HP ha aggiunto a listino un nuovo tablet, HP Pro Tablet 610, un device del tutto identico all'attuale ProPad 600, sia nell’aspetto che nella dotazione. Quali saranno le differenze? Forse il digitalizzatore adottato, magari un Atmel di seconda generazione come nel caso dell'EliteBook Revolve G2?
Sul sito ufficiale di Hewlett Packard è apparso recentemente a listino un nuovo modello di tablet chiamato Pro Tablet 610. A un'attenta analisi di design e dotazione esso appare come una nuova versione dell'attuale ProPad 600, a sua volta variante professionale dell'Omni 10: ma in cosa differiscono i due tablet? Al momento non è chiaro perché come detto tutto sembrerebbe coincidere.
A parte infatti l'estetica, ritroviamo anche nel nuovo Pro Tablet 610 un display da 10.1 pollici Full HD (1920 x 1200 pixel) protetto da vetro Corning Gorilla Glass 3, processore quad-core Intel Atom Z3795 da 1.6 GHz, un massimo di 4 GB di RAM e 64 o 128 GB di memoria eMMC dedicata all'archiviazione dei dati. Questo modello infine, come l’altro, monta un digitalizzatore attivo, vale a dire un pannello touch che consente l'uso sia con le dita che col pennino e proprio questo potrebbe essere l'elemento discriminante tra i due modelli.
Il ProPad 600 infatti probabilmente monta un pannello Atmel di prima generazione, come la sua controparte consumer Omni 10, una soluzione che nel recente passato è parsa troppo immatura e con diversi problemi di funzionamento, che hanno spinto sia il produttore che il colosso statunitense rispettivamente a presentare e adottare la seconda generazione, presente ad esempio nel recente HP Elitebook Revolve 810 G2, dotato anche della penna Executive Tablet Gen 2 Pen basata sulla seconda generazione del pennino Atmel maXStylus, che funziona appunto col digitalizzatore nuovo e che sembra non dare più problemi.
Sul sito HP Italia il tablet è già presente, con un prezzo per la versione base pari a 571 euro IVA inclusa, mentre non c’è ancora alcuna traccia del ProPad 600 che a questo punto, se le ipotesi avanzate fossero corrette, potrebbe anche non arrivare più in Italia.
