Nvidia e chip grafici fallati: assicurazione non pagaLa vicenda dei chip fallati non dà pace a Nvidia: l'azienda si trova costretta a subire anche gli attacchi della propria compagnia di assicurazioni, "The National Union Fire Insurance Company", che si rifiuta di pagare i danni di tasca propria.


Nvidia è ancora alle prese con l'infausta questione dei chip grafici fallati. Secondo recenti notizie, la compagnìa di assicurazioni del chipmaker di Santa Clara, "The National Union Fire Insurance Company" (NUFI), si sarebbe rivolta ad una Corte Distrettuale della California nel tentativo di evitare gli onerosi indennizzi richiesti da Nvidia.

Chip grafici Nvidia fallati

La compagnìa di Pittsburgh si rifiuta infatti di pagare in quanto il produttore di schede video avrebbe infranto gli accordi tra le due società: "Nvidia non ha permesso alla National Union di partecipare alle trattative relative ai reclami per i chip difettosi o alla determinazione degli accordi di indennizzo con le varie società coinvolte, e si è rifiutata di fornire informazioni con la scusa di voler preservare i buoni rapporti con i propri partner commerciali" ha dichiarato un portavoce della NUFI.

La compagnia di assicurazioni ritiene che la possibilità di decidere sui reclami sia essenziale per una buona cooperazione con i propri clienti. E' probabile tuttavia che la decisione di ricorrere ad azioni legali sia stata favorita dal susseguirsi di eventi negativi relativi alla vicenda delle GPU fallate: il 6 agosto del 2008 arrivò la prima richiesta di indennizzo da parte di Dell, a cui seguì il 4 settembre quella di Toshiba. L'11 settembre fu il turno dell'interessamento di Apple, mentre nel mese di ottobre arrivarono i reclami da parte di HP, Quanta, Wistron, Compal, Asus e Samsung. Qualche tempo dopo anche Fujitsu Siemens inoltrò una richiesta di risarcimento a Nvidia.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è da ricercarsi nel raggiungimento di una transazione con Toshiba e Dell del mese di gennaio. Il chipmaker avrebbe messo la NUFI davanti al fatto compiuto, presentando la copia degli accordi con Toshiba il 28 gennaio, e quella degli accordi con Dell (con cifra fissata di 10 milioni di dollari) il 30 gennaio, senza che la compagnìa avesse dato il proprio consenso.

Si tratta dunque di un periodo nero per Nvidia, che nei giorni scorsi ha incassato anche la querela da parte di alcuni possessori di netbook HP, Dell ed Apple con chip grafici fallati, ed è attualmente a rischio di class-action.

 

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