Google Books, che ha il merito di aver digitalizzato intere biblioteche, documenti e riviste, è oggi oggetto di accese discussioni. Il servizio di Google viola il copyright e la privacy dei lettori.
Google Books è uno dei servizi online dell'azienda di Mountain View, nato per digitalizzare libri, riviste, contenuti in formato cartaceo e portare anche le opere letterarie in tutte le case in cui vi fosse un computer connesso ad Internet. Negli ultimi giorni però Google Books è al centro di accese polemiche per questioni relative alla privacy e all'utilizzo dei dati personali degli utenti. Secondo la Federal Trade Commission, serve immediatamente una regolamentazione delle procedure di Google in materia di privacy.
Il progetto di portare intere biblioteche nazionali, come quella francese, in Google Books è al momento sospeso, a causa di una disputa legale sulla violazione del copyright di alcune case editrici. Uno degli aspetti più discussi è stata anche la salvaguardia dei dati personali dei lettori. Con una lettera indirizzata direttamente a Google, la Federal Trade Commission ha invitato la casa di Mountain View a rivedere la propria politica sulla privacy, sviluppandone anche una nuova, concentrandosi sulla "limitazione di usi secondari dei dati personali raccolti tramite Google Books, compresi gli usi che possano essere contrari alle ragionevoli aspettative dei consumatori". E' noto infatti che studiando i dati degli internauti, Google pianifica intere campagne pubblicitarie, mirate a seconda delle preferenze degli utenti.
Per quanto riguarda invece la volazione del copyright, Google ha deciso di pagare 125 milioni di dollari per creare un Book Rights Registry, che sarà utilizzato dalle case editrici e dai giornalisti per registrarsi e ricevere indennizzi. L'accordo è stato aspramente criticato da American Library Association e da Association of Research Libraries, preoccupate che il controllo di Google, anche nei prezzi, possa passare dal digitale al cartaceo annullando le biblioteche.