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Il collegamento tra questa piattaforma esterna ed il sistema
host avviene tramite un connettore proprietario basato comunque su bus PCI Express 2.0. Per quale motivo AMD ha deciso di sviluppare un connettore proprietario? Innanzitutto il colosso di SunnyVale ha delineato una serie di caratteristiche ritenute imprescindibili che un connettore dovrebbe avere, in special modo se destinato all'implementazione in un sistema portatile.
Il connettore dovrebbe anzitutto avere un fattore di forma il più compatto possibile, per potersi conciliare con le limitazioni poste dai costruttori di sistemi notebook (poco spazio sulla scheda logica, spessore ridotto), non deve richiedere particolari tecniche di produzione per mantenere bassi i costi, deve offrire una buona affidabilità nel corso del tempo soprattutto in previsione di frequenti
connessioni e disconnessioni, deve includere un meccanismo di ritenzione per prevenire sconnessioni accidentali ed infine, non certo per importanza, deve avere una adeguata larghezza di banda per evitare la comparsa di colli di bottiglia che vanificherebbero la presenza di soluzioni esterne.
AMD non ha identificato tra le connessioni attualmente disponibili una soluzione in grado di soddisfare tutte queste esigenze, ma ha saputo trovare una soluzione da utilizzare come base di partenza e realizzata da Japan Aviation Electronics Industry (JAE), una azienda probabilmente sconosciuta ai più ma con alle spalle una solida storia di sviluppo e realizzazione di connettori ad alta velocità, compatti e dalla buona qualità costruttiva. La collaborazione ha così permesso di realizzare un connettore di dimensioni compatte (32,35 x 6,1 millimetri la versione ad 8 linee PCI Express, 53,25 x 6,1 millimetri la versione a 16 linee, entrambi con una profondità di 12 millimetri) in grado di rispondere a tutte le esigenze puntualizzate da AMD.
Come si traducono in atto le potenzialità di questa soluzione? ATI XGP consentirà ai produttori di realizzare sistemi
notebook leggeri, compatti, dall'elevata autonomia operativa e facilmente trasportabili senza curarsi dell'eterno compromesso tra prestazioni e portabilità. La piattaforma esterna permetterà innanzitutto, sul versante grafico, di disporre di un livello prestazionale elevato, su display esterno oppure direttamente sul pannello integrato nel notebook.
La possibilità di realizzare soluzioni di questo tipo permette di semplificare la fase della progettazione: la presenza di un dispositivo esterno che sarà dotato di alimentazione propria e sistemi di raffreddamento autonomi, da' modo ai costruttori di approcciarsi con maggiore libertà alla realizzazione di un sistema notebook, dal momento che notevolmente ridotte risulteranno essere le esigenze di dissipazione termica e di dispendio energetico.
La tecnologia ATI XGP è di tipo hot-plug, ciò significa che una volta collegato il box esterno al notebook è possibile da subito riconoscere la
scheda video e gestire configurazioni multimonitor: due display possono venir gestiti dal notebook in modo tradizionale, mentre altri due ulteriori vengono pilotati dal box XGP esterno. Non solo: soluzioni esterne XGP si prenderanno carico anche della gestione del display del portatile, scavalcando quindi la soluzione integrata nel notebook.
Sarà inoltre possibile utilizzare più monitor esterni assieme al
portatile: uno collegato direttamente al notebook e due gestiti dall'unità esterna, per un totale di quattro monitor (compreso il display del portatile) che possono operare in sinergia.
Sebbene la vocazione primaria della nuova tecnologia ATI XGP, come si evince anche dal nome, sia l'espansione delle capacità grafiche di un portatile, la presenza del bus PCI Express 2.0 estende la possibilità di impiego di questa soluzione. Si tratta, infatti, di una piattaforma estremamente flessibile e modulare che consente, ad esempio, di realizzare unità esterne comprendenti anche altre periferiche oltre alla GPU. Hard disk, unità ottiche, controller audio multicanale sono solo alcuni esempi.
A questo punto molto dipenderà dalle scelte e dalla fantasia di implementazione che i singoli produttori decideranno di seguire. Per chiarire meglio il concetto, tuttavia, possiamo tratteggiare alcuni scenari di impiego, assolutamente indicativi, che la tecnologia XGP consentirà di tradurre in realtà.
Una prima implementazione può essere espressamente indirizzata all'uso in un ufficio: in questo caso la soluzione esterna potrà disporre di una unità di storage, più o meno capiente, con annesso un sistema per il backup automatizzato tramite la pressione di un tasto. Per uno scenario di impiego di questo tipo non sarà necessaria l'implementazione di una GPU ad alte prestazioni, ma sarà sufficiente l'impiego di una soluzione di fascia media in grado di gestire comunque contenuti in alta definizione e
connessioni HDMI. L'unità può essere poi arricchita da un numero più o meno ampio di porte USB e da un lettore di schede di memoria.
Il videogiocatore potrà invece trovare interessante lo scenario di impiego proposto sopra: in questo caso vediamo l'utilizo di due GPU di fascia alta, in configurazione Crossfire, in grado pertanto di fornire un elevato livello prestazionale. In una destinazione d'uso di questo genere diverrà molto importante poter fornire un'adeguata flessibilità per il collegamento di altre periferiche, come
tastiera, mouse e controller di gioco. Piuttosto interessante, inoltre, si può rivelare la presenza di un controller audio multicanale di tipo HD per un'esperienza videoludica ancor più coinvolgente.
Una eventuale soluzione che potrebbe suscitare l'interesse di un pubblico più ampio è invece questa proposta di stazione multimediale, dove probabilmente vengono espresse al massimo quelle che sono le potenzialità della soluzione XGP. In questo caso vediamo la presenza di una GPU di fascia media (che potrebbe comunque essere sostituita da una di classe più alta), un hard disk, sintonizzatori TV e unità ottica di tipo Blu-Ray. Il tutto, lo ricordiamo, che può essere fruibile tramite un notebook di tipo thin&light.