Italia.


Design e prime impressioni

Abbiamo avuto già modo di fornire un dettagliato hands-on del Padfone e dei suoi accessori, qui riporteremo in sintesi le nostre conclusioni iniziali tratte durante il primo contatto.

Padfone

Ad un primo contatto con lo smartphone è l'ampio schermo capacitivo Super AMOLED da 4.3'' a catturare per primo l'attenzione. È rivestito da uno strato di vetro Corning Gorilla Glass per proteggerlo da graffi e urti e da una pellicola HCLR per aumentare la leggibilità delle informazioni in esterni.

Spostando la nostra attenzione sul Padfone nel suo complesso riconosciamo i tratti caratteristici del design "Zen" di Asus nella cover posteriore in policarbonato, la quale presenta una superficie con incisioni concentriche che conferiscono al dispositivo un aspetto elegante e al tempo stesso migliorano la sicurezza dell'impugnatura. La colorazione bronzo della cover si abbina alla perfezione alla cornice silver che circonda il telaio ed al nero glossy dello schermo creando un insieme esteticamente appagante.

Asus Padfone ha un design semplice ma molto elegante

In sintesi il fattore forma sottile e compatto ed il design raffinato e "fuori dal coro" vanno sicuramente a favore del Padfone, che riuscirà a incontrare i gusti di una più ampia platea di potenziali acquirenti.

La cover dello smartphone con l'incisione circolare concentrica del motivo Zen

Padfone Station

Come per il Padfone, il lato frontale della Padfone Station è sostanzialmente dominato dallo schermo LCD WXGA da 10.1'', anche questo interamente rivestito da uno strato in vetro Gorilla Glass. La cornice che circonda lo schermo, la quale ospita principalmente la fotocamera frontale da 1.3 megapixel e il sensore di luminosità, ha dimensioni abbastanza importanti portando la superficie complessiva a circa 27x18 centimetri, in linea con i parametri tipici del tablet Asus di prima generazione e di medesima diagonale TF101.

Asus Padfone in modalità tablet con la Station Pad

Se soffermandosi solo sul lato frontale della Station si ha l'impressione di trovarsi di fronte ad un comune tablet, spostando l'attenzione sul retro del dispositivo la natura di "contenitore" per il Padfone viene immediatamente rivelata. Sul lato superiore della cover posteriore è infatti prominente lo sportello dell'alloggiamento per lo smartphone, decorato con la stessa finitura a cerchi concentrici che caratterizza il retro del Padfone, sovrastante un sottile listello con finitura metallica che riporta il nome del dispositivo.

Padfone Station Dock

L'ultima componente del sistema 3-in-1 del Padfone è la tastiera-dock a cui la Padfone Station può essere agganciata, ottenendo l'equivalente di un notebook ultraportatile Android. Quasi identica alla keyboard dock già introdotta per i primi tablet Transformer di Asus, la Station Dock potenzia le funzionalità del Padfone offrendo una comoda tastiera fisica con layout a isola (con dimensioni pari al 92% rispetto a una tastiera tradizionale) e un touchpad con due pulsanti, espandendone allo stesso tempo la connettività aggiungendo alla dotazione della Station un lettore di schede di memoria multiformato (MMC, SD/SDHC) e due porte USB 2.0 standard.

La Padfone Station Dock è una tastiera dock con l'aggiunta di uno hub di porte e di una batteria ausiliaria

Oltre alla comodità offerta dalle porte addizionali e dalla disponibilità di una tastiera QWERTY completa, come per la Padfone Station la Dock integra al suo interno una batteria da 6600 mAh, che combinata a quelle presenti nello smartphone e nel guscio-tablet dovrebbe garantire un'autonomia record di 102 ore a detta del produttore.

Seppure utilissima per espandere le funzioni del Padfone, la Padfone Station Dock ha tuttavia un design non più attuale, molto più spesso e tozzo rispetto alle esili tastiere dock dei tablet Transformer di ultima generazione.

Padfone Stylus Headset

La penna capacitiva inclusa nel nostro Padfone (vi ricordo che in Italia va acquistata separatamente come accessorio opzionale) svolge anche, come abbiamo già detto, la funzione di auricolare Bluetooth.

La penna capacitiva Stylus Headset con il Padfone

Caratterizzato da una robusta struttura metallica, grazie alla presenza di un altoparlante e un microfono il Padfone Stylus può essere usato come fosse una piccola "cornetta telefonica" per fare e ricevere chiamate mentre si utilizza il Padfone in modalità tablet, evitando quindi l'inconveniente di estrarre lo smartphone dalla Station.


Interfacce

Parlare della dotazione in termini di dispositivi e porte di I/O del solo Asus Padfone equivarrebbe a raccontare una storia a metà. Se infatti lo smartphone presenta un insieme di interfacce decisamente completo, una volta inserito nella Padfone Station solo le interfacce di quest'ultima - ed eventualmente della Station Dock - risultano effettivamente accessibili. Vediamo quindi nel dettaglio cosa hanno da offrire i vari componenti dell'ecosistema "Padfone".

