Attacchi cinesi contro Google, WikiLeaks confermaSecondo i documenti rivelati da Wikileaks e messi online dal New York Times, alcuni diplomatici americani con sede a Pechino avrebbero indicato come responsabili dei cyber-attacchi contro Google, delle autorità cinesi.


"Un documento pubblicato da WikiLeaks afferma che il governo cinese avrebbe coordinato ed organizzato alcuni attacchi informatici contro i sistemi di Google", spiega una di queste note diplomatiche secondo la quale le operazioni sono state dirette dall'Ufficio politico del partito comunista cinese. Fin da giovedì, la Cina aveva considerato "assurde" le dichiarazioni rivelate dal sito WikiLeaks, che ha pubblicato oltre 250.000 telegrammi diplomatici americani confidenziali, alcuni dei quali relativi alla Cina.

Google Cina

I documenti indicano Li Changchun, membro dell'Ufficio politico responsabile della propaganda, come il supervisore dei cyberattacchi contro Google. Secondo New York Times, gli attacchi sono stati coordinati dall'Ufficio di Informazioni del Consiglio degli Affari di Stato (SCIO), sotto il controllo di Li Changchun e di Zhou Yongkang, responsabile della sicurezza del Paese. Un nota datata 18 maggio 2009 (che cita una fonte autorevole) conferma che Li Changchun non avrebbe apprezzato le critiche scritte su di lui, digitando il suo nome nel motore di ricerca di Google.

Un documento redatto quest'anno cita un cinese, legato alla famiglia di Li Changchun, secondo cui Li avrebbe gestito una campagna contro Google in Cina. I documenti mostrano anche che le autorità cinesi si sarebbero lamentate di Google Earth presso l'ambasciata americana, chiedendo di ottenere una riduzione della risoluzione delle immagini del territorio cinese. Un responsabile cinese non identificato avrebbe informato il numero due dell'ambasciata su "conseguenze gravi" derivate dall'uso improprio delle immagini di Google Earth contro la Cina.

Le rivelazioni inoltre mettono in evidenza come i diplomatici americani abbiano sospettato di un esercito di "pirati informatici patrioti" per violare i computer USA. I documenti fanno riferimento ad un attacco informatico che risale al 2008 (non reso pubblico) condotto da pirati con sede a Shanghai e legati all'esercito cinese.

 

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