ImageUna coppia di coniugi giapponesi cita in giudizio Apple e Sony per ottenere il risarcimento dei danni causati dall'esplosione della batteria agli ioni di Litio di un MacBook Pro.


Torna prepotentemente di attualità uno degli argomenti che, nei mesi passati, ha tenuto con il fiato sospeso gran parte dei possessori di un notebook: le batterie esplosive. Sull'onda emotiva generata dalle impressionanti immagini di un computer portatile Dell che prendeva fuoco, anche i grandi colossi dell'elettronica mobile erano stati costretti a riconoscere il problema, organizzando in breve tempo delle massicce campagne di richiamo per le batterie agli ioni di Litio difettose.

L'azienda colpita più duramente dalla vicenda è stata sicuramente Sony, che ha dovuto organizzare nel 2006 un richiamo globale di oltre 10 milioni di batterie per portatili, per un costo complessivo dell'operazione stimato in 561 milioni di dollari. Purtroppo, però, sembra che per Sony non siano ancora finiti gli strascichi di quell'anno nero, ritrovandosi citata in tribunale insieme ad Apple da una coppia di coniugi giapponesi che pretende un risarcimento pari a 12.000 euro per l'esplosione di un MacBook Pro.

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Nonostante l'evidenza di una batteria prodotta dagli stabilimenti Sony e di un notebook marchiato Apple, le aziende coivolte non hanno voluto rilasciare alcun commento in merito, rifiutando anche l'ipotesi di una loro responsabilità sull'accaduto. Secondo la ricostruzione dei fatti proposta dalla coppia, sembrerebbe che, in seguito all'esplosione della batteria avvenuta nel mese di Aprile dello scorso anno, l'uomo si sia procurato delle ustioni, costringendolo a un trattamento medico lungo e doloroso.

Ricordiamo che i maggiori brand mondiali, come Dell, Lenovo, Toshiba, Fujitsu-Siemens e tanti altri, utilizzano batterie di produzione Sony, la quale giustifica questi sfortunati incidenti come il frutto della presenza di microscopiche particelle di metallo all'interno delle celle che compongono le batterie, che potrebbe causare dei cortocircuiti. Proprio ultimamente Toshiba ha comunicato un ennesimo richiamo di 10.000 batterie difettose, sfuggite alla campagna dello scorso anno, mentre per quanto riguarda Apple, già nei mesi passati, vi abbiamo descritto degli analoghi casi di esplosione dei propri laptop.

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