In sintesi, l'unica interfaccia che effettivamente si va a perdere nel momento in cui si inserisce il Padfone nella tablet Station è l'uscita video HDMI, utilizzata per trasmettere appunto il segnale video al touchscreen LCD da 10.1 pollici. Non si tratta però di un vero inconveniente perché nell'ipotesi in cui l'utente decidesse di guardare un film dal Padfone su un televisore HD, non dovrebbe fare altro che estrarre lo smartphone dalla tastiera dock e utilizzare la porta microHDMI integrata. Lo schermo della Padfone Station sarebbe infatti superfluo in questo scenario, in cui si potrebbe contare sul ben più ampio schermo di una TV o di un monitor esterno.

L'utilizzo della Station Dock aggiunge all'ecosistema due utilissime porte USB standard e un lettore di memory card, rendendo effettivamente il dispositivo completo più vicino a un netbook o ad un notebook ultraportatile che a un tablet. Da notare che queste interfacce non sono alimentate dalla batteria interna della tastiera dock e quindi funzionano perfettamente anche se quest'ultima è completamente esausta.

Il Padfone

Lato sinistro: Il lato sinistro dello smartphone ospita una porta micro-HDMI, una micro-USB e tre piccoli pin metallici, connettori che vengono utilizzati per il collegamento alla Padfone Station.

Lato sinistro dello smartphone Padfone

Lato destro: Unico elemento che "altera" il profilo destro dello smartphone è il bilanciere per il controllo del volume.

Lato superiore: Sulla sommità dello smartphone sono presenti, come spesso avviene, il pulsante d'accensione e un jack audio combo da 3.5 mm.

Lato superiore e lato destro dello smartphone

Lato inferiore: Sulla parte bassa del dispositivo troviamo il microfono integrato e una piccola scanalatura ricavata sulla cover posteriore per facilitare la rimozione di quest'ultima e l'accesso alla batteria e agli slot SIM e microSD.

Batteria e slot di espansione dentro lo smartphone

La Padfone Station

Lato sinistro: Sul lato sinistro del tablet troviamo il jack audio combo da 3.5 mm per collegare cuffie e/o microfono e il bilanciere per la regolazione del volume.

Lato superiore: Al centro del lato superiore del tablet troviamo la leva di sblocco del vano posteriore all'interno del quale viene inserito il Padfone. Subito a sinistra sono inoltre presenti un LED che indica lo stato d'alimentazione e il pulsante d'accensione/spegnimento.

Profilo superiore e sinistro del tablet

Lato destro: Il lato destro è sgombro di pulsanti, presentando unicamente un piccolo foro che ospita il microfono integrato della Padfone Station.

Cover e fondo del tablet

Lato inferiore: La base del dispositivo presenta due fenditure utilizzate per agganciare la Padfone Station alla Station Dock, e al centro di queste ultime è posto invece un connettore proprietario a 40 pin per lo scambio dati e l'alimentazione della Station.

All'interno del vano predisposto ad ospitare il Padfone sono infine celati un connettore micro-USB e uno micro-HDMI, che ovviamente combaciano con le rispettive porte presenti sul lato sinistro del Padfone. Non mancano i tre pin metallici che permettono all'antenna UMTS dello smartphone di sfruttare l'antenna esterna 3G integrata nella Station.

La Padfone Station Dock

Lato sinistro: Il lato sinistro della tastiera dock presenta il connettore proprietario, il led dello stato di carica della batteria, e una prima porta USB 2.0.

Le porte sul lato sinistro della tastiera Padfone Station Dock

Lato destro: Il lato destro ospita una seconda porta USB e un comodo lettore di memory card multiformato.

Sul lato destro si notano una porta USB standard ed il lettore di memorie SD

La dock non presenta ulteriori interfacce ad eccezione del lato posteriore, dove è posto il vano a "morsetto" munito di connettori dedicati nel quale viene agganciata la Padfone Station trasformando i due elementi in un unico mini-notebook.


Piattaforma hardware

Come abbiamo avuto modo di ribadire più volte, il cuore tecnologico dell'Asus Padfone è il System-on-Chip Snapdragon S4 di Qualcomm. Nello specifico si tratta del modello MSM8260A dotato di un processore dual-core Krait operante a 1.5 GHz con architettura ARM Cortex A9 fortemente personalizzata ed ottimizzata da Qualcomm e GPU Adreno 225 integrata, accoppiati ad una abbondante dotazione di memoria RAM LPDDR2 pari a 1 GB.

Avevamo già avuto modo di analizzare e approfondire quanto offerto dai nuovi SoC Qualcomm S4 in occasione del Mobile World Congress di quest'anno concentrandoci in particolare sul chip MSM8960: pressoché tutte le considerazioni fatte allora si applicano identicamente al SoC utilizzato da Asus nel Padfone, in quanto l'MSM8260A si differenzia unicamente per l'assenza del modem LTE 4G in luogo di un modem UMTS standard.

Pur non vantando un processore a quattro core, l'architettura dual-core Krait di Qualcomm ha avuto modo di dimostrare sul campo come le ottimizzazioni apportate all'architettura ARM Cortex hanno permesso di ottenere un sostanziale incremento prestazionale sufficiente a eguagliare o superare soluzioni quad-core concorrenti. Insomma, i core Krait anticipano molte delle novità dei core ARM Cortex A15 e pertanto riescono a sprigionare prestazioni nettamente superiori ai core ARM Cortex A9 standard.

Processore Qualcomm Snapdragon S4 MSM8260A (variante dello MSM8960)

Grazie alla riduzione del processo produttivo, all'integrazione di un coprocessore floating point VFPv3 e di un motore di processamento multimediale NEON, alla scalabilità dinamica e indipendente della frequenza operativa di ciascun core e all'ottimizzazione delle componenti del chip nel suo complesso, l'incremento prestazionale offerto dalla piattaforma Snapdragon S4 non deve tuttavia scontare un incremento sostanziale dei consumi.

Se il passaggio a CPU Krait ha segnato un salto qualitativo e strutturale, una piccola "rivoluzione" rispetto all'architettura Scorpion, in questa ottica la GPU Adreno 225 rappresenta invece un elemento di "evoluzione" rispetto ad Adreno 220, dalla quale eredita gran parte del design incrementando il numero di shader e la frequenza di clock. Nonostante questo abbiamo avuto già modo di provare sul campo come Snapdragon S4 sia in grado di offrire delle eccellenti prestazioni multimediali in qualsiasi tipo d'applicazione.

Queste considerazioni generali si traducono nell'Asus Padfone in un'esperienza d'uso assolutamente positiva: dall'esplorazione dei menu allo scrolling tra le icone, dalla navigazione web alla riproduzione di contenuti multimediali, il Padfone ha sempre restituito una sensazione di reattività e fluidità al top garantendo una user experience senza compromessi. Vedremo come queste impressioni si traducono in misurazioni analitiche e oggettive in una serie di test sintetici e specifici.

Connettività

Sotto il profilo della connettività, l'Asus Padfone offre un supporto completo a tutti i protocolli più diffusi e con ottima qualità del segnale, sia questo relativo alla ricezione da reti wireless WiFi che alle reti mobili 2G/3G. Le interfacce di rete Bluetooth 4.0, Wireless 802.11 b/g/n e GSM/UMTS sono infatti integrate direttamente nel SoC Snapdragon S4 MSM8260A e bisogna convenire che Qualcomm è una garanzia assoluta di qualità in questo ambito.

Stesso discorso per il GPS, estremamente veloce nell'eseguire il fix assistito e in grado di riallacciarsi istantaneamente ai satelliti dopo un'interruzione di copertura. La ricezione è eccellente e siamo riusciti ad agganciarci ad un numero sufficiente di satelliti anche stando all'interno di un edificio.

Decisamente apprezzabile la scelta di Asus di integrare due ulteriori antenne GPS e 3G nella Padfone Station, antenne che fungono da amplificatore per lo smartphone e controbilanciano il teorico abbattimento delle capacità di ricezione causato dall'inserimento del Padfone all'interno del guscio-tablet, talvolta migliorandone addirittura le prestazioni. Abbiamo un'unica osservazione da fare in merito, con riguardo alla ricezione del GPS: abbiamo notato che in condizioni di scarsa ricezione, come ad esempio all'interno di un edificio, le prestazioni del GPS in modalità tablet sono leggermente inferiori rispetto a quelle del solo smartphone. Non abbiamo invece rilevato lo stesso problema all'aperto o comunque in condizioni di ricezione meno difficoltose.

GPS test

Non abbiamo riscontrato un comportamento analogo per quanto riguarda la ricezione del segnale delle reti cellulari 2G/3G. In questo scenario il Padfone si comporta in modo analogo sia in modalità smartphone che in modalità tablet, anche se l'icona di stato e le informazioni di sistema indicano assenza di segnale. Non si tratta quindi di un vero problema di ricezione ma unicamente di un bug software che non influisce in alcun modo sulle capacità telefoniche del tablet e che ci aspettiamo che Asus corregga comunque il prima possibile per evitare quasiasi fraintendimento o confusione negli utenti.


Ergonomia

Abbiamo avuto modo di fare qualche accenno sulle impressioni "esteriori" del sistema Padfone, rilevando come al design innovativo, sottile ed elegante dello smartphone si contrapponga invece un fattore forma meno ispirato e molto simile ai primi tablet Transformer di Asus per la Padfone Station. Dopo un utilizzo prolungato non possiamo che confermare le nostre prime impressioni: appare evidente una disparità nella cura del design tra lo smartphone e il resto delle componenti testate.

L'Asus Padfone è senza dubbio un terminale di ultima generazione, dentro e fuori la scocca, comodo sia da impugnare durante lunghe telefonate che da utilizzare nelle sue funzioni di produttività e multimedialità. Combinandolo con la Padfone Station non otteniamo parimenti un tablet di ultima generazione, sia per quanto riguarda l'aspetto che per il formato più pesante ed ingombrante rispetto a tablet high-end "puri" dotati di schermi con medesima diagonale.

Lo stesso discorso vale combinando tutte le componenti: quello che si ottiene ha l'aspetto di un netbook molto ingombrante che ricorda da vicino i primi modelli da 10 pollici come dimensioni e peso (per quest'ultimo ci aggiriamo sul chilo e mezzo, non indifferente se messo in relazione con gli 1.1 kg del Transformer Prime dockato o i risultati raggiunti da molti ultrabook con diagonale da 11 pollici).

Il Padfone completo in modalità laptop raggiunge dimensioni un po' ingombranti

D'altro canto questi inconvenienti sono principalmente frutto dell'originalità della soluzione proposta da Asus: si tratta infatti del primo dispositivo nel suo genere, e come per il primo Transformer sappiamo che saranno possibili molte ottimizzazioni e perfezionamenti. D'altro canto il concept per cui la stragrande maggioranza dell'hardware che muove il dispositivo è concentrata nello smartphone permette alla Padfone Station di operare a temperatura pressoché costante (il dissipatore integrato viene logicamente impiegato per raffreddare il Padfone all'interno), e lo stesso vale per la tastiera dock.

Un altro aspetto che ci ha colpito positivamente del connubio Padfone + Station è proprio nella realizzazione del vano che ospita lo smartphone. Lo sportello è infatti immediatamente individuabile grazie alla finitura a cerchi concentrici che riprende il retro del Padfone, e l'ampia leva di apertura risulta molto pratica e facile da utilizzare. Agganciare ma soprattutto sganciare lo smartphone dal suo alloggiamento è sorprendentemente semplice e rapido grazie alla doppia funzione dello sportello, che se aperto oltre un certo angolo funge da leva per distanziare il dispositivo dai connettori quel tanto che basta per una rimozione sicura.

Inserimento del Padfone nello sportellino del tablet

Multimedia

Come abbiamo detto in precedenza, l'Asus Padfone beneficia a trecentosessanta gradi delle ottime prestazioni della piattaforma Snapdragon S4. Lo stesso vale per l'esperienza d'uso multimediale, sia questa legata alla riproduzione di contenuti o all'intrattenimento videoludico. Vedremo più avanti come queste considerazioni "empiriche" vengono confermate anche dai benchmark che abbiamo eseguito sul dispositivo.

A nulla varrebbero però queste potenzialità se impiegate per visualizzare immagini e video su schermi poco definiti o di scarsa qualità. Fortunatamente questo non è il caso del Padfone, che impiegando un pannello Super AMOLED sfoggia un'ottima resa cromatica affiancata a luminosità e contrasto di ottimo livello. La risoluzione di 960 x 540 pixel, pur non essendo insuperata, risulta più che adeguata per un resa nitida di icone, testo e immagini.

Asus Padfone in sé è uno smartphone da 4,3 pollici con display Super AMOLED

Questo tipo di schermo è al centro di una accesa discussione fin dal suo debutto nel 2010 per via dell'impiego di una matrice pentile che comporta un numero inferiore di subpixel. A prescindere da questo dibattito di natura tecnica, alla vista lo schermo del Padfone risulta veramente eccellente, con un ottimo contrasto, colori saturi ma non troppo carichi ed una eccezionale nitidezza.

La visibilità in esterni è inoltre molto buona, sia per l'utilizzo di un rivestimento HCLR per ridurre i riflessi che per la predisposizione di una modalità "outdoor" che incrementa ulteriormente la luminosità del display. Lo schermo è quindi leggibile anche se investito direttamente dalla luce solare e si presta quindi ad un impiego in auto come navigatore satellitare.

Soddisfacente anche lo schermo LCD della Padfone Station con una risoluzione standard di 1280 x 800 pixel, che tuttavia utilizzando un più comune pannello con tecnologia IPS non riesce a raggiungere lo standard qualitativo dello schermo AMOLED, ma risulta tuttavia molto più comodo nella digitazione e navigazione web grazie all'incremento della dimensione dei caratteri e della tastiera virtuale.

Lo schermo da 10 pollici IPS è buono ma meno brillante dello schermo AMOLED del telefono

Il display della Station pad non riesce a raggiungere lo stesso livello di luminanza dello schermo dello smartphone, pertanto consigliamo vivamente di usare quest'ultimo in auto o in altre condizioni di forte luminosità ambientale.

Un ulteriore punto di forza della Padfone Station è l'altoparlante integrato: si tratta di uno speaker mono con tecnologia SonicMaster in grado di riprodurre musica e suoni ad un volume molto maggiore rispetto a molti tablet attualmente in commercio L'elevato volume e la buona fedeltà di riproduzione sono state ottenute dal team "Golden Ear" di Asus integrando il miglior speaker possibile nello spessore disponibile, e vista la natura della Station di "contenitore" con minore logica operativa rispetto ad altri tablet possiamo dedurre che siano stati in grado di inserire una cassa più grande della media.

Anche il modulo fotografico principale vanta delle specifiche di alto livello. Si tratta di un sensore da 8 megapixel (3264 x 2448 pixel) con sistema di messa a fuoco automatico e un'ottica a 5 elementi e apertura massima del diaframma F/2.2 in grado di catturare anche video full-HD a 1080p. La resa cromatica e l'intensità dei contrasti è soddisfacente nella maggior parte degli scatti, ma i risultati in termini di resa dei dettagli variano molto a seconda delle condizioni di scatto.

Software di gestione della fotocamera

Un ulteriore problema è dato dal ritardo nello scatto da parte dell'otturatore elettronico. Diamo spesso per scontato che anche la maggior parte delle fotocamere compatte soffra di questo problema, problema che non di rado troviamo accentuato in smartphone e cellulari. L'Asus Padfone presenta tuttavia un ritardo sistematico tra la pressione del pulsante di scatto e l'effettiva cattura dell'immagine che può portare a dover effettuare tentativi multipli quando si ha a che fare con soggetti in movimento o con primi piani estemporanei. Non migliora la situazione il software che pilota il modulo fotografico, che non offre alcune funzioni avanzate come la stabilizzazione di immagine o la selezione dello scatto migliore.

Una foto scattata con Asus Padfone

Va tuttavia segnalato come Asus si sia attivata per fornire un supporto solerte alle problematiche connesse al modulo fotografico con il rilascio di firmware aggiornati che hanno già portato miglioramenti alla gestione della fotocamera, segno che forse le limitazioni fino ad ora riscontrate sono in buona parte dovute al software e potenzialmente superabili.

Un tramonto "catturato" dal Padfone

Per quanto riguarda le capacità di cattura video, le incertezze riscontrate nelle fotografie sono decisamente meno evidenti - complice anche la minore risoluzione di acquisizione - e diventano visibili solo in condizioni di luce molto scarsa. All'infuori di queste circostanze particolarmente sfavorevoli, il Padfone risulta un validissimo camcorder da poter utilizzare in assenza di una videocamera dedicata anche per risultati di un discreto livello qualitativo.


Dynamic Display Switch

Se il collegamento di una tastiera dock al tablet non è una novità e non presenta particolari difficoltà tecniche, quello di smartphone e tablet invece è ben più innovativo e complesso. Asus ha elaborato un particolare metodo, oggetto di un brevetto internazionale, che consente il passaggio ed il ridimensionamento pressoché immediato dell'output video dallo schermo da 4,3 pollici dello smartphone a quello da 10 pollici del tablet.

Quest'abilità viene definita "cambio dinamico di schermo", traducendo in italiano la denominazione "Dynamic Display Switch". Per l'utente, tutto è estremamente semplice ed immediato: basta far scivolare il Padfone all'interno della Station Dock per vedere comparire sullo schermo del tablet la UI di Android se non addirittura la stessa applicazione che stava utilizzando, esattamente come l'aveva lasciata.

Dalla finestra "Impostazioni di Asus Padfone", si può consultare l'elenco delle applicazioni installate sul dispositivo e che supportano la tecnologia DDS di Asus e decidere quali abilitare al passaggio dinamico. Asus ha dichiarato che astrattamente qualsiasi applicazione che supporti la visualizzazione smartphone così come quella tablet è compatibile con la tecnologia DDS e la nostra prova non ha smentito questa affermazione.

Asus Padfone immediatamente prima dello switch dinamico

Quasi tutte le app riportate nell'elenco del nostro Padfone come capaci di switch dinamico si sono comportate in modo impeccabile con l'unica eccezione di alcuni giochi. Asus comunque migliora costantemente questo aspetto tanto che la tecnologia Dynamic Display Switch è praticamente una costante nei changelog degli aggiornamenti del firmware del Padfone.

Il brevetto di Asus, però, non copre soltanto questo profilo, ma ha una portata ben più ampia, riguardando il modo in cui smartphone e tablet comunicano. A livello hardware questa comunicazione avviene utilizzando 3 interfacce: una microUSB, una microHDMI e un connettore a tre pin. Quando l'utente interagisce con lo schermo touch del tablet, il segnale dell'input viene trasferito al processore dello smartphone che lo elabora e produce l'output. Quest'ultimo, prima di tornare al tablet tramite l'uscita microHDMI, passa da un modulatore d'immagine che lo adatta alla risoluzione WXGA.


Batteria e autonomia operativa

A seguito della divulgazione di risultati contrastanti di test effettuati sull'autonomia di esemplari di Padfone di pre-produzione, avevamo già sentito la necessità di fare luce sulla situazione conducendo una serie di test sull'esemplare in nostro possesso. Alcuni dei risultati preliminari diffusi sul web avrebbero suggerito infatti una durata della batteria molto inferiore alle aspettative, risultati che fortunatamente non corrispondono a quanto abbiamo potuto rilevare sul nostro Padfone.

Osservando rapidamente le specifiche tecniche degli elementi che costituiscono l'ecosistema 3-in-1 del Padfone, non possono non colpire le potenzialità in termini di autonomia operativa. Se infatti il Padfone è dotato di una batteria da 1520 mAh - sostanzialmente in linea con quanto offerto da smartphone di dimensioni e fascia comparabili - la Padfone Station e la Station Keyboard Dock sono a loro volta equipaggiate con batterie da 6600 mAh ciascuna per un'autonomia teorica complessiva da record (ben 102 ore di autonomia in conversazione su rete 2G con la keyboard dock).

Prima di ricapitolare quanto abbiamo concluso sull'autonomia reale del Padfone, è bene ricordare che utilizzandolo in modalità tablet o netbook le batterie multiple interagiscono e vengono utilizzate in modo differente a seconda della necessità. La Station Dock sfrutta la sua batteria integrata unicamente per alimentare la tablet Station ed il Padfone, e qualora si trovi priva di carica può essere comunque utilizzata come un qualunque accessorio esterno alimentato dalla Padfone Station stessa.

All'opposto, la batteria della Station pad serve sia come riserva di carica per il Padfone (smartphone) sia per alimentare lo schermo da 10 pollici, la webcam frontale da 1,3MP ed i suoi altri componenti. Se la batteria del tablet si scarica completamente, non potremo più utilizzare questo accessorio, ed è quindi necessario mantenere un buon bilanciamento fra la sua autonomia residua e quella del telefono.

Questo tipo di gestione dei profili di carica e scarica è realizzato combinando soluzioni hardware e software, lasciando all'utente la possibilità di scelta tra due modalità di ricarica: una "intelligente" e una "continua".

La modalità di ricarica continua predilige l'utilizzo della batteria della Padfone Station come fonte di alimentazione dello smartphone, cercando di mantenerne il livello di carica sopra il 90%. La modalità di ricarica intelligente utilizza invece degli algoritmi più complessi in modo da bilanciare la quantità di energia trasferita allo smartphone in modo da massimizzare i tempi di operatività in modalità tablet.

Per effettuare il nostro test della batteria abbiamo tentato di ricreare un worst-case scenario realistico, ovvero un uso plausibile ma molto poco accorto del dispositivo: abbiamo cioè condotto la nostra prova mantenendo sempre lo schermo a massima luminosità e mantenendo accesi WiFi, GPS, Bluetooth, sincronizzazione in background e sensori. In queste circostanze il terminale è stato utilizzato per circa il 30-40% del tempo totale, venendo impegnato per lo più in attività multimediali (come giochi o riproduzione/streaming di flussi video) con l'aggiunta di qualche decina di minuti di telefonate, navigazione web e test del GPS.

Abiamo misurato le seguenti durate reali della batteria: il solo Padfone ha esaurito l'autonomia dopo 14 ore e mezza, la combinazione di Padfone e Padfone Station ha incrementato il risultato ad un'autonomia complessiva di 21 ore e 40 minuti, mentre utilizzando tutti e tre i componenti in modalità laptop si è riusciti a raddoppiare quest'ultimo risultato arrivando a 41 ore prima di rimanere senza carica.

Risultati del test di autonomia sull'Asus Padfone

Si tratta in definitiva di un'autonomia operativa di tutto rispetto. Il Padfone da solo si colloca senza lodi e senza infamia nel range tipico dei dispositivi con stessa dotazione hardware, e un discorso analogo vale per il dispositivo utilizzato in modalità tablet. La differenza con i competitor sta però nella possibilità di scelta ed utilizzo "fluido" delle due modalità intercambiabili: sì, il Padfone può essere usato solo come smartphone o solo come tablet, ma all'occorrenza la Station può essere utilizzata anche come piattaforma di alimentazione e ricarica mobile, ad esempio aumentando il tempo che è possibile passare lontani da una presa elettrica in maniera considerevole. Ricordiamo infatti che i risultati dei test si riferiscono ad un uso intenso del dispositivo in modalità tablet, ma immaginiamo di trovarci in viaggio e non avere tempo o modo di raggiungere una presa elettrica tra un trasferimento e l'altro: inserendo il Padfone nella Station senza utilizzarlo in modalità tablet saremmo anche in grado di ricaricare la batteria più e più volte per poi poter utilizzare lo smartphone per tempi probabilmente molto superiori a quanto indichino questi numeri.

D'altro canto è di sicuro la combinazione delle tre componenti in modalità laptop a impressionare di più: difficilmente oggi possiamo trovare sul mercato un dispositivo ultraportatile in grado di superare o anche solo eguagliare i risultati ottenuti dal Padfone in modalità laptop. Questo è anche e soprattutto merito della capacità di carica complessiva garantita dalle tre batterie, capacità che d'altra parte richiede lunghi tempi di carica per essere completamente ripristinata.

Ciascuno dei tre componenti include una sua batteria

In base a quanto abbiamo avuto modo di rilevare, la ricarica completa delle tre componenti combinate richiede più di 5 ore, mentre per la coppia smartphone-tablet l'attesa scende alle 3 ore e mezza. La sola batteria del Padfone richiede infine poco meno di un'ora e mezza per essere ricaricata tramite l'alimentatore in dotazione, alimentatore che tra l'altro è in grado di operare in due modalità a tensione differente a seconda che si voglia ricaricare lo smartphone (5V) o la Station/Station Dock (15V).

Vi ricordo che dai nostri test è emerso che potete utilizzare una comune porta USB o un comune alimentatore USB per alimentare lo smartphone e che questi metodi sono in grado anche di ricaricare seppure lentamente anche il tablet, ma che per la tastiera dock avrete bisogno di un alimentatore con una tensione di almeno 11V.


Benchmark e test prestazionali

Per verificare le effettive capacità dell'Asus Padfone abbiamo effettuato una serie di test sull'unità in modalità smartphone e tablet. Andiamo ad analizzare rapidamente i risultati ottenuti cominciando con i test sintetici AnTuTu Benchmark e Quadrant.

Precisiamo che Asus prevede tre preset di impostazioni di risparmio energetico per questo device, "Bilanciato", "Massimo risparmio energetico" e "Normale", e che ovviamente per i notri test abbiamo utilizzato unicamente quest'ultimo.

AnTuTu Benchmark (v. 2.8.2)

  • Padfone
    • Punteggio totale: 7545
    • CPU: 3490
    • GPU: 1585
    • RAM: 1664
    • I/O: 806
  • Padfone + Station
    • Punteggio totale: 7394
    • CPU: 3420
    • GPU: 1548
    • RAM: 1625
    • I/O: 801

Quadrant

  • Padfone
    • Totale: 5918
    • CPU: 8750
    • Mem: 11129
    • I/O: 6457
    • 2D: 1032
    • 3D: 2220
  • Padfone + Station
    • Totale: 6122
    • CPU: 9642
    • Mem: 11272
    • I/O: 6532
    • 2D: 990
    • 3D: 2172

Osservando i risultati ottenuti nelle due suite di benchmark sintetici si possono notare similitudini e divergenze. Anzitutto un elemento importante che i due test rilevano è la sostanziale indifferenza in termini di prestazioni tra l'utilizzo del dispositivo in modalità smartphone o tablet: laddove notiamo delle flessioni nei punteggi queste sono di piccola entità, mentre Quadrant registra perfino un curioso miglioramento nelle prestazioni (che sempre data la ridotta entità ci sentiamo di classificare più che altro come oscillazioni dovute a piccoli cambiamenti casuali nelle condizioni del sistema).

Pur non essendo i risultati singolarmente comparabili, è interessante notare come AnTuTu collochi il Padfone ben al di sotto del Transformer Prime, distanziato soprattutto per quanto riguarda le prestazioni di calcolo intere e floating point, mentre la situazione risulti capovolta in Quadrant.
Ad un'analisi più attenta notiamo però che entrambi i test collocano il Prime in netto vantaggio sul Padfone per quanto riguarda le prestazioni di calcolo, tuttavia Quadrant assegna un vantaggio molto più corposo al Padfone in termini di "memoria" che nella sua valutazione lo porta a un punteggio sintetico molto maggiore rispetto al tablet Tegra 3. È comunque un dato di fatto che un processore dual-core Krait riesce a competere ad armi pari con un processore quad-core ARM Cortex A9 standard.

Vediamo ora i risultati di quello che si sta configurando sempre di più come test di riferimento per le GPU mobile, ovvero GLBenchmark.

GLBenchmark (2.1.5)

  • Padfone
    • Egypt (standard): 6479 / 57 fps
    • Egypt (high): 5402 / 48 fps
    • Egypt (offscreen): 6262 / 55 fps
    • Pro (standard): 3061 / 61 fps
    • Pro (high): 2887 / 58 fps
    • Pro (offscreen): 4731 / 95 fps
  • Padfone + Station
    • Egypt (standard): 5272 / 47 fps
    • Egypt (high): 3227 / 29 fps
    • Egypt (offscreen): 6229 / 55 fps
    • Pro (standard): 2847 / 57 fps
    • Pro (high): 2142 / 43 fps
    • Pro (offscreen): 4684 / 94 fps

I risultati ottenuti per il comparto grafico riescono a fornire una buona idea di come la GPU Adreno 225 si posizioni rispetto alle GPU concorrenti ottenendo risultati vicini e talvolta superiori anche a chip a maggiore vocazione 3D.
La costanza dei risultati ottenuti nel test "offscreen" (cioè con scene renderizzate a 720p indipendentemente dalla risoluzione del dispositivo) e la diminuzione delle prestazioni nelle versioni "standard" e "high" confermano invece che il passaggio dall'utilizzo smartphone all'utilizzo tablet ha un impatto fino al 25% sul numero di frame al secondo che il Padfone riesce a renderizzare. Questo tipo di degrado nelle performance può essere facilmente spiegato con l'incremento di risoluzione nel pannello della Station, che complessivamente richiede di elaborare un numero quasi doppio di pixel rispetto allo schermo del Padfone.

Concludiamo questa carrellata di test con il benchmark Vellano, un test sviluppato da Qualcomm stessa per la misurazione delle prestazioni di sistema dei dispositivi Android, con un particolare accento sul web browsing.

Vellamo (1.0.6)

  • Padfone
    • Total score: 2474
  • Padfone + Station
    • Total score: 2411

Il Padfone e il chip Snapdragon S4 ottengono una valutazione estremamente positiva in questo test, anche se la comparabilità dei risultati ottenuti su dispositivi Qualcomm rispetto a dispositivi basati su chip concorrenti lascia qualche dubbio visto l'enorme divario suggerito dai risultati. D'altro canto è lecito aspettarsi che vi sia un'unica "filosofia" dietro alla direzione del design software e hardware di Qualcomm, quindi questo non deve sorprenderci.

Certo è che gli ottimi risultati ottenuti dal Padfone in questo test, sia con lo smartphone che con la tablet station, non fanno che confermare la nostra impressione di buona fluidità e reattività nella navigazione web a prescindere dalla modalità di utilizzo.


Android e applicazioni

Il sistema operativo del Padfone è Android 4 ICS che è passato, tramite aggiornamenti successivi, dalla versione 4.0.3 alla versione 4.0.4 (ricordiamo nuovamente che i portavoce di Asus hanno già confermato che il Padfone verrà aggiornato ad Android 4.1 Jelly Bean). Nel corso della nostra prova il firmware s'è dimostrato assai stabile e fortunatamente gli update rilasciati da Asus non hanno portato con sé quella scia di piccoli bug che invece hanno colpito alcuni tablet del produttore taiwanese.

Le funzioni del sistema operativo sono quelle tipiche di Ice Cream Sandwich anche se Asus non ha rinunciato a personalizzare l'interfaccia utente e a dotare il Padfone di alcune applicazioni e widget esclusive. Fra queste ultime ricordiamo in particolare la widget dedicata allo stato della batteria, che riassume le modalità di alimentazione e di ricarica correntemente in uso e l'autonomia residua di ciascuna batteria, e la cosiddetta "Padfone Station Utility", una widget che consente di monitorare e cambiare rapidamente quattro fra le principali impostazioni del tablet, dalla modalità di risposta alle impostazioni di ricarica. Tutte le altre impostazioni specifiche del Padfone sono invece raggruppate in un'unica voce all'interno della finestra omonima.

Widget della batteria e Padfone Station Utility

Un'altra widget di grande utilità è quella dedicata al Task Manager. Ha un layout semplicissimo, con un elenco dei processi attivi, dal quale possiamo terminare singoli processi o tutti i task con un solo click e liberare così risorse di sistema.

Moltissime sono poi le applicazioni preinstallate da Asus. C'è il famoso blocco note virtuale SuperNote che permette di prendere appunti a mano libera e di disegnare come potremmo fare su un taccuino. Questa applicazione è stata recentemente aggiornata per aumentare la velocità con cui vengono immagazzinati ed ordinati gli appunti.

Supernote

Non mancano altre app indispensabili come un File Manager e Asus App Backup, utile per effettuare il backup di singoli applicazioni e dei loro dati in vista di un aggiornamento software. È anche possibile restringere l'accesso a particolari applicazioni imponendo una password da Asus App Locker.

Infine, Car Home è una UI semplificata ideale per esaltare in auto le qualità del display Super AMOLED del Padfone e la buona ricezione del GPS. Potremo così utilizzare il nostro smartphone come un navigatore ed un piccolo computer di bordo, tenendo a portata di dita le principali impostazioni e applicazioni.

Car Home


Conclusioni

Tirare le somme su un dispositivo come l'Asus Padfone non è un compito facile. Siamo senza dubbio di fronte ad un prodotto innovativo e unico nel suo genere, uno di quei prodotti che si vedono spesso come concept design ma raramente arrivano anche solo allo stadio di pre-produzione. Asus ha portato avanti progetti sempre più ambiziosi nel campo mobile, iniziando la piccola rivoluzione dei netbook e spingendosi poi nel mercato dei tablet con l'originale idea del "trasformabile" invece che "convertibile".

Il Padfone non è che un'evoluzione di questa idea, resa possibile dai grandi passi avanti fatti dai chipmaker in grado di realizzare processori sempre più integrati, potenti ed efficienti. In questa ottica la corsa verso la convergenza non investe più soltanto le funzionalità, ma anche il form factor e l'hardware, grazie da un lato all'aumento dell'efficienza dei processori X86 e dall'altro all'incremento delle prestazioni delle architetture ARM.

Lo smartphone in sé, per una brand molto più vicino al modo dei computer che della telefonia, è l'elemento che ci ha convinto di più, a partire dal suo design ricercato e fuori dal coro. Si tratta di un prodotto di fascia alta molto valido, reso però unico dall'"ecosistema" che Asus ha realizzato e che è in grado di trasformalo ora in un tablet, ora in un mini-notebook. La comodità di avere tanti dispositivi in uno sta nella riduzione dei costi a carico del cliente, sia per quanto riguarda l'acquisto dei dispositivi stessi che per l'onere di dover mantenere più piani tariffari per la connessione mobile, ma anche l'avere tutti i propri dati in una sola memoria "condivisa" ha i suoi vantaggi. Non dimentichiamo poi l'incredibile autonomia operativa ottenibile grazie alle tre batterie totali di cui la combinazione di telefono, tablet e dock è provvista.

Tutto il kit Asus Padfone al completo: smartphone, tablet, tastiera e penna

La Station Pad e la Station Dock, invece, per quanto siano utili e aggiungano un valore aggiunto alla soluzione Padfone, tuttavia hanno un design meno attuale ed ingombri paragonabili a quelli di tablet e netbook di un anno fa. Avremmo preferito sicuramente un loro refresh in chiave moderna, ispirato allo stile dei nuovi tablet Asus Transformer Pad.

Nonostante tutto questo, il Padfone di Asus è evidentemente il "capostipite" di una nuova generazione di dispositivi, generazione che speriamo vivamente abbia dei successori che migliorino quanto già di buono ha da offrire questo terminale e risolvano quei problemi di gioventù, quei "compromessi" che inevitabilmente ogni nuova idea porta con sé. Del resto, se già un processore Qualcomm Snapdragon S4 è in grado di garantire un simile livello di prestazioni e di versatilità, quali potrebbero essere le capacità dei prossimi dispositivi equipaggiati con core ARM Cortex A15? Ci sono tutte le premesse per una nuova classe di portatili ARM based davvero competitiva sul mercato.

Asus Padfone lascia intravedere le potenzialità della nuova generazione di notebook ARM

Ci sentiamo in definitiva di consigliare il Padfone e le sue componenti aggiuntive a tutti quegli utenti che necessitano in primis di uno smartphone potente ed elegante, e possono all'occorrenza aver bisogno di utilizzare un tablet o un netbook come dispositivi secondari.

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